Domenica 24 gennaio, slalom di Kitzbuhel, Giuliano Razzoli si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro. Stagione finita.
Weekend
“terribilis” in quel di Kitzbuhel in occasione della 76esima edizione
dell’epica Ahnenkam World Cup. Tutto
bene con le gare di super-G (vinto da Svindal) e della combinata (vinta da
Pinturault), ma sabato durante la discesa più terrificante del mondo, l’ombra
della paura si è allungata lungo la diabolica pista ”Streif” che gli austriaci chiamano “Mausefalle”, trappola per topi.
E trappola è stata con le rovinose cadute degli austriaci Streitberger e Reichelt e del fuoriclasse norvegese Svindal. Tutti e tre si sono ritrovati nella stessa stanza dell’ospedale di Innsbruck (per Svindal crociato rotto e stagione finita). Beffardo presagio di ciò che è successo il giorno successivo domenica 24 nella gara di slalom.
E trappola è stata con le rovinose cadute degli austriaci Streitberger e Reichelt e del fuoriclasse norvegese Svindal. Tutti e tre si sono ritrovati nella stessa stanza dell’ospedale di Innsbruck (per Svindal crociato rotto e stagione finita). Beffardo presagio di ciò che è successo il giorno successivo domenica 24 nella gara di slalom.
Dopo la
vittoria dell’azzurro Peter Fill
nella rocambolesca discesa libera, c’erano tutte le premesse e le speranze per la conquista di
un podio anche nello slalom con Razzoli(pettorale
1) e Gross (pettorale 2). Il Razzo, secondo a Wengen, ha ritrovato
il top della forma (sta sciando alla “Razzo” in poche parole) ed é voglioso di
podio che ritiene alla sua portata.
Dopo la
conquista dell’oro a Vancouver, a
causa di vari problemi(anche fisici) ha passato
diversi anni tra alti e bassi, finendo fuori dal gruppo che conta; ma
con determinazione, fiducia in se stesso e sacrifici, ha risalito la china
riconquistando l’accesso al primo gruppo. Partendo tra i primi dieci, vicino al
podio ci si va.
L’estrazione
di Kitzbuhel gli assegna il pettorale 1 ( dopo quello che è successo con il
senno di poi sarebbe stato meglio partire con qualche numero più alto) e così
alle 10,30 si presenta per primo al cancelletto di partenza della pista
Ganslern modellata da gobbe, lastre di ghiaccio e cambi di pendenza. La
tracciatura della prima manche era stata affidata all’allenatore della squadra
svedese che si è impegnato alquanto nel renderla complicata e pericolosa. Non
si può spettacolarizzare una gara mettendo a rischio l’incolumità degli atleti.
E la trappola
per Giuliano Razzoli si palesa quasi
subito quando deve affrontare un’insidiosa doppia: c’è ghiaccio e cerca di
frenare in prossimità della terza porta, ma un movimento dello sci esterno gli
procura una torsione al ginocchio che fa “crac” e la caduta, che avviene alla
quinta porta, è inevitabile. Si rialza, ma il dolore è troppo forte e si
accascia. Arrivano i soccorsi e dopo qualche minuto, dopo essere stato
imbragato viene issato sull’eliambulanza.

La
manche, dopo l’interruzione riprende seminando vittime lungo il percorso (fra i
primi trenta sciatori scesi, 10 sono
out).
Nel frattempo,
Giuliano Razzoli viene trasportato in
ambulanza a Milano alla clinica La
Madonnina dove gli esami strumentali confermano la diagnosi iniziale.
Durante il viaggio in ambulanza Giuliano
ha twittato: “l’ho fatta grossa” un frase che ricorda quella (“l’ha fatta
grossa” che pronunciò suo padre quando nel 2010 il Razzo vinse la medaglia
d’oro alle olimpiadi invernali di Vancouver.
Questa mattina, nella clinica milanese, è stato operato dal prof Herbert Schoenhuber, responsabile della commissione medica della Fisi e fra qualche giorno lo sfortunato campione comincerà la riabilitazione, ma per tornare sugli sci ci vorranno sei mesi. Sono sicuro che Giuliano Razzoli, che ha cuore e costanza, saprà riprendersi e tornerà più forte di prima.
Per la cronaca lo slalom di Kitzbuhel è stato
vinto dall’incredibile Enrik
Kristoffersen seguito da Marcel Hirscher e da Fritz Dopfer. Tra i nostri ottimo quinto
posto per il “vecio” Patrick Thaler.
Ecco il Fan Club del Razzo a Kitzbuhel
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