mercoledì 7 gennaio 2015

La zampata di "Terminator"

A Zagabria ancora Hirscher (1°), ancora Neureuther (2°), e poi il norvegese Solevaagsvolav (3°). Settimo il nostro Gross, 16esimo un ritrovato Moelgg. Un vero peccato per la caduta che ha tolto dalla scena, sul finale della prima manche, un ottimo Giuliano Razzoli.

Sulla pista del monte Sljeme, a 40 km da Zagabria, illuminata dai riflettori, ieri 6 gennaio, si è svolto il quarto slalom maschile di Coppa del Mondo 2014/2015, che ha incoronato, manco a dirlo Hirscher the King (o il “terminator” come viene soprannominato). Il tracciato della pista, era molto impegnativo e tecnico, con forti pendenze e frequenti cambi di ritmo. Il fondo ghiacciato della pista ha reso spettacolare la gara, ma ha anche provocato, in entrambe le manche, una vera ecatombe di atleti, anche dai nomi illustri, per inforcate, uscite e cadute.
Ne ha fatto le spese anche Giuliano Razzoli, che sul muro finale, un improvviso arretramento del peso (probabilmente dovuto all’affaticamento) lo ha sbilanciato facendogli perdere l’equilibrio. Caduta inevitabile ad un soffio dal traguardo; e pensare che fino a quel momento il "Razzo" stava sciando alla grande, tanto che al secondo intermedio, pur essendo partito con il pettorale 22, il suo ritardo su Hirscher era solo di 16/100. 
Peccato, non ci voleva: la prestazione volitiva del campione di Villaminozzo, come si era configurata, e in assenza della "forca caudina" sul muro finale, poteva verosimilmente sfociare in un risultato interessante. Sono due anni che  l’olimpionico di Vancouver, cerca di inserirsi tra i primi dieci. 
Peccato, perché ora è in forma e  lo dimostrano i tempi “hirscheriani” che colleziona negli allenamenti.  
Peccato, perché il "Razzo", la pista di Zagabria la conosce bene: qui arrivò nel 2009, nel 2010 e nel 2011
In sintesi,  quale comportamento doveva tenere in quel tratto finale della pista ? Tirare il freno per evitare rischi e portare a termine la manche ? L’ardua sentenza la lascio agli strateghi e ai miei colleghi giornalisti sportivi. Per la cronaca a Zagabria era presente un gruppo del Razzo Fan Club che si è incontrato con il proprio beniamino, consolato da “zio” Alberto che qui a Zagabria, per assistere alle sue funamboliche esibizioni, aveva una platea di 100mila persone.
 Ho tardato a pubblicare questo post poiché attendevo una telefonata da Giuliano Razzoli che é arrivata nel corso della mattinata e, come fa sempre, ha risposto alle mie domande.
 Ciao Giuliano come ti senti ?
Beh, deluso perché stavo sciando alla grande,ed è così che devo continuare a fare già domenica prossima ad Adelboden. Il mio mestiere è di fare lo sciatore e cerco di farlo nei migliore dei modi. Almeno ci provo con tutto me stesso.
Prima della caduta in effetti ne stavi “pettinando” parecchi con una prestazione simile a quella di Zagabria 2010
Niente paragoni, quella era un’altra storia; ieri sono partito deciso e ho continuato a sciare forte e lo sentivo, poi …,

Poi ?
ho affrontato il muro finale con determinazione, poi sulla neve dura già segnata, ho arretrato il peso perdendo così l’equilibrio. Il resto l’avrai visto in tv.

Commento finale
Ce l’ho messa tutta, ma “l’è andada mal”.(ndr: nel dialetto di Razzolo)

 Da domani la squadra italiana sarà in Val d’Aosta per gli allenamenti e da lì si trasferirà ad Adelboden, uno dei templi dello sci svizzero dove, domenica 11, si svolgerà il quinto slalom di Coppa del Mondo.

















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