Sulla pista del
monte Sljeme, a 40 km da Zagabria,
illuminata dai riflettori, ieri 6 gennaio, si è svolto il quarto slalom
maschile di Coppa del Mondo 2014/2015, che ha incoronato, manco a dirlo Hirscher the King (o il “terminator”
come viene soprannominato). Il tracciato della pista, era molto impegnativo e
tecnico, con forti pendenze e frequenti cambi di ritmo. Il fondo ghiacciato
della pista ha reso spettacolare la gara, ma ha anche provocato, in entrambe le
manche, una vera ecatombe di atleti, anche dai nomi illustri, per inforcate,
uscite e cadute.
Ne ha fatto le spese anche Giuliano Razzoli, che sul muro finale, un
improvviso arretramento del peso (probabilmente dovuto all’affaticamento) lo ha
sbilanciato facendogli perdere l’equilibrio. Caduta inevitabile ad un soffio dal
traguardo; e pensare che fino a quel momento il "Razzo" stava sciando alla
grande, tanto che al secondo intermedio, pur essendo partito con il pettorale
22, il suo ritardo su Hirscher era solo di 16/100.
Peccato, non ci voleva: la prestazione volitiva del campione di Villaminozzo, come si era configurata, e in assenza della "forca caudina" sul muro finale, poteva verosimilmente sfociare in un risultato interessante. Sono
due anni che l’olimpionico di Vancouver,
cerca di inserirsi tra i primi dieci.
Peccato,
perché ora è in forma e lo dimostrano i
tempi “hirscheriani” che colleziona
negli allenamenti.
Peccato, perché il "Razzo",
la pista di Zagabria la conosce bene: qui arrivò 3° nel 2009, 1° nel 2010 e 4° nel 2011.
In sintesi, quale
comportamento doveva tenere in quel tratto finale della pista ? Tirare il freno
per evitare rischi e portare a termine la manche ? L’ardua sentenza la lascio agli
strateghi e ai miei colleghi giornalisti sportivi. Per la cronaca a
Zagabria era presente un gruppo del Razzo Fan Club che si è incontrato con il
proprio beniamino, consolato da “zio” Alberto che qui a Zagabria, per assistere
alle sue funamboliche esibizioni, aveva una platea di 100mila persone.
Ho tardato a pubblicare questo post poiché attendevo una telefonata da Giuliano Razzoli che é arrivata nel corso della mattinata e, come fa sempre, ha risposto alle mie domande.
Ciao Giuliano
come ti senti ?
Beh, deluso perché stavo sciando alla grande,ed è così che devo
continuare a fare già domenica prossima ad Adelboden. Il mio mestiere è di fare
lo sciatore e cerco di farlo nei migliore dei modi. Almeno ci provo con tutto
me stesso.
Prima della caduta in effetti ne stavi “pettinando”
parecchi con una prestazione simile a quella di Zagabria 2010
Niente paragoni, quella era un’altra
storia; ieri sono partito deciso e ho continuato a sciare forte e lo sentivo,
poi …,
Poi ?
ho affrontato il muro finale con determinazione, poi sulla neve dura già segnata, ho arretrato il peso perdendo così l’equilibrio. Il resto l’avrai visto in tv.
ho affrontato il muro finale con determinazione, poi sulla neve dura già segnata, ho arretrato il peso perdendo così l’equilibrio. Il resto l’avrai visto in tv.
Commento finale
Ce l’ho messa tutta, ma “l’è andada
mal”.(ndr: nel dialetto di Razzolo)
Da domani la squadra italiana sarà in Val d’Aosta per gli allenamenti e
da lì si trasferirà ad Adelboden, uno dei templi dello sci svizzero dove,
domenica 11, si svolgerà il quinto slalom di Coppa del Mondo.
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