Cime maestose, escursioni in
quota a piedi, o in mountain-bike, luoghi panoramici da raggiungere a bordo di
trenini e funivie per ammirare paesaggi mozzafiato.
Molte delle mete che qui
descriverò, seguendo il prezioso filo conduttore di Svizzera
Turismo, le conosco bene e vi assicuro che tutte lasciano con il fiato
sospeso e un ricordo indelebile.
L’alto numero
di cime sopra i 4.000 metri e la loro accessibilità attraverso una rete unica e spettacolare di trenini
e funivie sono un ulteriore punto di attrazione. Ad esempio, non bisogna essere
degli alpinisti per raggiungere i 3.833 metri del Piccolo
Cervino, il più alto belvedere dʼEuropa, o per ammirare dai 3.453 metri
della Jungfraujoch
il ghiacciaio dellʼAletsch (patrimonio UNESCO). Alcuni impianti
hanno dell’incredibile come la funicolare del Gelmer
(si trova lungo la strada per il passo Grimsel) che raggiunge una pendenza
massima del 106%, o la CabriO,
la funivia dello Stanserhorm il
primo impianto del mondo a cielo aperto che offre una magnifica vista sul Lago di Lucerna. E che dire del must delle “scalate” in treno che porta
sulla Jungfraujoch
(2
filmati). Altri impianti hanno
invece forme bizzarre come le teleferiche del Cantone
Uri usate dai malgari per il trasporto di materie prime e
bestiame, ed ora anche dagli escursionisti.
Panorami e sentieri in quota: alcune
proposte.
Muottas
Muragl é la montagna degli artisti e fu Giovanni Segantini, grazie alla sua acuta
capacità di osservazione dei paesaggi e degli straordinari giochi di luce, a
scoprire questo angolo di terra dove il tramonto è particolarmente suggestivo.
Il panorama abbraccia unʼarea che va dal Massiccio del
Bernina a St. Moritz
passando per i laghi dellʼAlta Engadina. Il Muottas
Muragl è raggiungibile con la funicolare - alimentata da pannelli
solari - dalla stazione di Punt Muragl,
vicino a Pontresina. Suggestiva e
alla portata di tutti lʼescursione in quota che
dallʼhotel Muottas Muragl
conduce al rifugio Segantini o allo Schafberg dove il pittore morì
solitario.
Sentiero in
cresta: Monte Lema – Monte Tamaro
Situati nelle Prealpi Luganesi questi monti in quanto a panorami hanno
pochi rivali. La traversata in cresta di 13 km dal Monte Lema
al Monte
Tamaro (noi abbiamo percorso un tratto dall’Alpe Foppa al Tamaro) è ormai un classico tra le alte vie svizzere
e la vista è impareggiabile: dalla Leventina
alle valli circostanti, per terminare con le Alpi vallesane a ovest e quelle
grigionesi a est. SullʼAlpe Foppa c’è anche un’attrazione culturale: è la panoramica chiesa di Santa Maria opera di Mario Botta. La sosta culinaria è alla Capanna Tamaro dove si gustano
specialità fatte in casa. L’alpe Foppa si raggiunge con telecabina con partenza
da Rivera-Monteceneri (sulla strada
per Bellinzona) dove è peraltro in funzione un’area attrezzata per camper.
Il percorso nei Grigioni si
snoda per 152 km su tratti mozzafiato alla scoperta di spettacolari paesaggi
alpini.
Da Coira,
attraverso il Passo dellʼAlbula, si passa in Engadina e, sul
secondo troncone, lungo il Reno
Posteriore (affluente del Reno), si sale al passo del San Bernardino e poi giù fino a Bellinzona.
Lasciata Coira, l’itinerario inanella vedute mozzafiato sul Reno Posteriore, poi
si attraversa il Domleschg, il giardino fiorito dei Grigioni protetto da
fortezze e dal Piz Beverin. Selvaggia è la gola di Schijn
e accanto ai ripidi tornanti della ferrovia retica, si sale al roccioso e
ventoso il Passo dellʼAlbula. Si prosegue in Engadina, ampia
e luminosa con splendida vista sulle cime innevate. Successivamente si passa per la Via Mala con
la spaventosa gola della Rezia (un abisso di 300 metri). Superato il villaggio di Splügen, con le sue case di legno, si
sale verso lo spettacolare passo del San
Bernardino. Tra dossi modellati dai ghiacciai e verdeggianti alpeggi,
inizia la discesa mozzafiato (2000 metri di
slivello senza pedalare !) in Val
Mesolcina: 2000 m di dislivello senza pedalare! Ed ecco apparire la meta
finale, le torri di Bellinzona e le mura imponenti che un tempo sorvegliavano la Via
delle genti.
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