martedì 6 maggio 2014

"Quo Climbis ?"





Un forum tra alpinisti di massimo livello  internazionale non poteva che tenersi al Messner Mountain Museum Firmian  MMM Firmian alle porte di Bolzano. L’incontro, nell’ambito del 62esimo Trento Film Festival (che chiuderà il 7 maggio), promosso e condotto dal re degli ottomila, ha avuto luogo domenica 4 maggio alla presenza esclusiva e a numero chiuso della stampa internazionale (era presente anche il sottoscritto per conto di CeC-Gt). “Quo Climbis ?” era il titolo del forum e  The Climbs they are a-changin” il tema. 

 L’alpinismo sta cambiando in fretta e quindi una riflessione, un’analisi e un confronto tra le generazioni e tra le varie pratiche che fanno capo all’alpinismo stesso, secondo Reinhold Messner, sono indispensabili. Il tutto alla luce delle esperienze accumulate negli anni, all’evoluzione dei materiali e per il cambio di mentalità che si traducono in un salto in avanti.
Alla peculiare e interessante “conversazione” Reinhold ha riunito un pull di alpinisti di vario stile ed età: Marianne Chapuisat alpinista svizzera, la prima ad affrontare gli ottomila in inverno, Alex Honnold (nella foto)  uno dei più grandi scalatori mondiali, Marina Kopteva campionessa ucraina di arrampicata, il freerider e alpinista Emilio Previtali, Angelika Rainer, che ha vinto un titolo mondiale di arrampicata su ghiaccio, Krzysztof Wielicki alpinista polacco, quinto uomo ad aver scalato tutti i 14 ottomila.

Erano altresì presenti all'incontro anche Miss Oh Eun-sun (nella foto con il suo sherpa), alpinista sud coreana, la prima donna su tutti i 14 ottomila. Simone Moro, il primo a scalare in inverno tre ottomila, Christian Trommsdorff alpinista e guida alpina francese e Daniele Nardi, che tra le sue imprese annovera la scalata nella stessa estate del Nanga Parbat e del Broad Peak. 
Nel corso del forum si é quindi discusso sulle grandi questioni legate all'alpinismo, alla sua evoluzione che lo ha trasformato in un'attività globale e sui temi che riguardano l'approccio con la montagna che rischia di non essere più "un luogo che offre valore agli uomini".
 "Oggi per chi vuole andare in montagna c'é disponibilità di tutto, soprattutto di attrezzature, ma tutto questo é solo il punto di arrivo perché il punto di partenza é l'uomo, l'alpinista", ha detto nel suo intervento Krzysztof Wielicki. Reinhold Messner ha rimarcato: “l’esperienza personale è soggettivaè la chiave per difendere  tutto quanto accade in montagna  compresa la difesa degli spazi . Attualmente gli scalatori non fanno più gli stessi itinerari  che si facevano una volta”.
Tra le altre dichiarazioni  cito quella di Alex Honnold: "l'alpinismo si sta evolvendo al massimo e i rischi sono tanti per cui é importante che le persone che lo praticano siano oneste e non facciano danni dove vanno ad arrampicarsi. Non é importante parlare di livelli, di standard ma dell'onestà e del rispetto della
natura".  E quella di Marianne Chapuisat: "affrontare la montagna é un momento di piacere, deve far brillare gli occhi e il coinvolgimento personale é molto importante". Oh
Oh Eun-sun, dal canto suo, ha messo in risalto che: “Il futuro dell’alpinismo è essere sempre più veloce, oggi si fanno più cime di 8000 metri in poco tempo, mentre prima era lento. E per farlo bene deve essere lento".
Reinhold Messner, in chiusura, ha ribadito la sua opinione più volte espressa: “Salire in montagna vuol dire entrare in  una  dimensione religiosa. La  scalata è un’ arte non uno sport. L’alpinismo vero è entrare in un mondo arcaico e fare le regole personalmente. Devo poter andare dove voglio  e la responsabilità è solo mia. Quando l’alpinismo diventa  un alpinismo di  cifre sempre maggiori, si perdono questi valori che oggi stiamo comunicando”.

Per il forum Quo Climbis?  Reinhold Messner ha scelto questi personaggi non solo perché sono grandi interpreti delle discipline che praticano, ma anche perché sono in sintonia con la sua visione della montagna. L'emozione di approcciarsi ad essa con rispetto, con onestà, con responsabilità; magari in piccoli gruppi, " due o tre alpinisti e una corda" senza l'intervento di grandi organizzazioni, facendolo come si faceva una volta, lentamente, assaporando le bellezze della natura.

E per chi non può andare sulle grandi montagne può recarsi in visita al  MMM Firmian che è nato proprio per far provare e sentire “emozionalmente” il contatto con la montagna.
il gruppo di alpinisti presenti al forum

MMM Firmian - Il cuore dei musei di Reinhold Messner trova spazio tra le antiche mura di Castel Firmiano, rese
accessibili da una struttura moderna in vetro e acciaio. Il percorso espositivo si snoda tra le torri, le sale, i cortili ed offre al visitatore una visione d’insieme dell’universo montagna. Opere, quadri, cimeli, reperti naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce l’uomo alla montagna, l’orogenesi delle catene montuose ed il loro disfacimento, il legame tra montagna e religione, la maestosità delle vette più famose del mondo, la storia dell’alpinismo fino all’odierno turismo alpino. La mostra temporanea 2014 é dedicata agli ottomila conquistati da Messner (in settembre compie 70 anni), all’Antartide, al deserto del Gobi con dipinti dell’artista tirolese Richard Rangger e alla sua biografia.



il mio arrivederci a Reinhold Messner



















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