Un forum tra
alpinisti di massimo livello
internazionale non poteva che tenersi al Messner Mountain Museum
Firmian MMM Firmian alle porte di Bolzano. L’incontro, nell’ambito
del 62esimo Trento
Film Festival (che chiuderà
il 7 maggio), promosso e condotto dal re degli
ottomila, ha avuto luogo domenica 4 maggio alla presenza esclusiva e a
numero chiuso della stampa internazionale (era presente anche il sottoscritto
per conto di CeC-Gt). “Quo Climbis ?” era il titolo del forum
e “The Climbs they are a-changin” il
tema.
L’alpinismo
sta cambiando in fretta e quindi una riflessione, un’analisi e un confronto tra
le generazioni e tra le varie pratiche che fanno capo all’alpinismo stesso,
secondo Reinhold Messner, sono indispensabili. Il tutto alla luce delle
esperienze accumulate negli anni, all’evoluzione dei materiali e per il cambio
di mentalità che si traducono in un salto in
avanti.
Alla peculiare e interessante “conversazione” Reinhold ha riunito un pull di alpinisti di vario stile ed età: Marianne Chapuisat alpinista svizzera, la prima ad affrontare gli ottomila in inverno, Alex Honnold (nella foto) uno dei più grandi scalatori mondiali, Marina Kopteva campionessa ucraina di arrampicata, il freerider e alpinista Emilio Previtali, Angelika Rainer, che ha vinto un titolo mondiale di arrampicata su ghiaccio, Krzysztof Wielicki alpinista polacco, quinto uomo ad aver scalato tutti i 14 ottomila.
Alla peculiare e interessante “conversazione” Reinhold ha riunito un pull di alpinisti di vario stile ed età: Marianne Chapuisat alpinista svizzera, la prima ad affrontare gli ottomila in inverno, Alex Honnold (nella foto) uno dei più grandi scalatori mondiali, Marina Kopteva campionessa ucraina di arrampicata, il freerider e alpinista Emilio Previtali, Angelika Rainer, che ha vinto un titolo mondiale di arrampicata su ghiaccio, Krzysztof Wielicki alpinista polacco, quinto uomo ad aver scalato tutti i 14 ottomila.
Erano altresì presenti all'incontro anche Miss Oh Eun-sun (nella foto con il suo sherpa), alpinista sud coreana,
la prima donna su tutti i 14 ottomila. Simone
Moro, il primo a scalare in inverno tre ottomila, Christian Trommsdorff alpinista e guida alpina francese e Daniele Nardi, che tra le sue imprese annovera
la scalata nella stessa estate del Nanga Parbat e del Broad Peak.
Nel corso del forum si é quindi discusso sulle grandi questioni legate all'alpinismo, alla sua evoluzione che lo ha trasformato in un'attività globale e sui temi che riguardano l'approccio con la montagna che rischia di non essere più "un luogo che offre valore agli uomini".
"Oggi per chi vuole andare in montagna c'é disponibilità di tutto, soprattutto di attrezzature, ma tutto questo é solo il punto di arrivo perché il punto di partenza é l'uomo, l'alpinista", ha detto
nel suo intervento Krzysztof Wielicki.
Reinhold Messner ha rimarcato: “l’esperienza
personale è soggettiva, è la chiave per
difendere tutto quanto accade in
montagna compresa la difesa degli spazi
. Attualmente gli scalatori non fanno più gli stessi itinerari che si facevano una volta”.
Tra le altre dichiarazioni cito quella di Alex Honnold: "l'alpinismo si sta evolvendo al massimo e i rischi sono tanti per cui é importante che le persone che lo praticano siano oneste e non facciano danni dove vanno ad arrampicarsi. Non é importante parlare di livelli, di standard ma dell'onestà e del rispetto della
natura". E quella di Marianne
Chapuisat: "affrontare la montagna é un momento di piacere, deve far brillare gli occhi e il coinvolgimento personale é molto importante". Oh
Oh Eun-sun, dal canto suo, ha messo in risalto che: “Il
futuro dell’alpinismo è essere sempre più veloce, oggi si fanno più cime di 8000 metri in poco tempo, mentre prima era lento. E per farlo bene deve essere lento".
Reinhold
Messner, in chiusura, ha ribadito la sua opinione più volte espressa: “Salire in montagna vuol dire entrare in una
dimensione religiosa. La scalata
è un’ arte non uno sport. L’alpinismo vero è entrare in un mondo arcaico e fare
le regole personalmente. Devo poter andare dove voglio e la responsabilità è solo mia. Quando
l’alpinismo diventa un alpinismo di cifre sempre maggiori, si perdono questi
valori che oggi stiamo comunicando”.
Per il forum Quo Climbis? Reinhold
Messner ha scelto questi personaggi non solo perché sono grandi interpreti delle discipline che praticano, ma anche perché sono in sintonia con la sua visione della montagna. L'emozione di approcciarsi ad essa con rispetto, con onestà, con responsabilità; magari in piccoli gruppi, " due o tre alpinisti e una corda" senza l'intervento di grandi organizzazioni, facendolo come si faceva una volta, lentamente, assaporando le bellezze della natura.
E
per chi non può andare sulle grandi montagne può recarsi in visita al MMM Firmian
che è nato proprio per far provare e sentire “emozionalmente” il contatto con
la montagna.
il gruppo di alpinisti presenti al forum |
MMM Firmian
- Il cuore
dei musei di Reinhold Messner trova spazio tra le antiche mura di Castel
Firmiano, rese
accessibili da una struttura moderna in vetro e acciaio. Il
percorso espositivo si snoda tra le torri, le sale, i cortili ed offre al
visitatore una visione d’insieme dell’universo montagna. Opere, quadri, cimeli,
reperti naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce l’uomo alla
montagna, l’orogenesi delle catene montuose ed il loro disfacimento, il legame
tra montagna e religione, la maestosità delle vette più famose del mondo, la
storia dell’alpinismo fino all’odierno turismo alpino. La mostra temporanea 2014
é dedicata agli ottomila conquistati da Messner (in settembre compie 70 anni),
all’Antartide, al deserto del Gobi con dipinti dell’artista tirolese Richard Rangger e alla
sua biografia.il mio arrivederci a Reinhold Messner |
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