Tempi duri per Giuliano Razzoli, errori
e sorte avversa.
A Bormio il Razzo si presenta al
cancelletto di partenza, con il pettorale 20 (già comincia ad essere alto) . La
tracciatura della pista della prima manche è singolare con i paletti
distanziati di 11-12 metri
per cui la discesa si configura con curve alquanto angolate che impongono ritmi
lenti.
Razzoli, febbricitante già dalla
sera prima, parte non con grande ritmo e al primo intermedio segna un ritardo
di 36 centesimi. A metà pista acquista velocità recuperando lo svantaggio e se
avesse continuato così avrebbe terminato la prima manche tra i primi dieci.
Stava sciando bene e nella parte
finale della pista, con i paletti più distanziati, si è rivisto Il Razzo con la
sua sciata potente.
Ma alla penultima porta, in un
tratto tutt’altro che difficile, il campione olimpico si scompone, rischia di
uscire, si rimette in carreggiata con difficoltà procurandosi un dolore alla
schiena, ma, ahimé, arriva al traguardo con uno smisurato ritardo (oltre tre
secondi) da Hirscher.
L’errore del Razzo forse è da
attribuire ad uno stato di spossatezza.
“Nelle condizioni in cui ero
oggi mi aspettavo anche di fare meno…sono partito pronto a lottare anche se non
stavo bene a causa della febbre. A metà gara le gambe non andavano più,
l’energia era già esaurita ma grazie al tracciato ritmicamente regolare sono
riuscito a tenere duro quasi fino alla fine quando quel dosso mi ha preso in
contropiede destabilizzandomi ….e mi sono anche fatto male alla schiena….
Domani anziché andare a Gressoney per gli allenamenti in programma, tornerò a
casa ed inizierò subito le terapie per poter star meglio ed essere presente ad
Adelboden”.
Questa la dichiarazione del
campione emiliano a fine gara.
A questo punto la strada per la
qualificazione ai Giochi Olimpici di Sochi, per il campione olimpico uscente
Giuliano Razzoli, è tutta in salita. E il regolamento interno alla FISI non lo
aiuta.
Giuliano è un ragazzo deciso e ha
ancora quattro gare in cui giocare le sue carte.
Peccato! A Bormio, con un lungo
viaggio in pullman di 360 km ,
erano giunti da Minozzo numerosi sostenitori del Razzo Fan Club; gente tosta,
allegra e sempre vicina al suo campione. Le bandiere sventolavano anche dopo la
debacle, lo facevano per gli altri atleti italiani ancora in gara. Ma i volti
di bambini, donne e uomini in giacca azzurra, erano tristi.
Forza Razzo, verremo anche
Adelboden !
A Bormio gli atleti italiani in
gara erano otto: Patrick Thaler, Manfred Moelgg, Stefano Gross, Cristian
Deville, Roberto Nani, Riccardo Tonetti, Giordano Ronci e Giuliano Razzoli.
La gara è stata vinta dal tedesco
Felix Neureuther davanti a Hirscher e al nostro Moelgg.
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