Al largo del Circeo, nel blu dipinto di blu, emerge l’Arcipelago delle Pontine, la”Pontinesia ” per Folco Quilici.
Si tratta di una manciata di scogli policromi sparsi in mare nella notte dei tempi da eruzioni vulcaniche. La regina dell’Arcipelago è Ponza circondata dalle sue damigelle, Palmarola, Zannone, Ventotene e che in primavera fa sfoggio della sua bellezza sensuale e magica.
A Ponza, situata59 km a sud-ovest di Gaeta, 33 a sud di Capo Circeo, auto e camper sono inutili: qui si va in scooter o piccole auto a nolo, ma soprattutto in barca poiché le sue più intime attrattive sono celate da inaccessibili scogliere.
L’andamento lento della traversata (due ore e trenta in traghetto) da Terracina infonde gradevoli momenti d’ebrezza; si scrutano i profili dell’isola di Zanone (integrata nel Parco Nazionale del Circeo) tonda e rigogliosa, mentre in lontananza si scorge la sagoma sfumata di Ventotene, poi, sempre più vicina, la cornice da sogno delle coste frastagliate di Ponza. L’ingresso nel porto del paese omonimo, annunciato da un rosso faro borbonico, è spettacolare. La luce primaverile, già forte e calda, accende i colori delle case, addossate le une alle altre lungo i fianchi della collina e che incorniciano la baia . Le facciate delle case sono un trionfo d’azzurri, rosa, ocra, gialli e bianchi, gli stessi colori dipinti sulle chiglie delle barche e dei pescherecci che affollanola banchina.
La vita del borgo e lo struscio dei turisti (qui si possono incontrare personaggi famosi) si concentra sulla banchina del porto e lungo il soprastante Corso Pisacane, pittoresco e panoramico, animato da un’infilata di negozietti alla moda e ristorantini famosi. Dalla parte opposta della passeggiata si dischiude un altro mondo, é quello dei vicoli, dei sottopassi, delle scale che s’inerpicano tra le case, dei terrazzini fioriti, del silenzio: qui si ha la sensazione, anche per la luce che fa risaltare i colori, di trovarsi in un paese molto più a sud.
A Ponza, situata
L’andamento lento della traversata (due ore e trenta in traghetto) da Terracina infonde gradevoli momenti d’ebrezza; si scrutano i profili dell’isola di Zanone (integrata nel Parco Nazionale del Circeo) tonda e rigogliosa, mentre in lontananza si scorge la sagoma sfumata di Ventotene, poi, sempre più vicina, la cornice da sogno delle coste frastagliate di Ponza. L’ingresso nel porto del paese omonimo, annunciato da un rosso faro borbonico, è spettacolare. La luce primaverile, già forte e calda, accende i colori delle case, addossate le une alle altre lungo i fianchi della collina e che incorniciano la baia . Le facciate delle case sono un trionfo d’azzurri, rosa, ocra, gialli e bianchi, gli stessi colori dipinti sulle chiglie delle barche e dei pescherecci che affollano
Per rendersi conto della contorta morfologia delle coste di Ponza bisogna muoversi in barca, noleggiandola oppure appoggiandosi a gite organizzate. Per circumnavigare l’isola affittiamo un piccolo gozzo condotto da un ponzese verace, che durante
la navigazione ci descrive con dovizia di particolari e con frequenti richiami alla leggenda, ogni grotta, ogni cala, ogni scoglio. Come le grotte di Pilato (sulla costa orientale subito dopo il porto) dove i Romani scavarono nel tufo vasche per l’allevamento di pesci rari come le murene che, secondo una leggenda, avevano poteri magici. O, ancora, i richiami ai miti omerici della grotta di Ulisse e quella della maga Circe.
L’icona di Ponza è la baia di Chiaia di Luna. Raggiungerla dal mare abbagliati da quell’alta falesia che la chiude alle spalle ad anfiteatro, é un’emozione. Ora che la spiaggia è deserta ( in estate è stipata di bagnanti anche perché si può arrivare a piedi attraverso un tunnel scavato dai Romani che la unisce al porto di Ponza) sprigiona tutta la sua magia di luogo incantato. Continuando la navigazione sottocosta si arriva faraglioni di Lucia Rosa, all’omonima e romantica baia e, ancora più a nord, a Cala Feola incantevole con le sue piscine naturali dove ci si può addentrare conla barca. Lasciata cala Feola e la successiva Cala dell’Acqua, ad attirare sempre più l’attenzione sono le vicine coste multicolori dell’isola di Palmarola(5 miglia ), che contende a Ponza il primato della bellezza. Proseguiamo la navigazione passando tra le secche del canale di Gavi (isolotto solitario) per poi virare lungo la costa orientale di Ponza, dominata dalle strapiombanti e policrome scogliere di tufo, pomice e lava.
la navigazione ci descrive con dovizia di particolari e con frequenti richiami alla leggenda, ogni grotta, ogni cala, ogni scoglio. Come le grotte di Pilato (sulla costa orientale subito dopo il porto) dove i Romani scavarono nel tufo vasche per l’allevamento di pesci rari come le murene che, secondo una leggenda, avevano poteri magici. O, ancora, i richiami ai miti omerici della grotta di Ulisse e quella della maga Circe.
L’icona di Ponza è la baia di Chiaia di Luna. Raggiungerla dal mare abbagliati da quell’alta falesia che la chiude alle spalle ad anfiteatro, é un’emozione. Ora che la spiaggia è deserta ( in estate è stipata di bagnanti anche perché si può arrivare a piedi attraverso un tunnel scavato dai Romani che la unisce al porto di Ponza) sprigiona tutta la sua magia di luogo incantato. Continuando la navigazione sottocosta si arriva faraglioni di Lucia Rosa, all’omonima e romantica baia e, ancora più a nord, a Cala Feola incantevole con le sue piscine naturali dove ci si può addentrare con
Navigando sottocosta in direzione di Ponza – porto, il nostro loquace marinaio rallenta all’altezza della bellissima Cala Schiavone e qui non si può fare a meno di celebrare il rito del passaggio (pare porti fortuna) sotto l’arco naturale di “Spaccapolpi”. Dopo aver doppiato Punta Nera, ecco le alte pareti dell’inquietante Cala d’Inferno. Da qui una scalinata scavata nel tufo porta al caratteristico villaggio di Le Forna.
Le prossime tappe sono Cala del Core con la sua suggestiva grotta e la spiaggia del Frontone, modaiola d’estate come Chiaia di Luna e collegata al porto di Ponza con barche-taxi.
Il viaggio lungo le coste dell’isola sta per concludersi, ma non senza i botti finali, come Punta Santa Maria con il suo presepe di casette colorate adagiate nel verde e il manipolo di bizzarri scogli, il Ravia e il Casocavallo che precedono l’arrivo in porto.
curiosità
Appena sbarcati a Ponza, stupisce l’accento campano nella parlata della gente locale: Ponza, infatti, come l’intero Arcipelago Pontino, è bagnata da acque laziali, ma è profondamente campana nell’anima. Gli abitanti discendono da colonie di contadini e pescatori provenienti dai territori devastati dall’eruzione del Vesuvio (1771) e qui trasferiti dai Borboni.
Ponza sul web
per noleggiare una barca
Dove mangiare
E’ annoverato tra i più rinomati ristoranti d’Italia. Location spettacolare. Antipasti da urlo Ristorante Gennarino a Mare
Locale romantico su palafitte di legno con vista sulla cittadina di Ponza. E’ il re dei primi piatti
Dove alloggiare
Nessun commento:
Posta un commento