Il vestito è il singolare tetto “giallo Modena” che copre il Museo Casa Enzo Ferrari, il magnifico atelier del mondo dei motori. Oggi 3 maggio, in questo luogo di eccellenza museale, alla presenza di un folto numero di giornalisti è stata inaugurata la mostra “Grand Prix”: le monoposto del Campionato di Formula 1”.
L’allestimento curato da Giovanni Perfetti è dedicato alle potenti monoposto (si utilizzava il turbo che peraltro tornerà in auge nel campionato 2014) che hanno animato la Formula 1 tra il 1950 e 1994.
Al Museo casa Enzo Ferrari va dunque in scena il mito della velocità con 20 monoposto che hanno fatto la storia dell’automobilismo moderno, rivoluzionando il mondo delle corse con innovazioni tecniche, intuizioni geniali e coinvolgendo le Case Automobilistiche di tutto il mondo, con un effettivo contributo al progresso dell’automobile.
Venti leggendarie “star”, dalla Ferrari 312 T4 di Gilles Villenueve alla Williams di Ayrton Senna, dalla Renault di Arnoux alla Porsche di Dan Gourney, concesse dai più famosi musei e collezionisti del mondo.
Venti leggendarie “star”, dalla Ferrari 312 T4 di Gilles Villenueve alla Williams di Ayrton Senna, dalla Renault di Arnoux alla Porsche di Dan Gourney, concesse dai più famosi musei e collezionisti del mondo.
La cerimonia di inaugurazione della mostra è stata preceduta da una conferenza stampa presieduta da Piero Ferrari, Presidente Onorario della Fondazione Casa di Enzo Ferrari, da Jonathan Giacobazzi, titolare della Collezione Donelli Vini e alla presenza del sindaco di Modena Giorgio Pighi e dell’ex corridore René Arnoux.
Il simpatico ex pilota della Renault e della Ferrari in mattinata si è esibito in un rombante giro per il centro
storico di Modena al volante della mitica 312 T4 della Collezione Donelli Vini - la stessa macchina che gli fu avversaria nello storico duello del GP di Francia del 1979 sul Circuito di Digione. Piccolo intoppo in via Farini quando il motore della monoposto si è spento; immediato l’intervento dei meccanici, quelli di 34 anni fa, e di nuovo Arnoux in pista che arriva con mezz’ora di ritardo, tra gli applausi e scatti fotografici, nel piazzale del luccicante Museo.
La mostra, visitabile fino al 30 ottobre si presenta come un inedito percorso dal forte valore culturale e sportivo che accoglie vere e proprie opere d’arte dell’ingegneria motoristica per far rivivere un Gran Premio fuori dagli schemi, una griglia di partenza che sintetizza un sogno impossibile nella realtà, dove i più grandi piloti della storia e le migliori macchine di sempre tornano a sfidarsi sul campo
storico di Modena al volante della mitica 312 T4 della Collezione Donelli Vini - la stessa macchina che gli fu avversaria nello storico duello del GP di Francia del 1979 sul Circuito di Digione. Piccolo intoppo in via Farini quando il motore della monoposto si è spento; immediato l’intervento dei meccanici, quelli di 34 anni fa, e di nuovo Arnoux in pista che arriva con mezz’ora di ritardo, tra gli applausi e scatti fotografici, nel piazzale del luccicante Museo.
“Tra tanti gran premi mi mancava il gran prix di Modena” dice il sorridente René “Ricordo con entusiasmo gli ultimi giri del GP di Francia del ‘79, potrei farli anche adesso ad occhi chiusi.” continua Arnoux “ Gilles era un mio carissimo amico, io lo chiamavo l’acrobata per le prodezze che riusciva a compiere, infatti è riuscito a rubarmi il secondo posto in quella famosa gara"
La mostra, visitabile fino al 30 ottobre si presenta come un inedito percorso dal forte valore culturale e sportivo che accoglie vere e proprie opere d’arte dell’ingegneria motoristica per far rivivere un Gran Premio fuori dagli schemi, una griglia di partenza che sintetizza un sogno impossibile nella realtà, dove i più grandi piloti della storia e le migliori macchine di sempre tornano a sfidarsi sul campo
Tra le auto in mostra:
L’Alfa Romeo 159, la Mercedes W 196 e la Ferrari Lancia D 50 di Juan Manuel Fangio, alla guida delle quali si è aggiudicato tre dei cinque titoli mondiali. La Ferrari 312 T del mondiale 1975 di Niki Lauda, la Porsche 804 di Dan Gurney, la Ligier di Jacques Laffite, la Williams del grande pilota brasiliano Ayrton Senna e la McLaren MP 4/4 che con Senna e Prost, si aggiudicò nel 1988 15 gran premi su 16.
Per tutta la durata della mostra, il percorso espositivo è arricchito da una collezione molto particolare: una World Champion Line, l’esposizione di oltre 50 caschi appartenuti ai piloti e ai più grandi campioni del mondo: Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Jochen Rindt, John Surtees, unico pilota ad aver vinto sia il mondiale F1 sia quello motociclistico, dell’indimenticato Ayrton Senna, di Fernando Alonso.
Grazie alla collaborazione con Jonathan Giacobazzi, titolare della Collezione Donelli Vini, sono inoltre esposti sia nella nuova Galleria, che nella casa natale altri speciali cimeli del mondo delle corse, come tute da gara, visiere autografate, volanti, motori, trofei e persino una collezione di orologi Ferrari, per un particolare omaggio al Drake.
“Ho messo in questa mostra tutta la mia passione primordiale, che porto dentro da quando avevo soltanto quattro anni” dice Giacobazzi “Il giro di Renè è stato molto evocativo, ho sentito rinascere dalla macchina l’anima di Gilles Villeneuve”
Le vetture esposte al momento dell’inaugurazione:
- 1951, Alfa Romeo 159: Alfa Romeo Automobilismo Storico, Museo
- 1955, Mercedes W196: Mercedes-Benz Classic
- 1956, Lancia Ferrari D50: Museo Nazionale dell'Automobile "Avv. Giovanni Agnelli"
- 1957, Maserati 250 F T2: Collezione Umberto Panini
- 1962, Porsche 804: Collezione Museo Porsche
- 1967, Cooper Maserati T81: Collezione privata
- 1970, Ferrari 312 B2: Museo MOGAM
- 1973, Tecno: Collezione Bianchini
- 1975, Ferrari 312 T: Collezione privata
- 1978, Brabham Alfa Romeo: Alfa Romeo Automobilismo Storico, Museo
- 1979, Ferrari 312 T4: Collezione Donelli Vini
- 1979, Renault RS14: Collezione Renault
- 1979, Ligier Ford JS11: Collezione privata
- 1983, Alfa Romeo 183T: Collezione privata
il sottoscritto con Arnoux |
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