venerdì 13 novembre 2020

Un PO di Delta, un po’ di Camargue

Alla scoperta della Camargue emiliana, tra il Lago di Volano e le valli di Comacchio, in 4x4 Ecofriendly. Un viaggio emozionante tra praterie, scenari d’acqua, saline e “casoni” da pesca.

In un fine settimana di ottobre di cinque anni fa, ospiti dell’Holiday Village Camping Florenz di Lido degli Scacchi, su suggerimento del patron Gianfranco Vitali (ora presidente della Faita - Federcamping Emilia Romagna), abbiamo partecipato a una emozionante escursione in suv 4x4 EcoFriendly  alla scoperta delle "valli umide più estese d’Italia". 

un angolo del camping Florenz

 E’ stata un’esperienza indimenticabile che ci ha riportato alla mente i magnifici viaggi effettuati in Camargue. Così, in compagnia della coppia di amici con i quali condividiamo da vent’anni viaggi in camper in Italia e in Europa, siamo partiti proprio dal camping Florenz. Qui ci aspettava Antonio Romagnoli con il suo suv ecologico, autorizzato ad attraversare zone protette. Antonio è un personaggio poliedrico, artista, fotografo e guida ambientale escursionistica e, naturalmente, profondo conoscitore del territorio compreso nei confini del Parco del Delta del Po, versante emiliano. Inoltre, Antonio Romagnoli è l’ideatore della “Croce Guardiana del Delta del Po”  come quella in Camargue.

Incontri ravvicinati

Nella prima parte del viaggio, all’interno della riserva protetta tra il Lago delle Nazioni e la pineta costiera, una dispettosa coltre di bruma mattutina, aveva avvolto ogni cosa. Una situazione non proprio ideale per la fotografia (visto che sono un foto-reporter) ma molto suggestiva, con i contorni sfumati della vegetazione e con le sagome degli animali che parevano uscire da una scena da film.
 
La Camargue del Delta

 Il suv avanzava tra i cespugli con “ruote felpate” e le soste con brevi tratti a piedi sono state numerose, allo scopo di osservare la peculiare flora di questo territorio, dove le differenze naturali e paesaggistiche (qui come nella seconda parte del viaggio) con la Camargue non sono molte.

Il suv eco ecofriendly tra i cespugli del Delta

E come nella regione del Delta del Rodano, non sono mancati gli incontri ravvicinati con splendidi cavalli.  Si tratta proprio di cavalli “razza Camargue” di colore grigio chiaro e dalle folte criniere, che qui si sono adattati perfettamente. I cavalli “Camargue Delta” non sono particolarmente eleganti ma sono agili e resistenti.

I cavalli Camargue Delta

 Oltre ai cavalli queste praterie situate tra il Lago delle Nazioni, la Valle Bertuzzi e la pineta di Volano, sono abitate anche da uccelli acquatici, daini e tori. Anche questi ultimi provengono dalla Camargue e tra i cespugli ne abbiamo incontrati diversi,  qualcuno anche con cipiglio minaccioso.

I tori del Delta

Tra valli, saline e casoni da pesca

Dopo un veloce affaccio sulla meravigliosa Valle Bertuzzi e sulla Sacca di Goro, siamo  usciti dalla riserva e abbiamo raggiunto e aggirato Comacchio (la visita del suo pittoresco centro storico era prevista per il giorno successivo in occasione della Festa dell’anguilla). Abbiamo quindi proseguito per la panoramica via Foce con affaccio sulla Valle Fattibello e, dalla parte opposta, sulle Saline di Comacchio. La strada litoranea termina a Casone Foce, dove partono le motonavi per le gite che portano alla scoperta dei “Casoni” da pesca. 

luce radente nelle Valli di Comacchio


Il tempo si era rasserenato e il paesaggi liquido scintillava al sole. Essendo ormai vicina l’ora di pranzo, Antonio, seguendo strette e interminabili strade ci ha portato all’Agriturismo Prato Pozzo situato nei dintorni di Anita, nel cuore del Delta del Po.

i laghetti dell'agriturismo Prato Pozzo

L’azienda agrituristica è immersa nel verde, è circondata da pittoreschi laghetti, possiede un piccolo allevamento ittico e offre anche spazi attrezzati per l’agri-campeggio (da Argenta si arriva comodamente anche in camper) e per l’ippo-turismo. Ed è anche punto di partenza per escursioni naturalistiche e di birdwatching nelle adiacenti Valli di Comacchio.  Nel tipico ambiente rustico del ristorante dell’agriturismo abbiamo gustato piatti della tradizione culinaria del luogo, pasta fatta in casa e pesce marinato.

Paesaggi dal fascino unico

Risaliti sul suv di Delta-Adventures, abbiamo imboccato una stradetta che corre sull’argine separando il corso del fiume Reno dalle Valli e l’abbiamo percorsa fino alla deviazione per il mini-traghetto (sul Reno) per  Sant’Alberto. Di fronte, sulla distesa acquea delle Valli di Comacchio si estende la sottile penisola che ospita l’Oasi di Boscoforte, accessibile solo con visita guidata. 

Suggestivo paesaggio delle Valli di Comacchio

Questa penisola lunga sei chilometri, è un mondo a parte che custodisce un ecosistema estremamente ricco di biodiversità, dove vivono varie specie di uccelli, stanziali e migratori, come i fenicotteri rosa, le volpoche e i cavalieri d’Italia. E, tra le tamerici e cespugli palustri, non manca la presenza dei cavalli “Camargue Delta”.

 Visiteremo questo luogo affascinante in un prossimo viaggio in questa zona del Delta, magari in bicicletta.


Nella zona del mini-traghetto per Sant’Alberto termina l’asfalto e per proseguire lungo l’argine c’è un lunghissimo sterrato, non percorribile da mezzi a motore non autorizzati. Lungo il tragitto abbiamo effettuato molte soste per ammirare e fotografare il magico  paesaggio delle Valli di Comacchio, ascoltando anche i suggerimenti e le descrizioni di Antonio, anch’egli munito di binocolo e macchina fotografica. Abbiamo osservato vecchie capanne per il ricovero delle barche, sagome di vecchi edifici fermi sull’orizzonte acqueo e, proprio davanti a noi, abbiamo contemplato una magnifica parata di fenicotteri, cormorani, cavalieri d’Italia e aironi. 
 

Lo sterrato, che ha visto il passaggio di Anita Garibaldi, prosegue solitario accompagnato dallo scenario delle Valli di Comacchio e dal placido scorrere delle acque del Reno, sbuca sulla SS309 Romea all’altezza di Casalborsetti. Abbiamo percorso la trafficata arteria stradale in direzione di Comacchio, con un’ultima deviazione nella pittoresca zona della Saline e dopo un ultimo sguardo (ormai era giunto il tramonto) sui canali popolati dalle capanne con i loro caratteristici “bilancioni” da pesca, Antonio ci ha riportato al Florenz Village.


1 commento:

  1. Paesaggio bellissimo che nulla ha da invidiare alla mitica Camargue splendidamente rappresentato da fotografie che lasciano il segno.
    Come si può non innamorarsi di questa terra????

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