In Canton Ticino, a poca distanza da Bellinzona, dove tre valli (Riviera, Blenio e Leventina) s’incontrano, sorge la sorprendente Biasca, per secoli considerata la più importante località ai piedi de Gottardo e del Lucomagno.
Percorrendo l’A2 tra Bellinzona e il Gottardo, è impossibile non vederla: è la cascata di Santa Petronilla, simbolo di Biasca e la più alta del Canton Ticino.
Nel
2008, in occasione di un soggiorno a Bellinzona (protetta dalle titaniche vestigia
dei suoi castelli, patrimonio Unesco) e in attesa di partecipare a una visita
guidata al cantiere del costruendo tunnel di base del Gottardo (inaugurato poi nel 2016), siamo andati alla scoperta
della vicina cittadina di Biasca.
Biasca: crocevia sulla “Via delle Genti”
Biasca, per la sua posizione strategica sulla “Via delle Genti” (Gottardo e Lucomagno), vanta una ricca storia e fu un fulcro importante per l'attività estrattiva del granito. La cittadina, di poco più di 6.000 abitanti, ospita case patrizie come quella del Comune, abitazioni di pietra nel "Borgo Vecchio", interessanti chiese affrescate e suggestive cascate. E intorno, gravita il mondo delle storiche cave di granito, la più importante risorsa naturale della regione, dove hanno lavorato anche molti scalpellini italiani.
Biasca è una cittadina con un centro interessante e dinamico. Nell’anno in cui l’abbiamo visitata il “maquillage” degli edifici era appena iniziato e la periferia non si era ancora estesa nella piatta campagna e il vecchio borgo era ancora integro.
Dopo aver passeggiato tra negozi e botteghe della Biasca moderna, la curiosità ci ha spinto a visitare il “Vecchio Borgo”, dove le case di pietra emanano un fascino rustico e senza tempo. Abbiamo ripercorso la storia di un’architettura tradizionale che si fonde perfettamente con il paesaggio montano circostante.
Ci hanno stupito i particolari tutti di pietra: le scale, i ballatoi, le grigie coperture in “piode” dei tetti, le recinzioni degli orti. Il tutto riflette l’abilità artigianale dei maestri costruttori di un tempo.
Un capolavoro di pietra
Dalla Piazza Centrale (nel 2025 cambierà volto) ci siamo incamminati per la “Salita delle Chiese”, passando accanto all’imponente mole della Chiesa di San Carlo Borromeo (mai completamente terminata), sormontata da una cupola ottagonale.
Proseguendo in salita abbiamo raggiunto la chiesa dei SS Pietro e Paolo, appoggiata su un’altura che domina il paese. Costruita tra il XII e il XIII secolo, rappresenta uno degli esempi più rilevanti di architettura romanica nel Canton Ticino.
Questo monumento storico, d’importanza nazionale, solitario e appeso tra cielo e terra, ci ha veramente toccato l’anima. L’interno è impreziosito da un ciclo di affreschi (XIII e XIV sec.) di notevole interesse storico e artistico.
La via delle cascate
Lasciato questo luogo silenzioso abbiamo continuato la camminata lungo il sentiero della Via Crucis che si snoda a mezza costa tra vecchi castagneti. Le 14 cappelle della stazioni sono ornate da immagini a mosaico con le firme degli autori.
Più avanti il sentiero ci ha regalato uno spettacolo sorprendente: un ponte a schiena d’asino che scavalca il “Ri della Froda”, un torrentello ricco di cascatelle e di piscine scavate nella roccia che offrono uno spettacolo emozionante; così come la vista su Biasca e la valle. Al di là del ponte l’incontro con l’Oratorio di Santa Petronilla, edificio del XVII secolo, dall’aspetto semplice, noto per gli affreschi che ornano il coro e l’unica navata.
Un’altra cascata scende in alto dalla montagna e sotto il ponte se ne forma un’altra che piomba in basso e scompare per magia accanto alla sottostante stazione ferroviaria di Biasca, che vista da quassù sembra un plastico di una ferrovia in miniatura della Rivarossi.
Tunnel di base del gottardo – cantiere Alpintransit di Faido
E’ stato il cantiere del secolo per il tunnel dei superlativi.
Sotto il massiccio del San Gottardo, dal 1996, si lavorava per costruire quello che sarebbe diventato il traforo ferroviario più lungo del mondo: 57 km di tunnel, da Bodio (Cnton Ticino) a Erstfeld (Cantone di URI).
Nel
2008 la visita guidata a due km di profondità è stata emozionante: tuta
arancione e stivali, poi discesa con particolare bus nelle viscere della
montagna, fino alla testa della enorme fresatrice (lunga 400 metri, pesa circa
3.000 tonnellate.
Il nuovo tunnel del San Gottardo è stato inaugurato nel giugno 2016 e dal 2017 i treni sfrecciano a 250 km all’ora. Grazie al tunnel ferroviario del Gottardo e a quello del Monteceneri, il tempo di collegamento tra Milano e Zurigo è passato da 4 ore e 10 minuti a 2 ore e 40 minuti.
https://oferrettitravel.blogspot.com/search?q=il+tunnel+dei+record
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