venerdì 19 aprile 2024

Monteggibbio: piccolo mondo antico

 

Sulle prime colline che si affacciano su Sassuolo, si erge un suggestivo e sorprendente castello, ricco di storia e circondato da un paesaggio incantevole. E’ il castello di Montegibbio, tra i più antichi della provincia di Modena, meta ideale per una gita inedita.

Quale miglior presentazione del castello se non i versi di una poesia riportati nel libro “Terra di Montegibbio”:

 Fascinoso castel di Montegibbio, bello, elegante, forte come sei da gran signore domini la valle, fertile d’orti, di frutteti e vigne, che di ville e castel ti fa corona e giù nel piano fra la nebbia vedi di Modena ducal la bella torre!”.

 Il maniero, che faceva parte, all’inizio del XII secolo, dello scacchiere difensivo matildico, è passato di mano più volte nel corso dei secoli (e non certo in modo amichevole): i della Rosa (signori di Sassuolo), gli Este, i Pio (signori di Carpi), i marchesi Boschetti di Modena.


Il Castello di Montegibbio ha subito distruzioni (nel 1501 anche da terremoto) ed è stato oggetto di vari rifacimenti e trasformazioni. Il castello, come lo vediamo ora, l'ha voluto Giuseppe Borsari, un nobile di Finale Emilia, che nel 1851 lo acquistò, lo ristrutturò e lo adibì a dimora estiva

Raggiungere Montegibbio

Il Castello di Montegibbio (il nome deriva da “Mons Gibus”, monte con la gobba) si raggiunge da Sassuolo (capitale della “Ceramic Land” e sede del meraviglioso Palazzo Ducale) percorrendo la Sp20 per Montebaranzone/Sestola. Sono quattro chilometri di tornanti panoramici che conquistano i 400 metri di altitudine del colle di Montegibbio.


Il torrione del castello fa capolino tra la folta vegetazione, ma se si prosegue per un centinaio di metri oltre l’indicazione per Montegibbio, volgendo lo sguardo a nord, la sagoma del Castello di Montegibbio, emerge inconfondibile sul selvoso colle.

Non è una rocca possente e arcigna, ma una struttura bella ed elegante, come recita la poesia.


 Ritornati indietro si raggiunge l’ampio parcheggio del castello e da qui, con una breve camminata, si arriva al cospetto del seicentesco portale in pietra arenaria che dà accesso alla Corte interna.

Varcata la soglia, dove un tempo passavano le carrozze, la scenografia che si presenta è mozzafiato.


Scenografica corte

La prima inquadratura che si ha dal portale di accesso alla magnifica Corte interna è la sagoma del Mastio (unico ricordo dell’epoca medioevale) poi passeggiando si passano in rassegna i vari edifici, osservando con attenzione portali e fregi: il Palazzo Marchionale, la piccola chiesa di San Pietro affiancata dalla canonica. 


Alla sinistra del mastio si ammirano: la limonaia (l’architettura ricorda quelle del lago di Garda), la casa del custode sormontata da una suggestiva torretta, le stalle e l’accesso all’orto ottocentesco, cinto da mura con merlatura guelfa.


Il lato sud della Corte è occupato da un edificio porticato, che al suo interno ospita l’Acetaia comunale di Sassuolo.


La chiesetta di San Pietro è una vera chicca: l’interno è a tre navate in stile barocco, con altari in scagliola e pannelli decorativi, con statue votive e tele antiche. L’altare alla destra del presbiterio è sormontato da un’imponente “ancona” le cui cornici laterali sono apribili e all’interno contengono ex voto.


La chiesa è aperta solo la domenica per la messa delle ore 9, altrimenti è visitabile nel corso di eventi, che vanno in scena nella Corte oppure nel percorso completo di visite guidate del castello.


Il Palazzo Marchionale

Il Palazzo Marchionale si configura come un bell’esempio di restauro ottocentesco e di libera interpretazione di stili nell’arredamento (rinascimentale e rococò).  Gli interni del Palazzo sono tutti affrescati con temi e motivi di gusto medioevale. Per ragioni di sicurezza (ci sono problemi di stabilità) del palazzo, dei 60 vani del palazzo se ne visita solo una parte.


 La stanza più grande e la più fastosa è la sala del biliardo (sormontata da un lampadario in cristallo di Boemia) o delle armi, dove merita soffermarsi sui dettagli.

Non da meno è la sala rossa (impreziosita da un lampadario in vetro di Murano), dove i Borsari accoglievano gli ospiti. Singolare è l’angolo dedicato alla scrittura (in stile Luigi XVI) e il grande camino di marmo rosso di Verona.


 Continuando il percorso di visita (ringrazio il competente Enrico Rinaldi del Circolo Boschetti che mi ha accompagnato) in successione si getta lo sguardo in altre vani: la stanza da letto dei nobili e quelle della servitù con le suppellettili originali.


 Dalle finestre si ha una vista spettacolare sul mondo collinare, dove si alternano prati e coltivi interrotti dalla quinta di spettacolari calanchi. E dalle finestre a nord lo sguardo si posa su Sassuolo, sulla non lontana Modena e sull’immensità della pianura.


Al piano terra è ancora integra l’antica cucina arredata e nella cantina le bottiglie di vino e liquori dei Borsari sono ancora lì.  Interessante, sempre al piano terra, la ricostruzione del laboratorio dell’antica Pasticceria Toschi di Sassuolo.


Quattro passi nel il Parco Medici


Il Castello di Montegibbio (un tempo come tutti i castelli era cinto da un fossato) è contornato da un parco all’inglese di 30 ettari, intitolato al senatore Giuseppe Medici (1907-2000).  

Passeggiare lungo quest’anello verde, è piacevole e rilassante. Si cammina ammirando querce secolari, frassini, castagni ed esemplari di pino silvestre. 


C’è qualche panchina per riposarsi e un tavolo per il picnic e ogni tanto squarci su un paesaggio incantevole: giù in basso la valle del Secchia, più su il Monte Cusna che s’inarca a chiudere l’orizzonte.


Montegibbio è anche punto di arrivo di numerosi sentieri escursionistici.


 

Il Castello di Montegibbio è sempre aperto al pubblico per quanto riguarda la Corte interna e gli splendidi giardini. In occasione di peculiari eventi culturali, offre la possibilità di visite guidate (compresa l’acetaia) contattando il Circolo Boschetti   https://www.castellodimontegibbio.com/visite 



Nelle sere estive, in un’atmosfera romantica, nella corte vengono organizzate cene all’aperto con piatti tipici della tradizione modenese.

Il Castello di Montegibbio (dal 1972 proprietà del Comune di Sassuolo) necessità di massicci interventi di consolidamento contro il rischio sismico, e anche di ristrutturazioni per avere una fruizione completa dell’intero complesso. 

I finanziamenti ci sono, così come il progetto di fattibilità molto ambizioso. Il castello in un prossimo futuro ospiterà eventi, mostre e altre iniziative culturali. 

Montegibbio sarà un luogo che darà risalto a tutto il territorio: 

Sassuolo e Maranello sono a due passi. 



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