Custode
di una solitaria e selvaggia bellezza e di antiche tradizioni, la Val Senales,
in questo scorcio di fine estate è la meta ideale per una vacanza all’insegna
della tranquillità, del wilderness allo stato puro, seguendo le orme di Ötzi.
Che le creste dei monti che chiudono a nord
la Val Senales
fossero un luogo di transito, lo
dimostra il ritrovamento (19 settembre 1991) sotto il Giogo di Tisa sul monte Similaun,
del corpo mummificato, verosimilmente di un pastore vissuto più di 5000 anni
fa. La scoperta di Ötzi, questo il nome che
gli fu dato, non solo incuriosì tutto il mondo scientifico, ma contribuì a
rendere famosa la Val Senales.
Pur
mantenendo le sue caratteristiche di luogo fuori dal tempo, la Val Senales si è aperta al turismo: un
turismo discreto, rispettoso dell’ambiente e delle ataviche usanze locali. Questa valle accoglie le famiglie
che amano la tranquillità, gli amanti del passeggiate, delle escursioni
impegnative sui ghiacciai e gli sciatori. Sul ghiacciaio si scia da settembre a
maggio.
Risalendo la valle
Lasciata
la pingue Val Venosta dopo Naturno, la strada che porta in Val Senales, offre
scorci paesaggistici sull’incombente Castel Juval, residenza
di Reinhold Messner
(e sede di uno
dei 6 MMM)
e sulla lontana
piramide del Similaun. Sui pendii punteggiati di masi si staglia il profilo
della chiesetta di Monte Santa Caterina.
Più avanti, una deviazione porta al villaggio di Certosa, conosciuto per la presenza dell’antico e particolarissimo
monastero certosino (del 1327), ricostruito dopo l’incendio che lo distrusse
nel 1924.
Ötzi a Madonna di
Senales
Madonna
di Senales (1508 m) la prossima tappa lungo la
carrozzabile della valle, con le nuove e linde casette sorte accanto agli
antichi masi (alcuni sono autentiche opere d’arte), con le locande custodi di
preziose stube in legno, con la chiesa barocca del 1330, è un magnifico esempio di simbiosi fra
vecchio e nuovo.
La “presenza” di Ötzi e delle prime tracce umane nelle Alpi, rivivono nel nuovissimo
Archeoparc allestito ai margini del
paese.
Nella zona all’aperto sono state
ricostruite capanne del neolitico dove i bambini imparano, divertendosi, a
tirare con l’arco, lavorare l’argilla o cimentarsi in altre attività
artigianali. Nel caratteristico locale del centro visite c’è l’esposizione
permanente con filmati ed uno show tridimensionale su quanto accadeva ai tempi
di Ötzi. All’esterno, guardando
verso le montagne, si può vedere il Giogo
di Tisa, luogo del ritrovamento del piccolo uomo venuto dal ghiaccio.
Lasciata Madonna di Senales, una serie di ripidi tornanti introducono al
lago artificiale di Vernago dalle
suggestive sponde selvose. Nella bella stagione si possono compiere romantiche
passeggiate intorno al lago, superando anche due ponti a fune. Agli
escursionisti è consigliata l’impegnativa salita che in quattro ore, risalendo
la Val Tisa, porta al rifugio Similaun e al luogo del ritrovamento di
Ötzi.
Maso Corto la
“Cervinia dell’Alto Adige”
Dopo aver costeggiato il bacino lacustre di
Vernago, la strada attraversa una
conca ricca di prati punteggiati in estate da caratteristici covoni di fieno.
Sullo sfondo la testata della Val
Senales appare in tutta la sua grandiosa bellezza e lì, ai piedi della Palla Bianca (3.739 m), sorge il paese
di Maso Corto.
Lo sviluppo turistico, avvenuto tra gli
anni 50 e 70, ha trasformato l’antico borgo di pastori in una moderna e
apprezzata località di vacanza estiva e invernale, con negozi, pub, ristoranti,
alberghi e centri benessere. A Maso
Corto le auto sono off limits e quindi si passeggia in tutta tranquillità.
Oltre alle piste sul ghiacciaio (raggiungibile in funivia), in inverno la
skyarea si allarga anche sui pendii circostanti.
Abbagliati dal
ghiacciaio
In
soli sei minuti, la funivia
dei ghiacciai deposita turisti e sciatori all’hotel Grawand (3.212 m) il più
alto d’Europa, situato direttamente sulle piste da sci del ghiacciaio. L’hotel,
dotato di ogni comfort, è anche base di partenza per escursioni e scalate. Le
piste che si snodano nel grembo del ghiacciaio Giogo Alto sono bellissime e vengono utilizzate (soprattutto la
pista Leo Gurschler), da metà settembre
per gli allenamenti delle squadre austriache e italiane che partecipano alla Coppa del Mondo. Tra gli gli atleti
italiani figura anche Giuliano Razzoli,
medaglia d’oro olimpica a Vancouver 2010.
Anche sul ghiacciaio si percepisce la presenza di Ötzi: all’interno del Grawand è stata allestita la Otzi-Show-Gallery, un tunnel espositivo
con pannelli che illustrano la vita di
5000 anni fa e la riproduzione di Ötzi a grandezza naturale con le sue
armi e i suoi utensili.
''Iceman Ötzi Peak'', sempre più in alto
Ai
piedi della grande croce che svetta sul
“roccione” della Croda delle Cornacchie
(3.251 m), meta per escursionisti esperti e scalatori, è stata costruita una
piattaforma che offre un panorama da togliere il fiato. Dall’hotel Grawand bastano pochi minuti di
percorso attrezzato per raggiungere questa struttura in acciaio corten di
colore bruno-rossastro, inaugurata da pochi giorni. Tutti possono raggiungere
questa terrazza tra le più alte d’Europa, con le cime oltre i 3000 metri (a
360°), incredibilmente vicine. I nomi delle vette sono visibili con i
“Viscope”, potenti telescopi ad uso gratuito installati sulla piattaforma ''Iceman
Ötzi Peak''.
E Ötzi ?. Basta avvicinarsi a una
feritoia che indirizza lo sguardo verso il Similaun, che Ötzi cercò di attraversare 5000 anni fa.
Chi vuole conoscere
"personalmente" Ötzi, deve
andare a Bolzano al Museo
Archeologico
12-13 settembre: Arrivano le pecore …!
E su quel selvaggio crinale ancora oggi a giugno e
settembre, si compie una spettacolare transumanza
(patrimonio Unesco) I pastori che detengono antichissimi diritti di pascolo conducono, tra mille
difficoltà, un corteo di pecore e capre attraverso il Giogo Basso e il Giogo
Alto e raggiungere, dopo 44 km, in territorio austriaco, i verdi pascoli della
Ötztal. Non è folclore ma un rituale rimasto immutato nei secoli. In giugno le
greggi lasciano la Val Senales a Vernago
e a Maso Corto: in settembre il ritorno nelle stesse località degli animali
(4000) viene accolto da numerosi spettatori e da peculiari feste in costume. La
transumanza è diventata patrimonio culturale immateriale dell’ Unesco.
Causa Covi19, il ritorno delle pecore
(12 settembre a Vernago -13 settembre a Maso Corto) avverrà senza la
tradizionale festa dei pastori.
I
viaggiatori in camper vengono accolti a Maso Corto da una moderna area di sosta
Credit photo: Tourismusverein Schnals
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