Reinhold
Messner lancia un grido d’allarme: causa Covid-19, assenza di visitatori e
mancanza di fondi, i suoi musei della montagna, tra il Sudtirolo e il Cadore,
rischiano la chiusura.
Speriamo
di no, perché il turismo italiano e la peculiare storia e cultura della
montagna, verrebbero privati di un’autentica eccellenza, unica al mondo. Reinhold Messner, che incontro ed
intervisto da dieci anni (più o meno in questo periodo) si trova in isolamento, insieme alla nuova
compagna lussemburghese, nel suo appartamento a Monaco di Baviera. Messner
era in giro in Europa per conferenze e l’emergenza coronavirus lo ha bloccato
in Baviera.
In un’intervista di qualche anno fa mi disse:
“Con i musei non rischio la vita come sulle montagne, rischio il
fallimento economico, perché i musei sono autofinanziati".
Lo
disse in tono scherzoso, ora, a causa del coronavirus, l’eventualità negativa
potrebbe palesarsi davvero.
Castel Firmiano, intervista a Messner |
“Überlebensgefährdete Museen“ (musei a rischio
sopravvivenza)
“Non so quanto potranno resistere i musei
della montagna che ho creato con grandi sacrifici. Abbiamo molti costi e
nessuna entrata senza visitatori. Ma anche quando potremo riaprire, senza i
visitatori stranieri(75% del totale),
la sopravvivenza sarà solo per qualche
mese. Noi non possiamo accedere a finanziamenti pubblici”. Sono le
considerazioni di Reinhold Messner
date alla stampa tedesca qualche giorno fa.
Siamo una fragile umanità su questa terra»
e non c'è bisogno di guerre stellari o di un attacco extraterreste per essere
travolti. Basta un virus”.
(Reinhold
Messner)
Attualmente
nelle 6 strutture museali, ora chiuse al pubblico, i dipendenti sono al lavoro
per tutelare le imponenti collezioni ospitate e allestirne delle nuove. I costi
sono notevoli e ammontano a circa un milione e mezzo di euro all’anno. La
preoccupazione del “re degli Ottomila” coinvolge anche la figlia Magdalena che dal 2017 dirige l’intero
complesso museale.
Castel Firmiano |
Magdalena Messner, il nuovo volto degli MMM
“Un impegno e una bella sfida: d’altronde i musei,
creati da mio papà, sono già oggi parte di me: li sento miei, per quello che
rappresentano, la storia, la cultura, l’arte, la montagna e la mia famiglia. I
musei sono l’espressione di ciò a cui più tengo”. Parole tratte da
una mia lunga intervista fatta a Magdalena.
La voglia di fare e
la tenacia della giovane manager ora vengono messe a dura prova dagli effetti
del lockdown. Servono aiuti per poter continuare a mandare avanti 6 musei molto
particolari per struttura architettonica e per i preziosi contenuti che
coinvolgono collezioni che raccontano la vita, le emozioni e la storia di uno
degli alpinisti più famosi al mondo.
Si cercherà di
migliorare i sistemi interattivi e per le visite fisiche (sperando che
ricomincino) si sta già lavorando per
attivare misure per una fruizione ordinata e sicura per la salute.
Comunque le visite
virtuali non potranno mai sostituire l’esperienza diretta, poiché i 6 MMM (Messner Mountain Museum) per la
loro collocazione fra i monti, sono un seducente unicum, che suggerisce anche
una bella, interessante e variegata vacanza
italiana. L’ho proposta con
due reportage pubblicati sul magazine Caravan e Camper Granturismo nei mesi di giugno e luglio 2017.
Museo Corones, opera di Zaha Hadid |
Il primo
reportage l’ho dedicato a:
MMM Firmian,
la “montagna incantata”
E’ il cuore dei
musei di Messner ospitato tra le
mura di castel Firmian dove
l’architetto Werner Tscholl ha
creato un’ineguagliabile opera d’arte sospesa tra antico e moderno. Varcato l’ingresso fortificato, si accede a
un vasto cortile disposto in salita come la china di un monte, racchiuso tra
mura e torri e popolato da statue cariche di mistero e di magica atmosfera. Il
corpo centrale del castello ospita mostre temporanee e permanenti mentre il
museo vero e proprio racconta, tra magnifici percorsi e suggestivi
scorci, la formazione, la magnificenza e la conquista delle montagne.
Castel Juval,
“il mito montagna”
Posto su una rupe
che guarda la Val Venosta e
l’imbocco della Val Senales, Castel Juval è l’abitazione estiva della
famiglia Messner. La collezione museale è stata sistemata nelle varie stanze, le
più particolari sono quelle dedicate a “Milarepa”, l’esposizione su “Gesar Ling”
e la sala “Tantra”. Da visitare le collezioni esposte nella cantina. Reinhold Messner è anche un agricoltore, produce vino nel maso agricolo
sottostante il castello. Se tutto andrà per il meglio, quest’anno il castello,
di solito visitabile da settembre a novembre, sarà aperto in agosto.
MMM Ortles, “alla
fine del mondo”
Dalla bassa Val Venosta si sale ai quasi 2000 metri di Solda, adagiata ai piedi della maestosa
triade del Tirolo: Ortles (3.905 m),
Zebrù (3.735 m) e Gran Zebrù (3.857 m). Il museo Messner è underground e racconta la
paura del ghiaccio e del buio, parla dello “Yeti”, dei “leoni bianchi” e del
“White Out” (una sorta di nebbia di neve). Nel museo si ammira la più grande
rassegna di immagini dell’Ortles e
si gode di una full immersion tra innumerevoli attrezzi da ghiaccio e altre collezioni. All’esterno
c’è la trattoria “Yak&Yeti” dove gustare il “Momo”, il
raviolo ripieno del Nepal.
Il
secondo reportage l’ho dedicato a:
MMM Ripa, “i
popoli della montagna”
Per arrivarci,
partendo da Bolzano, bisogna
percorrere la Valle Isarco,
raggiungere l’affascinante Bressanone,
quindi deviare in Val Pusteria fino
a Brunico. Il museo “Ripa” (in
tibetano significa uomo di montagna), il quinto ideato da Messner, è ospitato nell’antico castello che domina questa
pittoresca cittadina. L’apparato scenico del maniero è emozionante, così come
lo sono le collezioni museali incentrate sui popoli delle montagne dei cinque
continenti e sulle loro eterogenee culture, tradizioni e religioni. La visita
induce l’ospite alla meditazione.
MMM Corones,
“l’alpinismo tradizionale”
E’
l’ultima “conquista” di Reinhold Messner.
Per raggiungere il museo bisogna salire con la telecabina da Riscone a Plan de Corones (2.275 m) sulla cui maestosa rotondità sorge
l’avveniristico museo Corones concepito
dall’estro della compianta archistar Zaha
Hadid. Il museo dedicato alla storia dell’alpinismo tradizionale, si
sviluppa essenzialmente all’interno della montagna; esternamente sbucano
tre grandi “occhi” di cemento a
simboleggiare il contatto estremo fra architettura e l’incomparabile ambiente
dolomitico.
Dal dicembre 2018
la leggenda di Reinhold Messner
aleggia anche nel nuovo e modernissimo museo Lumen,
dedicato alla storia della fotografia di montagna.
MMM Dolomites,
il “ museo nelle nuvole”
Dall’Alto Adige ci si sposta in Cadore, percorrendo le strade più belle
delle Dolomiti tra panorami mozzafiato. Si passa per Cortina, si “scala” il leggendario passo Giau, si scende in Val
Fiorentina, si sale al passo Staulanza
tra il Monte Pelmo (3.168 m) e il
Civetta (3.220) e infine si plana in Val Zoldana. Per raggiungere il museo Dolomites bisogna salire (con navetta) sul
Monte Rite. Qui, in un ex forte
della Grande Guerra, Reinhold Messner ha inserito il suo
museo le cui gallerie espositive illustrano il tema della roccia e i vari
aspetti della storia dell’alpinismo dolomitico. Sulle terrazze esterne,
dominate da tre torrette avveniristiche, il panorama (il più bello al mondo,
come dice Messner) a 360° sulle cime
dolomitiche, toglie il fiato.
“Quest’anno
facciamo le vacanze in Italia”
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