giovedì 7 maggio 2020

Mesner Mountain Museum, a rischio sopravvivenza



Reinhold Messner lancia un grido d’allarme: causa Covid-19, assenza di visitatori e mancanza di fondi, i suoi musei della montagna, tra il Sudtirolo e il Cadore, rischiano la chiusura.  



Messner nella sua casa a Monaco di Baviera
Speriamo di no, perché il turismo italiano e la peculiare storia e cultura della montagna, verrebbero privati di un’autentica eccellenza, unica al mondo. Reinhold Messner, che incontro ed intervisto da dieci anni (più o meno in questo periodo)  si trova in isolamento, insieme alla nuova compagna lussemburghese, nel suo appartamento a Monaco di Baviera. Messner era in giro in Europa per conferenze e l’emergenza coronavirus lo ha bloccato in Baviera.



In un’intervista di qualche anno fa mi disse: Con i musei non rischio la vita come sulle montagne, rischio il fallimento economico, perché i musei sono autofinanziati".

Lo disse in tono scherzoso, ora, a causa del coronavirus, l’eventualità negativa potrebbe palesarsi davvero.


Castel Firmiano, intervista a Messner

“Überlebensgefährdete Museen“ (musei a rischio sopravvivenza) 


Non so quanto potranno resistere i musei della montagna che ho creato con grandi sacrifici. Abbiamo molti costi e nessuna entrata senza visitatori. Ma anche quando potremo riaprire, senza i visitatori stranieri(75% del totale), la sopravvivenza sarà  solo per qualche mese. Noi non possiamo accedere a finanziamenti pubblici”. Sono le considerazioni di Reinhold Messner date alla stampa tedesca qualche giorno fa.


Siamo una fragile umanità su questa terra» e non c'è bisogno di guerre stellari o di un attacco extraterreste per essere travolti. Basta un virus. (Reinhold Messner)


Attualmente nelle 6 strutture museali, ora chiuse al pubblico, i dipendenti sono al lavoro per tutelare le imponenti collezioni ospitate e allestirne delle nuove. I costi sono notevoli e ammontano a circa un milione e mezzo di euro all’anno. La preoccupazione del “re degli Ottomila” coinvolge anche la figlia Magdalena che dal 2017 dirige l’intero complesso museale.


Castel Firmiano ospita il cuore del Messner Mountain Museum
Castel Firmiano

Magdalena Messner, il nuovo volto degli MMM
Un impegno e una bella sfida: d’altronde i musei, creati da mio papà, sono già oggi parte di me: li sento miei, per quello che rappresentano, la storia, la cultura, l’arte, la montagna e la mia famiglia. I musei sono l’espressione di ciò a cui più tengo”. Parole tratte da una mia lunga intervista fatta a Magdalena.




La voglia di fare e la tenacia della giovane manager ora vengono messe a dura prova dagli effetti del lockdown. Servono aiuti per poter continuare a mandare avanti 6 musei molto particolari per struttura architettonica e per i preziosi contenuti che coinvolgono collezioni che raccontano la vita, le emozioni e la storia di uno degli alpinisti più famosi al mondo.

Si cercherà di migliorare i sistemi interattivi e per le visite fisiche (sperando che ricomincino) si sta già lavorando  per attivare misure per una fruizione ordinata e sicura per la salute.



Comunque le visite virtuali non potranno mai sostituire l’esperienza diretta, poiché i 6 MMM (Messner Mountain Museum) per la loro collocazione fra i monti, sono un seducente unicum, che suggerisce anche una bella, interessante e variegata vacanza italiana. L’ho proposta con due reportage pubblicati sul magazine Caravan e Camper Granturismo nei mesi di giugno e luglio 2017.

Museo Corones, opera di Zaha Hadid


Il primo reportage l’ho dedicato a:
MMM Firmian, la “montagna incantata”

E’ il cuore dei musei di Messner ospitato tra le mura di castel Firmian dove l’architetto Werner Tscholl ha creato un’ineguagliabile opera d’arte sospesa tra antico e moderno. Varcato l’ingresso fortificato, si accede a un vasto cortile disposto in salita come la china di un monte, racchiuso tra mura e torri e popolato da statue cariche di mistero e di magica atmosfera. Il corpo centrale del castello ospita mostre temporanee e permanenti mentre il museo vero e proprio racconta, tra magnifici percorsi e suggestivi scorci, la formazione, la magnificenza e la conquista delle montagne.

Castel Juval, “il mito montagna”

Posto su una rupe che guarda la Val Venosta e l’imbocco della Val Senales,  Castel Juval è l’abitazione estiva della famiglia Messner. La collezione museale è stata sistemata nelle varie stanze, le più particolari sono quelle dedicate a “Milarepa”, l’esposizione su “Gesar Ling” e la sala “Tantra”. Da visitare le collezioni esposte nella cantina. Reinhold Messner è anche un agricoltore, produce vino nel maso agricolo sottostante il castello. Se tutto andrà per il meglio, quest’anno il castello, di solito visitabile da settembre a novembre, sarà aperto in agosto.

MMM Ortles, “alla fine del mondo”
Dalla bassa Val Venosta  si sale ai quasi 2000 metri di Solda, adagiata ai piedi della maestosa triade del Tirolo: Ortles (3.905 m), Zebrù (3.735 m) e Gran Zebrù (3.857 m). Il museo Messner è underground e racconta la paura del ghiaccio e del buio, parla dello “Yeti”, dei “leoni bianchi” e del “White Out” (una sorta di nebbia di neve). Nel museo si ammira la più grande rassegna di immagini dell’Ortles e si gode di una full immersion tra innumerevoli  attrezzi da ghiaccio e altre collezioni. All’esterno c’è la trattoria “Yak&Yeti” dove gustare il “Momo”, il raviolo ripieno del Nepal

Mandria di yak ai piedi del Gran Zebrù

Il secondo reportage l’ho dedicato a:

MMM Ripa, “i popoli della montagna”


Per arrivarci, partendo da Bolzano, bisogna percorrere la Valle Isarco, raggiungere l’affascinante Bressanone, quindi deviare in Val Pusteria fino a Brunico. Il museo “Ripa” (in tibetano significa uomo di montagna), il quinto ideato da Messner, è ospitato nell’antico castello che domina questa pittoresca cittadina. L’apparato scenico del maniero è emozionante, così come lo sono le collezioni museali incentrate sui popoli delle montagne dei cinque continenti e sulle loro eterogenee culture, tradizioni e religioni. La visita induce l’ospite alla meditazione.

MMM Corones, “l’alpinismo tradizionale”
E’ l’ultima “conquista” di Reinhold Messner. Per raggiungere il museo bisogna salire con la telecabina da Riscone a Plan de Corones (2.275 m) sulla cui maestosa rotondità sorge l’avveniristico museo Corones concepito dall’estro della compianta archistar Zaha Hadid. Il museo dedicato alla storia dell’alpinismo tradizionale, si sviluppa essenzialmente all’interno della montagna; esternamente sbucano tre  grandi “occhi” di cemento a simboleggiare il contatto estremo fra architettura e l’incomparabile ambiente dolomitico.
Dal dicembre 2018 la leggenda di Reinhold Messner aleggia anche nel nuovo e modernissimo museo Lumen, dedicato alla storia della fotografia di montagna.

MMM Dolomites, il “ museo nelle nuvole”
 Dall’Alto Adige ci si sposta in Cadore, percorrendo le strade più belle delle Dolomiti tra panorami mozzafiato. Si passa per Cortina, si “scala” il leggendario passo Giau, si scende in Val Fiorentina, si sale al passo Staulanza tra il Monte Pelmo (3.168 m) e il Civetta (3.220)  e infine si plana in Val Zoldana. Per raggiungere il museo Dolomites bisogna salire (con navetta) sul Monte Rite. Qui, in un ex forte della Grande Guerra, Reinhold Messner ha inserito il suo museo le cui gallerie espositive illustrano il tema della roccia e i vari aspetti della storia dell’alpinismo dolomitico. Sulle terrazze esterne, dominate da tre torrette avveniristiche, il panorama (il più bello al mondo, come dice Messner) a 360° sulle cime dolomitiche, toglie il fiato.

 
Museo Dolomites sul Monte Rite

“Quest’anno facciamo le vacanze in Italia”






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