Terra di santi, d’arte, di
natura, cultura e buon cibo e, naturalmente, terra di buon vino. Ecco un
itinerario piacevole e gustoso lungo la strada del Sagrantino,
su e giù per colli ammantati di vigneti e passando per borghi, tra i più belli
d’Italia.
Torgiano e Bettona
Lasciata la E45 a San Martino in Campo, seguite le indicazioni
per Torgiano,
ma prima di raggiungere il borgo fate
una sosta alla cantina Lungarotti per prendere confidenza con
il Sagrantino e il Rosso di Montefalco. In questo periodo
di fine autunno potrete gustare il Falò
2017, un rosso giovane e divertente, frutto di una peculiare vinificazione.
I Lungarotti hanno saputo
valorizzare il vino come diretta espressione della cultura e del territorio.
Non a caso, la Fondazione voluta
dalla famiglia, nel 1974 ha allestito nel palazzo Graziani-Baglioni di Torgiano,
il Museo del Vino,
considerato uno dei più qualificati d’Italia.
Torgiano è un interessante borgo medioevale
(inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia) che durante l’anno ospita numerosi
eventi legati al vino: tra questi (11-12 novembre) c’è “Versando
Torgiano” che festeggia il vino, l’olio e l’arte.
La prossima tappa
di questo itinerario “diVino” è Bettona, altro borgo tra i più
belli d’Italia, adagiato su un colle circondato da argentei uliveti. Il paese,
raccolto entro le antiche mura, ha in piazza Cavour il suo centro vitale. Qui sorgono
gli edifici storici più importanti: il Palazzo
del Podestà del 1371, sede della Pinacoteca
Comunale che custodisce opere del Perugino
e di Luca
della Robbia , e la chiesa di Santa
Maria Maggiore (XIII secolo).
Ma oltre all’arte
sublime, Bettona offre anche
seducenti motivi per i peccati di gola. Nelle osterie, che mantengono vivo il
ricordo degli antichi sapori umbri, non perdetevi le tagliatelle condite con il
sugo d’oca, la porchetta e i salumi, il pane “nociano” dalla particolare
fragranza, il tutto accompagnato da vino “formoso e forte”.
Una cantina a forma di
tartaruga
Proseguendo lungo
la strada del Sagrantino, a quattro chilometri da Cannara (patria della cipolla bianca, rossa e dorata, Presidio
Slow Food) scoprirete una delle più belle e innovative cantine
dell’Umbria. E’ Carapace della Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli (quella delle bollicine Ferrari di Trento).
Punto di riferimento da seguire dalla
strada per Bevagna, è un enorme
dardo rosso conficcato sulla cima di un colle tappezzato di vigneti.
La cantina
è una singolare un’opera d’arte disegnata da Arnaldo
Pomodoro che ricorda il guscio (il carapace appunto) di una
tartaruga. Entrate all’interno della tartaruga e rimarrete a bocca aperta ad
ammirare la volta del guscio formato da un intreccio di travature ad arco, che
formano lo scheletro del carapace. L’ambiente sottostante è ampio e illuminato da grandi
vetrate e al centro spicca il punto d’accoglienza e di degustazione dei vini
prodotti dalla cantina (naturalmente il Montefalco
rosso e il Sagrantino). Nel
piano sottostante, accessibile da una scala a spirale, ammirerete la “barricaia”
dalla singolare forma sferica.
Che bel posto
Prima di raggiungere Montefalco imperdibile è un sosta a Bevagna,
inserita tra i Borghi più belli d’Italia
e tra le Bandiere arancioni del Touring.
Adagiata lungo le sponde del sacro fiume Clitunno,
Bevagna ha conservato pressoché
intatto il suo assetto urbanistico medioevale composto da un reticolo di viuzze
e piazzette sui cui si affacciano edifici in un armonioso mosaico di stili. Piazza Silvestri, ombreggiata dalle
splendide volumetrie del palazzo dei
Consoli e delle chiese di San
Silvestro e San Michele, ostenta
bellezza e appagamento visivo. E’ un’autentica
cartolina dal Medioevo come lo è l’immagine dell’antico lavatoio di Porta Molini, affacciato sulle placide
acque del Clitunno. Sulle vie
lastricate del nucleo storico si aprono piccoli negozi di artigianato e di
prodotti tipici. Indirizzi golosi sono “Da Tagliavento”
in Corso Amendola e “Redibis, pittoresco locale ricavato negli
ambulacri del teatro romano.
La “ringhiera dell’Umbria”
Montefalco è a poca distanza
e la si raggiunge per la strada che accarezza i fianchi dei Colli Martani ricchi di ulivi e
vigneti. Montefalco, patria del Sagrantino
é cinta da poderose mura trecentesche e per le opere d’arte custodite all’interno
delle splendide chiese del centro storico, viene definita un “santuario d’arte
umbra-toscana”. Andate ad ammirare nel Museo
Pinacoteca di San Francesco i bellissimi dipinti di Benozzo Gozzoli e una Natività di Pietro Vannucci detto il Perugino.
Piazza della Repubblica, cuore del
borgo, ha una singolare forma tondeggiante dove si affacciano edifici civili e
religiosi, fra cui il Palazzo Comunale
impreziosito da un loggiato quattrocentesco. Intorno alla piazza e nei dintorni
le enoteche propongono stuzzicanti degustazioni (deliziose le bruschette al tartufo accompagnate da un
calice di Sagrantino) e i ristoranti propongono pranzi e cene a base di gnocchi,
risotto, tagliatelle e filetto a cui difficile sottrarsi. Soddisfatto il
palato il consiglio è di appagare anche lo sguardo raggiungendo il Belvedere per godere di un panorama
spettacolare sulla Valle Umbra con
la sua un’infilata di meraviglie: Perugia,
Assisi, Bevagna, Spello, Foligno e Trevi.
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