martedì 7 novembre 2017

Umbria, un itinerario diVino.



Terra di santi, d’arte, di natura, cultura e buon cibo e, naturalmente, terra di buon vino. Ecco un itinerario piacevole e gustoso lungo la strada del Sagrantino, su e giù per colli ammantati di vigneti e passando per borghi, tra i più belli d’Italia. 


Torgiano e Bettona
Lasciata la E45  a San Martino in Campo, seguite le indicazioni per Torgiano, ma prima di raggiungere il borgo  fate una sosta alla cantina Lungarotti per prendere confidenza con il Sagrantino e il Rosso di Montefalco. In questo periodo di fine autunno potrete gustare il Falò 2017, un rosso giovane e divertente, frutto di una peculiare vinificazione. I Lungarotti hanno saputo valorizzare il vino come diretta espressione della cultura e del territorio. Non a caso, la Fondazione voluta dalla famiglia, nel 1974 ha allestito nel palazzo Graziani-Baglioni di Torgiano, il Museo del Vino, considerato uno dei più qualificati d’Italia.
Torgiano è un interessante borgo medioevale (inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia) che durante l’anno ospita numerosi eventi legati al vino: tra questi (11-12 novembre) c’è  Versando Torgiano” che festeggia il vino, l’olio e l’arte.

La prossima tappa di questo itinerario “diVino” è Bettona, altro borgo tra i più belli d’Italia, adagiato su un colle circondato da argentei uliveti. Il paese, raccolto entro le antiche mura, ha in piazza Cavour il suo centro vitale. Qui sorgono gli edifici storici più importanti: il Palazzo del Podestà del 1371, sede della Pinacoteca Comunale che custodisce opere del Perugino e di Luca della Robbia , e la chiesa di Santa Maria Maggiore (XIII secolo).
Ma oltre all’arte sublime, Bettona offre anche seducenti motivi per i peccati di gola. Nelle osterie, che mantengono vivo il ricordo degli antichi sapori umbri, non perdetevi le tagliatelle condite con il sugo d’oca, la porchetta e i salumi, il pane “nociano” dalla particolare fragranza, il tutto accompagnato da vino “formoso e forte”.
Una cantina a forma di tartaruga
Proseguendo lungo la strada del Sagrantino, a quattro chilometri da Cannara (patria della cipolla bianca, rossa e dorata, Presidio Slow Food) scoprirete una delle più belle e innovative cantine dell’Umbria. E’  Carapace della Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli (quella delle bollicine Ferrari di Trento). Punto di riferimento da seguire  dalla strada per Bevagna, è un enorme dardo rosso conficcato sulla cima di un colle tappezzato di vigneti. 
La cantina è una singolare un’opera d’arte disegnata da Arnaldo Pomodoro che ricorda il guscio (il carapace appunto) di una tartaruga. Entrate all’interno della tartaruga e rimarrete a bocca aperta ad ammirare la volta del guscio formato da un intreccio di travature ad arco, che formano lo scheletro del carapace. L’ambiente  sottostante è ampio e illuminato da grandi vetrate e al centro spicca il punto d’accoglienza e di degustazione dei vini prodotti dalla cantina (naturalmente il Montefalco rosso e il Sagrantino). Nel piano sottostante, accessibile da una scala a spirale, ammirerete la “barricaia” dalla singolare forma sferica.

Che bel posto
Prima di raggiungere Montefalco imperdibile è un sosta a Bevagna, inserita tra i Borghi più belli d’Italia e tra le Bandiere arancioni del Touring. Adagiata lungo le sponde del sacro fiume Clitunno, Bevagna ha conservato pressoché intatto il suo assetto urbanistico medioevale composto da un reticolo di viuzze e piazzette sui cui si affacciano edifici in un armonioso mosaico di stili. Piazza Silvestri, ombreggiata dalle splendide volumetrie del palazzo dei Consoli e delle chiese di San Silvestro e San Michele, ostenta bellezza e appagamento visivo.  E’ un’autentica cartolina dal Medioevo come lo è l’immagine dell’antico lavatoio di Porta Molini, affacciato sulle placide acque del Clitunno. Sulle vie lastricate del nucleo storico si aprono piccoli negozi di artigianato e di prodotti tipici. Indirizzi golosi sono  Da Tagliavento” in Corso Amendola e “Redibis, pittoresco locale ricavato negli ambulacri del teatro romano.

La “ringhiera dell’Umbria”
Montefalco è a poca distanza e la si raggiunge per la strada che accarezza i fianchi dei Colli Martani ricchi di ulivi e vigneti.  Montefalco, patria del Sagrantino é cinta da poderose mura trecentesche e  per le opere d’arte custodite all’interno delle splendide chiese del centro storico, viene definita un “santuario d’arte umbra-toscana”. Andate ad ammirare nel Museo Pinacoteca di San Francesco i bellissimi dipinti di Benozzo Gozzoli e  una Natività di Pietro Vannucci detto il Perugino. Piazza della Repubblica, cuore del borgo, ha una singolare forma tondeggiante dove si affacciano edifici civili e religiosi, fra cui il Palazzo Comunale impreziosito da un loggiato quattrocentesco. Intorno alla piazza e nei dintorni le enoteche propongono stuzzicanti degustazioni (deliziose le bruschette al tartufo accompagnate da un calice di Sagrantino) e i ristoranti propongono pranzi e cene a base di  gnocchi, risotto, tagliatelle e filetto a cui difficile sottrarsi. Soddisfatto il palato il consiglio è di appagare anche lo sguardo raggiungendo il Belvedere per godere di un panorama spettacolare sulla Valle Umbra con la sua un’infilata di meraviglie: Perugia, Assisi, Bevagna, Spello, Foligno e Trevi.


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