Se
state programmando un viaggio autunnale tra vigneti, castelli, abbazie e
villaggi della Cote d’Or (in Borgogna), segnatevi un nome:
Flavigny-sur-Ozerain. E’ un piccolo villaggio medioevale, tra i più belli di
Francia, situato a nord di Digione, set del film Chocolat e sede di un’antica
fabbrica di caramelle dal cuore di anice.
Quando
c’è vento, il profumo di anice pungente e intensamente aromatico si diffonde
sulla collina di Montbard che accoglie l’assopito villaggio fortificato di Flavigny. Il nome
pare derivi da quello del generale romano Flavinius,
che qui si stabilì dopo aver partecipato alla battaglia di Alesia contro il ribelle Vercingetorige.
E si racconta che proprio in quel periodo (intorno al 52 a.C) Giulio Cesare consigliasse di
utilizzare i semi di anice per curare alcune malattie dei soldati.
Una bella e dolce storia
Storia
vera è quella legata alle squisite caramelle “anis” prodotte dal 1923 tra le
mura di un’antica abbazia benedettina (fu abbandonata dai monaci allo scoppio
della Rivoluzione Francese) da un’azienda a conduzione familiare che conserva e
porta avanti la tradizione delle “Les Anis de
Flavigny”.
A
capo della società, che conta 27 dipendenti, c’è Catherine Troubat, coadiuvata nella conduzione dai fratelli Marc ed Etienne e dalla sorella Emmanuelle.
La fabbrica che produce 220
tonnellate di caramelle all’anno, esportate in tutto il mondo, è stata premiata
con il Trofeo Export Internazionale 2010
promosso dalla rivista Chef d’Entreprise
Magazine, mentre Catherine Troubat
è stata nominata Consigliere del
Commercio Estero della Francia.
Le
caramelle prodotte dalla Maison Troubat “Les Anis de
Flavigny, pesano meno di un grammo e sono costituite da semi di anice verde
e ricoperte da zucchero sciroppato e delicatamente aromatizzato. La ricetta è rigorosamente
originale e artigianale che permette di ottenere caramelle senza coloranti,
edulcoranti, conservanti, OGM e aromi artificiali.
Le
“anis” sono declinate in sette gustosi aromi naturali: anice, arancio, menta,
liquirizia, rosa, violetta e limone, e vengono inserite in scatolette ovali sui
cui coperchi viene raccontata la storia d’amore di un pastore e di una
pastorella di Flavigny.
La
visita alla fabbrica è gratuita e viene condotta, a piccoli gruppi, da giovani
dipendenti motivati e competenti che raccontano la storia e la tecnica di
produzione. Non manca naturalmente la degustazione dei vari tipi di confetti.
Si visita gratuitamente anche la vicina cripta carolingia dell’Abbazia di St Pierre, dall’alto valore artistico. Infine,
non può mancare la visita alla boutique della Maison Troubat dove si acquistano i prodotti dell’Anis de Flavigny.
Ricordando “Chocolat”
Superando
una delle due imponenti porte d’accesso al paese (porte de Bourg o porte nord
ouest), si cammina lungo sinuose strade acciottolate, tra antiche case di
pietra con bei portali, tra nobili palazzi impreziositi da torrette. Cuore del
villaggio é la pittoresca piazza centrale dominata dalla chiesa romanica di St
Genest (ha interni notevoli). L’intero percorso ha fatto da sfondo alle scene del film “Chocolat” di Lasse Halstrom: tuttavia, indizi richiamano quest’evento e la
famosa cioccolateria dove Vienne Rocher (Juliette Binoche interprete del film
insieme a Johnny Depp) sfornava insuperabili cioccolatini e dolci al
cioccolato, è ora un edificio dismesso. Che dire, in questo caso la proverbiale
bravura dei francesi nella promozione turistica non è stata all’altezza.
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