mercoledì 23 agosto 2017

Amore, delizie e anice



Se state programmando un viaggio autunnale tra vigneti, castelli, abbazie e villaggi della Cote d’Or (in Borgogna), segnatevi un nome: Flavigny-sur-Ozerain. E’ un piccolo villaggio medioevale, tra i più belli di Francia, situato a nord di Digione, set del film Chocolat e sede di un’antica fabbrica di caramelle dal cuore di anice.

Quando c’è vento, il profumo di anice pungente e intensamente aromatico si diffonde sulla collina di Montbard che accoglie l’assopito villaggio fortificato di Flavigny. Il nome pare derivi da quello del generale romano Flavinius, che qui si stabilì dopo aver partecipato alla battaglia di Alesia contro il ribelle Vercingetorige. E si racconta che proprio in quel periodo (intorno al 52 a.C) Giulio Cesare consigliasse di utilizzare i semi di anice per curare alcune malattie dei soldati.

Una bella e dolce storia
Storia vera è quella legata alle squisite caramelle “anis” prodotte dal 1923 tra le mura di un’antica abbazia benedettina (fu abbandonata dai monaci allo scoppio della Rivoluzione Francese) da un’azienda a conduzione familiare che conserva e porta avanti la tradizione delle “Les Anis de Flavigny”.

A capo della società, che conta 27 dipendenti, c’è Catherine Troubat, coadiuvata nella conduzione dai fratelli Marc ed Etienne e dalla sorella Emmanuelle. La fabbrica che produce 220 tonnellate di caramelle all’anno, esportate in tutto il mondo, è stata premiata con il Trofeo Export Internazionale 2010 promosso dalla rivista Chef d’Entreprise Magazine, mentre Catherine Troubat è stata nominata Consigliere del Commercio Estero della Francia.

Le caramelle prodotte dalla Maison Troubat “Les Anis de Flavigny, pesano meno di un grammo e sono costituite da semi di anice verde e ricoperte da zucchero sciroppato e delicatamente aromatizzato. La ricetta è rigorosamente originale e artigianale che permette di ottenere caramelle senza coloranti, edulcoranti, conservanti, OGM e aromi artificiali.


Le “anis” sono declinate in sette gustosi aromi naturali: anice, arancio, menta, liquirizia, rosa, violetta e limone, e vengono inserite in scatolette ovali sui cui coperchi viene raccontata la storia d’amore di un pastore e di una pastorella di Flavigny.
La visita alla fabbrica è gratuita e viene condotta, a piccoli gruppi, da giovani dipendenti motivati e competenti che raccontano la storia e la tecnica di produzione. Non manca naturalmente la degustazione dei vari tipi di confetti. Si visita gratuitamente anche la vicina cripta carolingia dell’Abbazia di St Pierre, dall’alto valore artistico. Infine, non può mancare la visita alla boutique della Maison Troubat dove si acquistano i prodotti dell’Anis de Flavigny.


Ricordando “Chocolat”
Superando una delle due imponenti porte d’accesso al paese (porte de Bourg o porte nord ouest), si cammina lungo sinuose strade acciottolate, tra antiche case di pietra con bei portali, tra nobili palazzi impreziositi da torrette. Cuore del villaggio é la pittoresca piazza centrale dominata dalla chiesa romanica di St Genest (ha interni notevoli). L’intero percorso ha fatto da sfondo alle scene  del film “Chocolat” di Lasse Halstrom: tuttavia, indizi richiamano quest’evento e la famosa cioccolateria dove Vienne Rocher (Juliette Binoche interprete del film insieme a Johnny Depp) sfornava insuperabili cioccolatini e dolci al cioccolato, è ora un edificio dismesso. Che dire, in questo caso la proverbiale bravura dei francesi nella promozione turistica non è stata all’altezza.








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