Il
Sonnen Plateau, il soleggiato altopiano che si alza sopra la valle dell’Inn, a
35 km da Innsbruck, è uno scrigno affascinante di ambienti unici. Un paesaggio
alla Heidi
dove è piacevole immergersi in ogni stagione, magari alloggiando al lussuoso Alpenresort
Schwarz, una struttura da favola da provare almeno una volta.
Chi come me ha
fatto del viaggiare in camper una scelta di vita, difficilmente sceglie di
andare in hotel, anche se l’essenza del viaggiare prescinde dal mezzo
utilizzato (questo blog, infatti, è dedicato al viaggiatore in senso lato). Ma
a volte capita, soprattutto partecipando ai press tour o in presenza d’imprescindibili
situazioni.
Qualche anno fa, nel corso di un workshop a
Milano promosso da Innsbruck
Tourismus, avevo vinto un weekend
da trascorrere presso l’Alpenresort Schwarz situato
sull’altopiano di Mieming. Dovendo
effettuare un educational nella vicina e affascinante Seefeld, per recensire il camping 5 stelle “Camp Alpin”
, ho abbinato le due opportunità, trascorrendo due giorni in hotel e due in
camping.
Così, siamo partiti in camper alla volta
del Nordtirol e superata Innsbruck,
all’altezza di Telfs,
abbiamo imboccato la E532 (direzione Fernpass) che lascia la valle dell’Inn e
sale dolcemente sull’altopiano di Mieming.
Il Sonnen Plateau, illuminato e
intiepidito da 2000 ore di sole all’anno, è una piacevole e suggestiva
alternanza di prati verdissimi, di bellissimi lariceti che si specchiano in
limpidi laghetti: il tutto contornato dal sublime sipario dell’aspra catena
montuosa del Mieminger. Qua
e là, compare qualche tipico maso abbellito da pitture murali e poi un’infilata
di pittoreschi villaggi. Il paesaggio dell’altopiano è decisamente idilliaco, che
aspetta solo di essere esplorato a piedi, con scarpe da trekking e bastoncini
da nordic walking, oppure in bicicletta e in inverno con gli sci di fondo.
Il quattro stelle superior Alpenresort
Schwarz sorge ai margini de
villaggio di Obermieming. Abbiamo
lasciato il camper nel parcheggio dell’hotel (suscitando curiosità quando
abbiamo scaricato i troller) e ci siamo avviati verso l’ingresso della
struttura.
La facciata della parte più antica di
questo resort, composto di cinque pittoreschi edifici, si presenta in tutta la
sua bellezza tirolese e l’inconfondibile profumo del legno ci accoglie appena
entrati nell’ampia e sontuosa reception. La hall si allarga in un salotto
dall’atmosfera “old time” che lascia presagire di trascorrere piacevoli serate.
Lo sguardo poi spazia ammirato sulle colonne e gli archi che abbelliscono il prestigioso
bar. Ci rendiamo conto che in questa struttura nulla è lasciato al caso e semplicità
e buon gusto convivono alla grande.
La camera che ci è assegnata ci lascia
senza fiato: bella, luminosa e ampia (50 mq), arredata con gusto tirolese, con
un bagno immenso con vasca, doccia con sauna, e un’ampia terrazza che guarda su
un panorama mozzafiato. Nell’hotel, a conduzione familiare, anche i dettagli
fanno la differenza, ogni angolo è abbellito con composizioni floreali e
raffinati addobbi. Tutto ciò coinvolge anche le raffinate sale ristorante, dove
si gustano colazioni sorprendenti e cene con piatti ricchi e gustosi,
accompagnati da un ricchissimo e variegato buffet.
Fiore all’occhiello dell’hotel è la
meravigliosa e ampia Spa (raggiungibile attraverso un attraente percorso interno
corredato di negozi, boutique e intimi salottini) con sei piscine, con acqua
fredda, calda e salata; ci sono poi varie tipologie di saune, di bagni turchi e
non mancano ampie sale riposo (quella con caminetto è favolosa) dotate di lettini
massaggianti e un centro massaggi con personale molto preparato e gentile. Non
manca il centro fitness con un ricco programma che include lo yoga e tanto
altro.
Le piscine all’esterno sono un altro must
unitamente allo scenografico e ampio giardino (qui servono ricche merende)
impreziosito da un coreografico laghetto balneabile, ideale per la
rigenerazione di anima e corpo, circondati da un paesaggio incantevole.
La nostra favola Alpenresort Schwarz è durata
due giorni, ma anche il soggiorno al “Camp Alpin”di Seefeld, nell’intimità della dinette
del nostro camper, ci ha scaldato il cuore. Ma questa è un’altra storia.
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