Ad Adelboden, Kristoffersen si fa un baffo della nebbia e
vince, lo seguono sul podio il marebbano volante Moelgg e un Hirscher scuro in
volto. Non ancora al meglio, Razzoli che frena spesso, amministra la gara e si
piazza al 28esimo posto.
“Speriamo
ci sia la nebbia….” Lo dicono quelli del culatello nella
bassa parmense, ma non ad Adelboden.
Invece, in questa località montana dell’Oberland bernese, storica sede di gare
di Coppa del Mondo, una nebbia
dispettosa (e non è la prima volta) ha creato problemi e polemiche
durante la gara di slalom maschile dell’8 gennaio. Hirscher era scuro in volto anche per quello: nella prima manche ha
sciato in mezzo alla nebbia dalla partenza all’arrivo, mentre per Kristoffersen,
la visibilità era favorevole. E il tempo di 1,60 di distacco dal norvegese,
nella prima manche, la dice lunga. I
distacchi abissali sono poi stati la costante della prima frazione di gara. "Questo è lo sci, non l’ hockey su
ghiaccio", ha commentato Marcel
Hirscher, rifiutando poi di lamentarsi per la scarsa visibilità.
La cronaca della seconda manche vede
ancora la foschia a disturbare gli sciatori, ma con meno insistenza rispetto
alla prima frazione. Lo spettacolo delle discese è stato di alta qualità e ha
tenuto, quando sono partiti in sequenza gli ultimi sette, i 20.000
spettatori presenti con il fiato sospeso. Hirscher
è velocissimo ma sta dietro a Moelgg
che con una manche capolavoro rimane al secondo posto. Poi c’è la sinfonia
finale di Erik Kristoffersen (1,83
di vantaggio su Moelgg) il re dello slalom. Al traguardo il “gatto norvegese” con
le sue capriole non trattiene la gioia.
“ Sul
muro ero veramente cotto. Ho recuperato
sulla tecnica ma sulla forma fisica ancora non ci sono. Tirare fino alla fine è
ancora dura” ha commentato a caldo il Razzo che
domenica prossima gareggerà a Wengen
all’ombra dello Jungfrau.
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