domenica 15 gennaio 2017

Kristoffersen è un fenomeno..



Ancora Lui, Kristoffersen sul gradino più alto del podio dello slalom di oggi a Wengen. Secondo Hirscher, terzo un ritrovato Neureuther. Discreta l’Italia dello sci con  Moelgg ottavo, Gross 13esimo, Razzoli in miglioramento (18esimo), Sala 20esimo. Fuori Thaler.


Wengen, villaggio dell’Oberland bernese dominato  dai “magnifici tre” Eiger, Monch, Jungfrau, ha vissuto una due giorni di gare di Coppa del Mondo alquanto travagliata per colpa del meteo decisamente avverso, tanto che la gara di discesa libera è stata annullata. 

Un vero peccato perché si tratta della discesa più famosa al mondo su una pista, la Lauberhorn, che declina una serie di superlativi: 4,5 km di lunghezza che si percorrono in 2,5 minuti (16 per i comuni mortali) raggiungendo la velocità di 160 km

Lungo il percorso s’incontrano diversi salti come il Minschkante e il Silberhorn nonché un passaggio stretto tra le rocce chiamato Hundschopf.


Nonostante i timori della vigilia oggi lo slalom speciale si è svolto regolarmente, con neve perfetta sulla pista, buona visibilità e sprazzi di sole nel corso della seconda manche. 

Grazie alle azzeccate tracciature della pista, la gara è stata un vero show per gli aristocratici di questa specialità: Kristoffersen, Hirscher, Neureuther, Khoroshilov, Moelgg, Gross, Lizeroux e con i soliti inserimenti tra i primi di atleti usciti dalla trincea, come l’austriaco Hirschbuhl, che con il pettorale 46 conquista il quarto posto.

Nello slalom vince chi sfrutta meglio, oltre alla velocità, la forza di gravità. Cosa che il leggiadro Kristoffersen sembra fare in modo sublime. Tra i paletti stretti il 22enne norvegese al momento non ha rivali; già al comando nella prima manche (relegando Hirscher al quarto), nella seconda fa il calcolatore, rischiando un po’, ma un guizzo finale lo colloca sul gradino più alto del podio con soli 15 centesimi di vantaggio su Hirscher che mima con un gesto delle dita il breve distacco. Per l’austriaco continua la fase di mancanza di vittorie a Wengen.

Gli italiani


Nella prima manche sul difficile tracciato della Lauberhorn, una triade italiana composta da Thaler (quinto), Gross (settimo), Moelgg (decimo) fanno ben sperare per un possibile podio. 

Ma nella seconda manche i sorrisi scemano: Thaler inforca, Gross non risplende, Moelgg non trova il giusto feeling con la tracciatura della pista: comunque occupa l’ottavo posto. Tommaso Sala, con una bella gara, chiude alla 20esima posizione. Niente da fare (non qualificati) per Ronci e Tonetti.


Giuliano Razzoli


Per qualcuno il Razzo è l’oggetto misterioso, il campione lontano anni luce da quello performante del gennaio 2016 quando era salito sul secondo gradino del podio proprio nello slalom di Wengen

Poi l’odissea degli infortuni cui abbiamo più volte parlato. Il ritardo sulla preparazione è evidente, ma la costanza e la caparbietà, unite alle indiscusse potenzialità, al campione olimpico di Vancouver, non gli mancano. 

Già ad Adelboden ha mostrato segni di miglioramento, che possono sembrare lenti, ma per un vero recupero fisico per chi fa slalom ci vuole tempo. “ Avrei bisogno proprio di tempo ma ne ho poco” ha detto ieri Razzoli in un intervista Rai. “ Ai mondiali di Sankt Moritz mi restano due gare per qualificarmi, devo impegnarmi sul recupero fisico”. Ha chiosato il Razzo.


Nella gara odierna di Wengen il campione di Razzolo di Villaminozzo, è partito con il pettorale 24 e la prima parte della sua prova è stata confortante. Era tra i migliori con un ritardo di 1/100 da Kristoffersen, poi (come gli sta accadendo da un po’) il fiato si è fatto “corto” e ha chiuso la manche in 22esima posizione, scivolando poi alla 24esima.

Nella seconda, ha messo in mostra buoni lampi alla Razzo, poi la solita difficoltà di azione motoria, chiudendo comunque la gara al 18esimo posto.

Avevo Giuliano al telefono un paio d’ore fa durante il viaggio di ritorno dalla Svizzera e mi ha fatto una breve analisi della gara. 

“ Ho fatto qualche errore e qualche curva presa non bene, ma comunque non ho perso molto tempo Vorrei andare più forte ma ad un certo punto della gara faccio fatica a mantenere il ritmo, ed è sulla tenuta fisica che devo lavorare. Invece per  quanto riguarda la tecnica credo di essere sulla strada giusta. Ora passerò qualche giorno a casa, poi mercoledì partirò per Kitzbuhel”. Ciao e in bocca al lupo Razzo. “ grazie e viva il lupo. Ciao”

Per la cronaca, a Wengen per la prima volta mancava (viste le pessime condizioni meteo) la falange azzurra del suo Fan Club che sarà presente domenica prossima a Kitzbuhel.



Nessun commento:

Posta un commento