L’evento “FISI in tour Gran
Finale 2016” in
programma da dal 21 al 25 aprile è una ghiotta occasione non solo
per gli amanti dello sci ma anche per chi vuol scoprire la vera essenza della
Val Senales.
La FISI (in
collaborazione con Funivie
Ghiacciai Val Senales, Blu
Hotel e Infront Sports&Media)
per festeggiare la chiusura della stagione sciistica ha organizzato uno
scoppiettante “Gran Finale” sulle nevi del ghiacciaio “Hochjochferner”(Giogo Alto).
Le piste, poste a 3200 metri di quota, ospiteranno diverse tipologie di
gare e i visitatori potranno sciare in compagnia di numerosi campioni della
nazionale di sci alpino, tra i quali Dominik
Paris, Peter Fill e Daniela Merighetti; dello sci di fondo,
come Federico Pellegrino. Saranno
presenti anche la squadra femminile di biathlon e quella di snowborad. Sarà
dunque un long weekend ricco di eventi non solo con gli sci ai piedi, ma anche
pieno di effervescenti “apres ski” con musica, degustazione di prodotti tipici,
incontri con i campioni presso il Villaggio Ötzi Biwak (Rifugio Bellavista Glacier Hotel Grawand).
Ci sarà la presentazione delle novità 2017 in tema di sci.
Tutti i tesserati
FISI che vorranno partecipare a “Fisi in Tour – Gran Finale” potranno godere di
uno sconto del 50% sullo skipass giornaliero della Val Senales (info@valsenales.cc) e chi non ha la
tessera potrà tesserarsi in loco. Sarà possibile poi accedere alle tariffe
agevolate praticate da Blu Hotels Senales
(info: meeting@bluhotels.it
oppure al 0365441111)
I viaggiatori in
camper troveranno a Maso Corto una moderna area di
sosta
Proprio in virtù di antichissimi diritti di pascolo contratti con l’Austria, ancora oggi si svolge una spettacolare transumanza (in maggio la partenza, in settembre il ritorno). Che le creste di questi monti e le nevi perenni fossero un luogo di transito lo dimostra il ritrovamento (19 settembre 1991) poco sotto il Giogo di Tisa sul ghiacciaio del Similaun, del corpo mummificato, verosimilmente di un pastore, vissuto più di 5000 anni fa. La scoperta di Ötzi, questo il nome che gli fu dato, non solo incuriosì tutto il mondo scientifico, ma contribuì a rendere famosa la Val Senales. I più arditi e allenati potranno cimentarsi nell’escursione sci alpinistica (7-8 ore) che porta al Similaun dove è stato trovato Otzi, al quale è stata riservata un’intera ala del Museo Archeologico dell’Alto Adige.
Superato
il pittoresco paese di Naturno, si lascia la statale della Val Venosta per imboccare, sulla
destra, una strada incisa nelle pareti rocciose di un’angusta ed inospitale
forra sul cui fondo rumoreggia il Rio Senales. Usciti dall’orrido, la valle,
vigilata da Castel Juval (nido
d’aquila di Reinhold Messner e sede di uno dei suoi sei musei) si apre e inizia
declinare le sue bellezze paesaggistiche. Tra i villaggi che punteggiano la
valle meritano attenzione quello di Certosa, risorto dopo l’incendio del 1929
che aveva distrutto l’antico
monastero certosino e Madonna di Senales, un raro esempio di simbiosi tra antiche e nuove architetture e dove la “presenza” di Ötzi e delle prime tracce umane nelle Alpi, rivivono nell’Archeoparc. Dopo Madonna di Senales, una serie di ripidi tornanti, il panorama si apre sulle acque color smeraldo del lago artificiale di Vernago circondato da boschi di larice. Dalla primavera inoltrata all’autunno Vernago è punto di partenza per romantiche camminate intorno al lago o per l’impegnativa escursione che in quattro ore, risalendo la Val Tisa, porta al rifugio Similaun e da qui al luogo del ritrovamento dell’Uomo venuto dai ghiacci.
Superata Vernago, la testata della Val Senales appare in tutta la sua austera bellezza e lì, all’ombra delle montagne dalle cime perennemente imbiancate, sorge Maso Corto (2004 m). Un tempo, la piccola Cervinia del Tirolo, era un idilliaco e solitario alpeggio; poi con la costruzione della funivia dei ghiacciai, è diventata un frequentato centro turistico con hotel, residence, una attrezzatissima area di sosta camper e centri sportivi. Forse alcune costruzioni sono un’offesa alla bellezza dell’ambiente, tuttavia e fortunatamente, aggiungiamo noi, un rigido e vincolante piano regolatore ha bloccato l’espansione edilizia.
monastero certosino e Madonna di Senales, un raro esempio di simbiosi tra antiche e nuove architetture e dove la “presenza” di Ötzi e delle prime tracce umane nelle Alpi, rivivono nell’Archeoparc. Dopo Madonna di Senales, una serie di ripidi tornanti, il panorama si apre sulle acque color smeraldo del lago artificiale di Vernago circondato da boschi di larice. Dalla primavera inoltrata all’autunno Vernago è punto di partenza per romantiche camminate intorno al lago o per l’impegnativa escursione che in quattro ore, risalendo la Val Tisa, porta al rifugio Similaun e da qui al luogo del ritrovamento dell’Uomo venuto dai ghiacci.
Superata Vernago, la testata della Val Senales appare in tutta la sua austera bellezza e lì, all’ombra delle montagne dalle cime perennemente imbiancate, sorge Maso Corto (2004 m). Un tempo, la piccola Cervinia del Tirolo, era un idilliaco e solitario alpeggio; poi con la costruzione della funivia dei ghiacciai, è diventata un frequentato centro turistico con hotel, residence, una attrezzatissima area di sosta camper e centri sportivi. Forse alcune costruzioni sono un’offesa alla bellezza dell’ambiente, tuttavia e fortunatamente, aggiungiamo noi, un rigido e vincolante piano regolatore ha bloccato l’espansione edilizia.
Se
in altre località alpine, a causa dei mutamenti climatici degli ultimi anni, la
neve tarda ad arrivare a Maso Corto già in novembre si possono avere “bianche”
e apprezzate sorprese. Se così non fosse, niente paura, in soli sei minuti di
funivia si raggiunge l’hotel Grawand (3200 m) da dove si accede alle bellissime
piste che ricamano il bianco del ghiacciaio “Hochjochferner”. Trentacique
chilometri di piste (comprese quelle di Maso Corto) con scorci panoramici
eccezionali che soddisfano gli appassionati dello sci e dello snowboard. Esaltante
è la discesa “Schmuggler” lunga 8 chilometri che, evitando la funivia, scende
a valle. Anche sul ghiacciaio si
percepisce la presenza di Ötzi, grazie alla Ötzi -Show-Gallery, un
tunnel espositivo ricavato all’interno del Grawand, con pannelli
che illustrano la vita di 5000 anni fa
e la riproduzione di Ötzi a grandezza naturale, con le sue armi e i suoi
utensili. Sempre dalla stazione a monte della funivia si può effettuare
un’escursione a bordo del Ötzi-Express che per seracchi, morene, grotte di ghiaccio i cui giochi di luce
all'interno, illustrano in maniera affascinante la nascita e lo sviluppo del
ghiacciai.
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