Ad Adelboden, sul leggendario pendio del
Chuenisbärgli, si è rinnovato il duello tra i “tenori dello slalom” Hirscher e
Kristoffersen. Vince il norvegese, secondo l’austriaco e terzo Khoroshilov. Per
l’Italia quinto Gross e 10° Razzoli, che effettua un poderoso recupero nella
seconda manche.
Adelboden,
località turistica dell’Oberland Bernese e tempio dello sci, ha vissuto un
difficile weekend. Sabato doveva andare in scena lo slalom gigante maschile ma
pioggia battente e nebbia hanno indotto gli organizzatori ad annullare la gara.
Nel pomeriggio il tempo è cambiato con ampie schiarite.
Per il giorno
successivo (domenica) le previsioni meteo non sono favorevoli e nel corso della
festa in Mariplatz dedicata alla Coppa del Mondo, si fanno gli scongiuri per la
gara di slalom speciale. Domenica
mattina (oggi) ad Adelboden fiocca la neve e in alto c’è la nebbia. La
pista pullula di addetti che fanno di tutto per consolidare il fondo, a dire il
vero già buono e compatto.
La prima manche ostenta l’ormai consueto “déja vu”,
con qualche cambio di posizione dei soliti tre, tanto per rendere più
spettacolare la gara. Il russo Khoroshilov
si aggiudica la prima frazione (e forse si illude, ma verrà stritolato dagli
altri due ) seguito da Hirscher e da
Kristoffersen.
Resistono a questo
strapotere (si fa per dire) Dopfer
(quarto), Pinturault (quinto), Neureuther (sesto) e il nostro Gross (ottavo) che appare più reattivo
rispetto alla gara di Santa Caterina.
E Razzoli ?
Il campione di Villa Minozzo è sotto osservazione: quest’anno è veloce e
potente, forse è anche il più in forma della squadra azzurra e chiaramente ci
si aspetta da lui la zampata vincente. Ma ha qualcosa che gli crea problemi di
tenuta nel finale di gara.
Dopo l’uscita di scena a Santa Caterina qui ad Adelboden, dove nel 2015 ha
conquistato un convincente quarto posto, la Chuenisbärgli doveva essere la
pista da cui ripartire. Invece, sul muro finale commette uno svarione (eccessivo
arretramento) che lo penalizza chiudendo la manche con un deludente 21esimo
posto. “ Mi sono preso una pausa caffè”
scherza il “Razzo” con la stampa.
Ad Adelboden si è visto un Giuliano Razzoli double face: da
dimenticare la prima manche, volitiva la
seconda, che con un grande recupero gli regala il secondo tempo di manche
(mantenuto per poco tempo) per poi scivolare a fine gara al 10° posto,
recuperando 11 posizioni. “ Visto quello
che ho fatto nella prima manche, questa posizione è buona. Nella seconda manche
ho sciato bene ma nelle ultime venti porte devo proteggermi perché sento che mi
manca ancora la condizione per tirare fino alla fine”. Questo il suo
commento.
"Cosa sarebbe
successo senza la “pausa caffè”?
Domenica prossima si va a Wengen,all’ombra
dell’Eiger, per il quinto slalom speciale di Coppa del Mondo.
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