venerdì 3 aprile 2015

A casa di Gustav

Le cinque coppe del mondo vinte dalla Valanga Azzurra ( by Leonardo Bizzaro)
All’ombra dei ghiacciai dell’Ortles riposa l’idilliaco villaggio di Trafoi, dove è nato e vive il mito della valanga azzurra anni 70 Gustav Thöni. E non distante circondato da una natura magica e maestosa c’è Solda, il piccolo Tibet caro a Reinhold Messner.

Il villaggio di Trafoi situato nella valle omonima, una laterale della maestosa Val Venosta, non è solo una tappa che prelude ai 48 terribili tornanti che portano al passo dello Stelvio (2760 m).  Trafoi, gioiello alpino all’ombra dell’Ortles nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, è una meta wilderness di grande pregio che merita un approfondimento.  Trafoi e i suoi dintorni offrono un’esplosione di impareggiabili bellezze naturali, un mix di aria pura e infiniti silenzi. Posti ideali per chi ama la tranquillità allo stato puro, le romantiche passeggiate tra prati fioriti e boschi profumati e magnifiche discese sugli sci.


Questo sport, la cui stagione si protrae fino a maggio inoltrato, a  Trafoi è una vera istituzione: qui è in funzione la più longeva scuola di sci (nata 60 anni fa) dell’Alto Adige. Le piste non sono lunghe ma spettacolari per i panorami che offrono ( zona della Forcola). Naturalmente in questi luoghi ha imparato a sciare Gustav Thöni che nel marzo 2015 (esattamente il giorno 23) ha festeggiato i 40 anni dalla conquista della sua quarta coppa del mondo di sci.

Correva l’anno 1975, il 23 marzo per l’esattezza, quando a Ortisei in Val Gardena si svolse una delle gare di sci più emozionanti nella storia di questo sport. Tre atleti, fra i più grandi del momento, che si trovarono a pari punti in classifica, dovettero cimentarsi in uno slalom parallelo per decretare il vincitore della coppa del mondo. I loro nomi erano Franz Klammer (21 anni), Ingemar Stenmark (19 anni), e Gustavo Thöni (24 anni).
Teatro della gara fu la ripidissima pista del Ronc (ora non c’è più) lungo la quale si assieparono 40mila spettatori (20 milioni erano incollati alla tv). Klammer, il re delleaa discesa libera, fu eliminato subito da Helmut Schmalz, mentre gli altri due campioni si qualificarono senza difficoltà. La  finalissima fu dunque uno spettacolare duello fra Thoeni e Stenmark. Un boato da stadio accompagnò le loro serpentine tra i paletti stretti. Furono due manches emozionati con la vittoria finale di Gustav Thoeni (fu l’ultima su Stenmark ) che si aggiudicò anche la quarta coppa del mondo. “La farfalla” delle piste fu uno dei più grandi nella storia dello sci.

 
Dopo aver lasciato lo sci agonistico Gustav Thöni ha allenato la squadra nazionale e in particolar modo Alberto Tomba. Oggi insieme alla figlia Petra gestisce l’Hotel Bellavista di  Trafoi, una struttura in stile alpino dove si sposano in modo armonioso tradizione e modernità. Thoeni, è il tipico “ragazzo” di montagna riservato ma affabile e disponibile a parlare delle sue imprese. Lo si incontra facilmente in paese e non manca di accompagnare gli ospiti del suo hotel in una full immersion tra i magnifici paesaggi naturali del Parco Parco Nazionale dello Stelvio.

Fino a maggio si scia anche a Solda (15 km da Trafoi) sulle piste che raggiungono i 3.250 metri del comprensorio Ortlesskiarena (tra gli impianti dispone della funivia più grande d’Europa) incastonato in un paesaggio mozzafiato con 13 cime che superano i tremila metri. Tra queste il re è l’Ortles (3905 m) con le sue balconate di ghiaccio e le strapiombanti pareti,teatro di eroiche imprese alpinistiche. Il paese di Solda si distende timoroso ai piedi di questo scenario da piccolo Tibet. Nella bella stagione è frequentato da alpinisti, arrampicatori ma anche da color che amano effettuare stupende escursioni e passeggiate all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio .
 
IL MUSEO DI REINHOLD MESSNER

Reinhold Messner non poteva scegliere location più autentica per il suo museo del ghiaccio  e per l’allevamento dei suoi yaks tibetani. La peculiare esposizione di Messner si sviluppa all’interno di un bunker sotterraneo e si articola, con immagini e attrezzature originali, sui temi dello sci, delle scalate sul ghiaccio, delle spedizioni polari e sul fenomeno delle valanghe. Emozionante è il filmato sui momenti più significativi della vita di alpinista di Reinhold Messner e incuriosisce la figura  dello Yeti che s’intravede dietro ad alcune colonne. In superficie accanto all’ingresso c’è il singolare ristorante “Yak & Yeti” (di proprietà di Messner), che propone piatti a base di carne di yak (che è priva di colesterolo come afferma Messner) e pietanze con prodotti dell’azienda agricola di proprietà dell’alpinista.
 
 









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