Oggi, al termine della seconda manche dello slalom di Kranjska Gora, la soddisfazione illumina il volto di Giuliano Razzoli rivolto verso il folto gruppo del suo irriducibile fan club. E il campione di Villaminozzo ne ha ben donde, visto che in questa stagione ha cercato e sfiorato più volte il podio e se ai Mondiali non fosse uscito, una medaglia la portava a casa.
Il “Razzo” è soddisfatto anche per essersi
tolto, con caparbia costanza, l’amaro in bocca per stagioni per niente
soddisfacenti (dopo l’oro di Vancouver 2010, solo un secondo posto in Coppa del
Mondo in Val Badia nel 2011), anche per colpa di problemi fisici, errori e, perché
no, un po’ di sfortuna perché lo slalom è pieno di insidie. Ma questo è un
altro Razzoli. Alla
vigilia dello slalom di Kranjska, Giuliano
Razzoli aveva detto: << In Slovenia
voglio un podio e magari un altro alla finale di Méribel in Savoia, il 23 Marzo.
Giuliano Razzoli finalmente è tornato
nel “ primo gruppo “: è potente e cattivo come lo voleva Alberto Tomba, ma soprattutto è attento, pulito, preciso e le sue
serpentine sono autentiche pennellate. Il suo modo di sciare lo fa apparire
lento, come un diesel (come dice qualcuno), invece la sua azione è redditizia,
da “Razzo” infatti.
Ma veniamo ai
fatti. Le previsioni meteo avevano previsto nebbia,leggera pioggia e
temperatura quasi primaverile, per questo i preparatori sloveni avevano
trattato la pista Podkoren con sale.
Niente nebbia e niente pioggerella, anzi tempo discreto. Alle 9,30 Inizia la
gara, la tracciatura della prima manche è italiana e permette discese veloci.
Il fenomeno Marcel Hirscher parte
come lui sa fare con il pettorale 1 ma sul muro finale commette un grave errore
e a fine manche si classifica al 19esimo posto. I nostri atleti Patrick Thaler e Stefano Gross si piazzano rispettivamente al quinto e sesto posto,
mentre chiude all’11esimo posto Manfred
Moelg.
Giuliano Razzoli si stacca dal
cancelletto con il pettorale 9 e interpreta la manche in modo fantastico conquistando
provvisoriamente il secondo posto a 18 centesimi da Mattias Hargin (primo).
La seconda
manche si svolge con cielo nuvoloso e umidità in aumento e la pista si segna
presto. Marchel Hirscher scende da
Superman e guadagna dodici posizioni, innervosendo Neureuther suo competitor nella
conquista della Coppa di specialità. Male
gli azzurri Gross e Thaler che commettono gravi errori
praticamente nello stesso tratto di pista e finiscono molto lontano dalle
posizioni che contano. Si salva solo Moelg
che con una gara ordinata, guadagna il 13esimo posto finale. La gara è bellissima e si arriva alla discesa
dei migliori tre della prima manche.
Il
giovanissimo norvegese Henrik
Kristoffersen compie un capolavoro e balza in testa; scende Razzoli che conferma il suo ottimo
stato di forma ed è secondo. Sugli spalti il suo Fan Club (giunto in pullman
griffato Ferrari) è in fibrillazione perché deve scendere solo Hargin che era
al comando della prima manche. Lo svedese già nel primo tratto perde 30
centesimi e non riesce più a recuperare finendo al terzo posto. Giuliano è secondo
(l’ottavo della sua carriera) ed è “fuori dal tunnel”.
Queste le dichiarazioni di Razzoli alla stampa.
<< Questa è la stagione della mia
rinascita, ho messo la ciliegina sulla torta, ma è tutta la stagione che sto
andando bene. Anche ai Mondiali andavo bene, ma lì è andata male. Questo di
oggi è un risultato che ci voleva. Ringrazio chi ha sempre creduto in me, la
squadra che quest’anno ha lavorato bene e mi ha dato fiducia. Dedico questo
podio alla mia famiglia, agli amici del fan club e in particolare ad Adriano il
papà di mio cognato Gaetano, che è scomparso. Gli avevo sempre promesso un
podio in Coppa, ma non ci sono mai riuscito >>.
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