Sulla pista Black di Levi in Finlandia è andato in scena un grande spettacolo che onora lo sport bianco. Volitiva prova della squadra italiana e Giuliano Razzoli finalmente in forma.
Freddo
cane, da circolo polare (anzi, qui siamo 170 km più a nord), pista perfetta,
neve dura, un po’ di nebbia fastidiosa nella parte alta che con la nuova
tecnologia degli occhiali degli atleti non ha influito più di tanto
sull’andamento della gara. Forse il teleobbiettivo delle telecamere tendeva ad
accentuare la foschia. Ma veniamo alla gara (1° slalom speciale della Coppa
del Mondo 2014/2015) e al suo esito.
“Chapeau”
ai magnifici tre, Kristoffersen
(1°), Hirscher(2°) e Neureuther (3°), figure mitiche come
gli antichi atleti greci (anche se questi non sciavano).
E la squadra italiana ? Ebbene, gli atleti di
casa nostra tra i paletti stretti hanno dato una più che buona prova di forza e
qualità. Il “vecchietto Thaler (classe
1978) è stato quasi perfetto in entrambe le manche e si è guadagnato il 5°
posto; Deville, che con la pista di
Levi ha un certo feeling , è partito con il pettorale 70 (distanza siderale dai
primi al cancelletto di partenza) e con
una discesa da vero specialista si è piazzato al 13esimo posto; Tonetti si affacciato al cancelletto di partenza
con il 45 ma si è buttato acchiappando il 17°posto.
E
Giuliano
Razzoli ? Prova confortante. L’olimpionico di Vancouver 2010, sta
attraversando periodi complicati sia in pista che dal punto di vista fisico,
con il rischio di uscire dai primi 30 atleti. Durante l’estate scorsa sul
ghiacciaio di Saas Fee, ha dovuto abbandonare il training per colpa di una
infiammazione tendinea al ginocchio destro. Quindi niente allenamenti sugli
sci, solo palestra e cure intensive. Successive indagini diagnostiche hanno
escluso lesioni quindi per il “Razzo” è arrivata la convocazione FISI
per gli allenamenti sulla neve in Svezia in vista della gara di Levi. Il
ginocchio si è comportato bene e le prove sugli sci sono state positive. Ma la
gara è un’altra cosa e inoltre della pista di Levi,lo sciatore reggiano non ha
dei bei ricordi.
A
Levi, al “Razzo” tocca il pettorale 29.
Inizia la prima manche con decisione e pulito nella sciata, affronta bene il
muro (con la sua stazza qualche timore c’è), poi si affaccia sulla zona più
piana della pista imprimendo velocità (come sapeva fare) recuperando ben 18
posizioni. E’ un altro Razzoli (lo dicono i commentatori), rispetto alla
passata stagione, più fluido, più incisivo.
Nella seconda manche, il campione di Razzolo,
che deve risalire per forza la classifica mondiale per non uscire dai primi 30
(se cade o inforca finisce nell’oblio), fa
una gara tattica e si classifica 12esimo . Sentito al telefono Il “Razzo” ha
detto: << considerando i problemi
che mi hanno assillato, sono contento della mia prestazione, il ginocchio ha
tenuto e arrivare in fondo alla gara senza problemi mi dà fiducia per i
prossimi appuntamenti >>.
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