Ma
quante sono le piccole cittadine che vengono chiamate “Piccola Venezia” ? Tante
e in diversi luoghi d’Europa, ma chi merita veramente questo appellativo è
sicuramente Comacchio.
E non solo per i canali e per i ponti che collegano le tredici isole su cui
sono costruite le piccole e colorate case, ma perché, nel Medio Evo, la città
era così potente da rivaleggiare con la Serenissima,
che la distrusse.
Fino
al 1821 Comacchio era completamente circondata dall’acqua e si poteva
raggiungere solo in barca. Oggi, invece, solo verso sud è bagnata dalle valli
di pesca, ultimo residuo delle lagune salmastre originate dal Delta del Po. Le valli
sono un mondo a parte, dove l’unica presenza è quella dei voli radenti della volpoca e dei casoni di pesca dove passavano la vita
i “vallanti”. Per vedere come vivevano bisogna visitare il museo all’aperto
dove sono ricostruiti gli antichi metodi di pesca, con i lavorieri, ingegnoso
impianto utilizzato per la cattura del pesce già in uso nell’ottavo secolo.
Per completare la conoscenza di questo peculiare mondo, bisogna visitare l’antico complesso della Manifattura dei Marinati (trasformato in un interessante museo), dove si assiste all’intero ciclo di lavorazione dell’anguilla e delle acquadelle. La visita al museo durante la sagra dell’anguilla consentirà di assistere alla dimostrazione pratica e guidata della “spiegatura” (con accensione di uno dei grandi camini dell’antica “Sala dei Fuochi”) e marinatura dell’anguilla.
Non può mancare durante la visita di Comacchio un giro in “batana”, una lunga barca dal fondo piatto, partendo dall’antica Pescheria. Con andamento lento, il tour concede piacevoli sguardi sulle facciate nobili dell’Ospedale di San Camillo, di Palazzo Bellini, sulla pittoresca infilata di case colorate, sul ponte degli Sbirri (di fronte alla prigione dove venivano rinchiusi i pescatori di frodo) e, infine, sui Trepponti, il vero simbolo di Comacchio.
Questo scenografico manufatto, costruito nel 1634, si trova alla convergenza di quattro canali e cinque vie e rappresenta il punto di partenza per una passeggiata alla scoperta delle peculiari bellezze di Comacchio. Durante la sagra dell’anguilla, le rive, il centro storico fino al suggestivo loggiato dei Cappuccini rigurgitano di coloratissime bancarelle della mostra-mercato dell’antiquariato e dell’artigianato. Tutti i ristoranti, alcuni situati in location suggestive, propongono menù a base d’anguilla e fritto misto di pesce di valle, mentre sotto i voltoni dell’antica Pescheria é possibile acquistare il pesce simbolo delle valli.
Nel corso della gustosa e affollata festa comacchiese, c’è spazio anche per partecipare a diverse iniziative: dalla visita alle Saline, alla pedalata Goourmet dell’Anguilla, gita in pulmino elettrico o col trenino, e poi assistere a una serie di eventi (QUI il programma). Naturalmente non si può lasciare Comacchio. Infine, non si può lasciare Comacchio senza aver visitato il Museo della Nave Romana allestito nell’ex complesso industriale di Palazzo Bellini.
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