Le Dolomiti che tutto il mondo ci inviadia (Patrimonio Unesco dal 2009), sono una perfetta combinazione di ingredienti: panorami mozzafiato, paesaggi incantevoli, vette maestose, teatro di leggende e battaglie, paesi caratteristici abitati da gente fiera. Dalla Marmolada al Catinaccio, dal Sella al Sassolungo, dalle Tre Cime di Lavaredo al Civetta (solo per citarne alcuni), sono un susseguirsi di meraviglie ed emozioni per una vacanza completa ed appagante. Ecco alcuni spunti di viaggio a cavallo tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto.
Montagne da applausi
Se dalla Val Pusteria percorrete la mitica Grande Strada delle Dolomiti in direzione di Cortina d'Ampezzo giunti a Misurina dovete prendere la strada a pedaggio che porta al percheggio (c'é posto anche per i camper) situato ai piedi del Rifugio Auronzo (2330 m). là davanti si ergono le maestose silhouette delle Tre Cime di Lavaredo; al centro la Cima Grande che sfiora i 3000 metri (ancora oggi rappresenta una sfida impegnativa per gli alpinisti). Ai fianchi bucano il cielo la Cima Ovest (2973 m) e (2857 m) e la Cima Piccola (2857 m), nota nel mondo dell'alpinismo per il suo "Spigolo Giallo". Il territorio delle Tre Cime ben si presta anche per escursioni in mtb e per camminate non troppo impegnative, grazie a vie ferrate e sentieri escursionistici di vario grado di difficoltà. Uno di questi, con partenza dal Rifugio Auronzo, sale alla forcella "Gamsscharte" dove i più allenati possono impegnarsi nella scalata del Monte Paterno (2743 m).
Le Tre Cime durante la Prima Guerra Mondiale facevano parte del Fronte Dolomitico e di quel periodo rimangono numerose tracce: trincee, bunker, filo spinato, gallerie.
Le Tre Cime di Lavaredo protagoniste del grande schermo
Hanno
fatto da sfondo al film "Lacrime delle Dolomiti di Sesto" che,
prendendo spunto dal diario di Karl Auberhofer soldato della Valle
Aurina, riproduce fedelmente ciò che é accaduto durante la Prima Guerra
Mondiale sulle Dolomiti di Sesto e sulle Tre Cime di Lavaredo. Il film, che uscirà nelle sale
italiane in settembre, diretto da Hurbert Schonegger (proprietario
della GeosFilm) é stato sostenuto dall'Azienda e Consorzio Sexten
Dolomten di San Candido.
Raggiunta Cortina, sempre bella, vi suggeriamo di salire al Passo Falzarego e da qui, in funivia, al Lagazuoi (2792 m). Dalla terrazza del rifugio omonimo lo sguardo verrà catturato da un panorama a 360° fantastico. In zona, poi, potrete effettuare emozionanti camminate che portano ai musei all'aperto delle 5 Torri e del Forte Tre Sassi, con evidenti segni di gallerie e trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Dolomiti e nuvole
Nel punto dove erano collocate le bocche di cannone, sono state costruite tre modernissime torri di vetro che offrono momenti di luce e di calore a chi visita il museo, il cui tema é l'elemento "roccia". Il percorso espositivo narra la storia dell'esplorazione e dell'alpinismo con materiale, documentazione storica e con una serie di quadri che, partendo dal Romanticismo ad oggi, crea un percorso artistico che documenta i tanti aspetti delle Dolomiti e dei suoi scalatori.
A fine visita salite sul tetto del museo e vi sembrerà di aver raggiunto le nuvole mentre lo sguardo spazia su un trionfo di cime: dall'Antelao al Pelmo, dal Civetta alla Marmolada, dallo Schiara al Cimon della Pala. Nuvole permettendo naturalmente.
"I miei primi 70 anni"
Il 17 settembre Reinhold Messner compira 70 anni, "belli e pieni di vita" come ha dichiarato il re degli ottomila. Festeggerà però in altra data in compagnia di molti amici in una baita fra le montagne dell'Alto Adige. Il 17 settembre sarà invece a Plan de Corones dove inaugurerà il suo setso museo dedicato alla montagna. La struttura, progettata dalla famosa archistar afgana Zaha Adid, ha uno sviluppo soprattutto sotterraneo e conta su quattro livelli espositivi.
Il paese dipinto
Dal parcheggio della Forcella Cibiana scendete al paese accocolato tra le pieghe della verdissima val Boite. Cibiana é "il paese che dipinge la sua storia" come dicono i suoi abitanti: camminando per le sue pittoresche viuzze avrete modo di apprezzare sulle facciate della case grandi e piccoli affreschi che aiutano a comprendere come si viveva un tempo in questo paese e nelle sue frazioni. In quasi trent'anni di lavoro sono più di 50 le opere che artisti italiani e stranieri hanno dipinto sui muri. L'incanto dei murales é seducente e vanno visti tutti, uno dopo l'altro, entrando nei cortili, nei vicoli, nelle piazzette anche delle vicine frazioni Masariè, Cibiana di Sotto e Pianezze.
Una curiosità: il paese di Cibiana é specializzato, fin dai primi del Novecento, nella fabbricazione di chiavi e lucchetti.
Da Cibiana scendete per la valle del Boite, immettetevi poi sulla SS51 in direzione Pieve di Cadore e Longarone.
Se la vacanza é finita proseguite per l'autostrada, se invece avete ancora tempo giunti all'altezza di Longarone virate a sinistra e risalite la valle del Vajont (mio post ottobre 2013) e poi la Valcellina. Altre sorprese fra le Dolomiti friulane vi aspettano.
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