Se,
come affermava lo scrittore portoghese José Saramago, “il paesaggio è la cosa
più abbondante che c’è”, ebbene, l’alta Valle del fiume Secchia, appartenente
al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ne rappresenta un magnifico
esempio.
La sagoma inconfondibile della Pietra di Bismantova, il profondo solco
dei “Gessi Triassici”, la singolarità delle Fonti di Poiano, le strade che si
perdono nella miriade di sfumature di verde, le rarità botaniche e geologiche,
sono fra gli aspetti predominanti di questo territorio.
Partendo
da Reggio nell’Emilia (la “città del Tricolore”), annunciata al casello
autostradale dalle spettacolari opere di Santiago Calatrava (il triplice ponte
e la stazione
Mediopadana dell’A.V.), la strada più breve e diretta di
penetrazione nel territorio appenninico, è il contorto tracciato della vetusta
statale 63.
Tuttavia, grazie all’andamento slow del viaggiare in camper, i contorsionismi
di questa strada sono un’invitante occasione per godere, da prospettive diverse,
di panorami emozionanti. Tutto inizia all’uscita della galleria di “Marola”
(una deviazione porta alla bella ed omonima abbazia) con la vista sul castello
delle Carpinete (il preferito da Matilde di Canossa), sul maestoso anfiteatro
appenninico e, poco prima di Felina, sull’inconfondibile profilo della Pietra
di Bismantova.
Castelnuovo
ne’ Monti, la prima tappa, distesa in una verde conca all’ombra di tre
verdeggianti colli, é la capitale incontrastata dell’Appennino Reggiano. Di
origini antiche con il nome di Castrum Novum, il paesone conserva un nucleo storico che mantiene intatta
l’atmosfera di un tempo, regalando scorci pittoreschi su intime piazzette e
strette viuzze, dove si trovano interessanti botteghe di prodotti tipici.
Nel
XVII secolo il paese veniva descritto come “il porto di mare tra i monti”, perché al locale mercato del lunedì confluivano i prodotti provenienti dalla
vicina costa tirrenica, facilmente raggiungibile attraverso il Passo del
Cerreto. Il monumento più significativo di
di Castelnuovo ne’ Monti è la Pieve di Santa Maria,
di origini romaniche che sorge su un’altura alla periferia orientale del paese.
La
Pietra di Bismantova, arenaceo e tozzo monolite, ricordata da Dante Alighieri
nella Divina Commedia (nel IV Canto del Purgatorio), si erge solitaria e
imperiosa su boscosi colli e campi coltivati. Nei pressi dell’ospedale di
Castelnuovo ne’ Monti (periferia est) si stacca una ripida strada (seguire poi
la specifica deviazione) che in tre chilometri approda su un panoramico
piazzale situato alla base della strapiombante parete sud della Pietra. Il
parcheggio, base di partenza di varie escursioni, per il viaggiatore in camper
si trasforma in una magnifica camera con vista. La sommità della montagna del
Purgatorio (1047 m )
é “espugnabile” attraverso un facile sentiero (15 minuti) che inizia nei pressi
del minuscolo eremo benedettino (ora non in funzione) addossato alla falesia
calcarea, oppure aggredendola con chiodi, fune e moschettoni per una delle
cinquanta “vie” d’arrampicata libera (tra le più importanti del nord Italia).
Il pianoro sommitale ( 1047 m ),
dove un tempo sorgeva un castello bizantino, é popolato da vaste zone prative
intervallate da macchie boschive. Il panorama che si apre dall’alto sulle cime
appenniniche e su quelle alpine, toglie il fiato. Gratificante per i panorami
che offre è anche la strada che gira intorno al Monte da percorrere in bici o
in camper.
Un tuffo nel triassico
Il
tratto di strada (la provinciale 108) che, lasciata la Pietra, piomba nel profondo
del “triassico” fendendo campi coltivati a foraggio (da queste parti si produce
il miglior parmigiano reggiano della montagna), è stupendo. Al termine della
discesa si arriva al ponte del Pianello che attraversa il fiume Secchia e qui,
tra la macchia e il greto del fiume si raggiungono facilmente alcuni slarghi
ideali per una sosta diurna a diretto contatto con la natura.
Dal
punto di vista paesaggistico e geologico questo luogo è stupefacente. Il
paesaggio fluviale, le strapiombanti pareti di gesso del Monte Rosso, del Monte
Merlo e della Pianellina (dove non è raro rinvenire cristalli di quarzo nero),
il verde dei boschi e l’arcuata sagoma del monte Ventasso che domina la scena,
formano un unicum spettacolare. La zona dei Gessi Triassici con le sue rocce e
le grotte carsiche, ha 200 milioni di anni di vita e rappresenta un’emergenza
geologica pressoché unica nell’Italia settentrionale.
Dal
ponte di Pianello, andando sulla sinistra orografica del Secchia (affluente di
dx del Po) merita percorrere il “Sentiero dei gessi
Le Fonti Poiano
Sulla
destra orografica del fiume Secchia, parte la pista carrozzabile di 6 chilometri che,
fiancheggiando il corso del fiume, unisce il ponte del Pianello con quello di
Gatta. Nei punti più panoramici del pianeggiante percorso, fruibile anche in
bici, sono state allestite frequenti piazzole di sosta, con panche e tavole
informative. In breve si raggiunge l’ombreggiato parcheggio delle Fonti di
Poiano adiacente al bar ristoro dove si può effettuare anche la sosta notturna.
L’area
occupata dalle risorgive termali di Poiano, parte integrante della zona dei
“Gessi Triassici” e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, è un
luogo agreste ideale per momenti di relax e ricco di spunti d’interesse
geologico-ambientale. Dalle viscere cavernose del boscoso e dirupato
spartiacque tra il Secchia e il torrente Lucola, sgorga copiosa (600 litri al secondo)da
cinque bocche l’acqua “salsa” ad alto contenuto di bicarbonato-solfato-cloruro
di sodio, creando gorgoglianti ruscelli che in parte alimentano un suggestivo
laghetto popolato di canneti. E’ un peccato che una simile preziosa risorsa non
sia sfruttata per scopi
terapeutici. La zona delle sorgenti è attraversata da
ponticelli e sentieri attrezzati ed è base di partenza del “sentiero dei
partigiani” che sale sulla dorsale boscosa fino al solitario villaggio di
Poiano.
Dopo
le passeggiate e il relax non bisogna mancare la visita al Ristoro delle Fonti
per gustare tortelli, gnocco fritto e salame, con le fette tagliate grosse.
Se
avete ancora qualche giorno a disposizione, il consiglio è di salire verso le
“alte terre” (strada per Sologno, Minozzo, Villaminozzo e Febbio dove non è
difficile incontrare il camper di Giuliano Razzoli, (medaglia d’oro di slalom a
Vancouver 2010) dominate dall’alpe di Cusna (2121 m ) dove altre
magnifiche bellezze incalzano. Non rimane dunque che dirigere la prua del
camper verso questa nuova “frontiera” dell’open air.
Soste
Nel territorio
preso in considerazione non sono presenti aree di sosta attrezzate; tuttavia,
non esistono problemi per la sosta libera. I comuni di Castelnuovo ne’ Monti e
Villaminozzo e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, in virtù della
consapevolezza che il camper rappresenti una grande occasione per lo sviluppo
economico del territorio, stanno predisponendo progetti per la realizzazione di
aree di sosta specifiche.
Situazione attuale:
Castelnuovo ne’ Monti: punto sosta nella zona
sportiva (periferia est del paese)
Pietra di Bismantova: punto sosta (anche notturno
– no luglio e agosto) in piazzale Dante, a pagamento nei giorni festivi. Gessi
Triassici: vari punti sosta a ridosso del greto del fiume Secchia. Le
carrarecce d’accesso si trovano dopo il ponte, a destra, in direzione di
Villaminozzo. Fonti di Poiano: punto sosta anche notturno nel parcheggio
situato nei pressi del bar- ristoro “Le Fonti”(tel. 0522 802031 –cucina tipica
reggiana)
Cooperativa
agrituristica
“Il Ginepro”( tel. 0522 611088 – www.ilginepro.coop
) collocata in un ambiente naturale di struggente bellezza in località Ginepreto a 3 km dalla Pietra di
Bismantova. Idilliaco punto sosta e cucina tipica reggiana – vendita prodotti
tipici ed artigianato – passeggiate a cavallo –nordic walking
Camping: Cervarezza Terme, camping 4 stelle “Le Fonti”, Via Santa Lucia,1 – tel. 0522
890126 – www.campinglefonti.com apertura annuale – dotato di camper service.
La struttura si trova a 11 km da Castelnuovo ne’Monti
(16 dalla zona dei Gessi Triassici) lungo la SS63 in direzione Passo del
Cerreto.
Alpe di Cusna: camping “Febbio 2000” , località Rescadore,
tel. 0522 800323-apertura annuale. Dista 20 km dalle Fonti di Poiano e si raggiunge
percorrendo la SP 9 per Villaminozzo e Alpe di Cusna.
IAT
di Castelnuovo ne’ Monti, via Roma 33/c, tel. 0522 810430
L’Appennino
reggiano in rete: www.appenninoreggiano.it -
Eventi: a fine
settembre a Castelnuovo ne’ Monti, Antica Fiera di San Michele
On the road
in camper, una scelta di libertà.
Una ventina d’anni fa una prestigiosa
rivista di turismo (quello classico) così definiva il camper: <<…. È il frutto di quella genialità
umana che viene fuori di fronte alle necessità; è uno straordinario esempio di
pragmatismo abitativo….. Pensare che una famiglia di 4 persone, magari anche
con l’amico a quattro zampe al seguito, possa vivere in 12 metri quadrati
o poco più, per due o più settimane, sembra difficile….>>.
Invece si può ed è anche bello. Andare “on
the road” con il camper fa sì che tutto assuma un sapore diverso: quello della
libertà, perché ogni giorno ci si può abbandonare all’emozione del viaggio,
attirati per esempio, da una spiaggia solitaria, da panorami mozzafiato, dal
patrimonio architettonico anche dei piccoli borghi o semplicemente da una festa
di paese. L’importante è seguire la propria voglia di scoperta, assaporando il
piacere di decidere anche all’ultimo momento di fermarsi, di allungare una
tappa o di fare una deviazione. Le opportunità per godere di questo modo
d’interpretare la vacanza sono molteplici ed appaganti per la famiglia (per i
bambini viaggiare in camper è al tempo stesso divertimento e formazione), per i
giovani e per le coppie.
Il camper (integrali, profilati, mansardati,
van) è il sogno di molti, purtroppo non alla portata di tutti. L’alternativa,
per sperimentare le straordinarie peculiarità dell’abitar viaggiando è il
noleggio. Per le varie opportunità basta consultare il web.
Hanno detto sul
viaggiare in camper
Giuliano
Razzoli
(campione olimpico di slalom speciale a Vancouver 2010)
<< il camper, ovunque io vada in
Europa, mi fa sentire come a casa assaporando un’atmosfera familiare che mi
tranquillizza prima delle gare. Viaggiare in camper è un’esperienza bellissima.
E poi, nell’intimo della dinette, gustare insieme agli amici e ai familiari i
tortelli di mia mamma e il parmigiano reggiano; è fantastico.
Intervistato dal sottoscritto, ad una
domanda specifica ha così risposto: << Il camperista è
un viaggiatore che si porta la casa dietro ed ha il vantaggio di non avere
orari; va, e se gli piace e si può, si ferma. E’ un turista con grande
libertà che può vivere la cultura perché è più vicino a tutto rispetto a chi va
in hotel o arriva con il treno e deve poi organizzarsi. Proprio per il
camperista è appropriato il detto tibetano “kalipé”, che significa andare con
passo lento, perché può viaggiare con tranquillità e senza stress. Il camper
l’ho utilizzato una volta, ma non guidavo io. Un’esperienza interessante. Alla
base di Castel Juval(una delle sedi dei Mountain Messner Museum) in Val Venosta
il parcheggio è di mia proprietà e il camperista può sostare tranquillo.
sosta nel "triassico" |
veduta di Castelnuovo ne' Monti |
la pista dei Gessi Triassici |
la porta d'ingresso al Parco Nazionale nei pressi delle Fonti |
Nessun commento:
Posta un commento