sabato 7 settembre 2024

EMOZIONI A NORD-EST

Ricordi di un caleidoscopico tour in camper nella Marca Trevigiana, tra storia, natura, bellezze architettoniche, “bollicine” e  per assaporare l’autenticità di luoghi davvero unici. Un’esperienza indimenticabile.


Settembre 2023. Da Treviso ( gemma della Marca Trevigiana) alle Colline del Prosecco (Patrimonio Unesco), visitando cantine, ville palladiane, opere del Canova, borghi incantati e particolari musei legati alla storia della Prima Guerra Mondiale.

 Tutto questo grazie a un coinvolgente tour organizzato da Michele Ropa (patron e ceo del Ropa Center di Bologna) con la preziosa collaborazione di Silvio Ghedin, noto imprenditore del settore caravaning e studioso di storia veneta risorgimentale.

Nonostante la malattia, la mia Lauretta ha voluto partecipare (è stato il suo ultimo viaggio in camper) a questo viaggio anche per incontrare per l’ultima volta gli amici del Ropa Club (il sottoscritto e Lauretta abbiamo organizzato più di 100 viaggi per il club bolognese).

Treviso, figlia delle acque

Il viaggio ha preso le mosse da Treviso, città splendida e fiorita, rigata da un intreccio di canali e calli medioevali, che le donano un fascino d’altri tempi. Simbolo commestibile di Treviso è il “Cicborium intybus” (il radicchio rosso) che si gusta in mille modi e il dolce “Tiramisù”.

Siamo entrati in città dalla monumentale Porta San Tommaso e subito dopo, in compagnia di una brevissima guida, abbiamo potuto assaporare e meravigliarci, pur avendola già visitata, delle bellezze architettoniche, degli intrecci di canali e degli scorci da cartolina di Treviso.

Attraversata la piazza del Grano, siamo entrati nel cuore della città vecchia, costituito dall’elegante piazza dei Signori, con il famoso palazzo del Trecento

Una sosta nella Loggia dei Cavalieri (situata all’incrocio di eleganti vie), quattro passi lungo il Cagnan (il Canal Grande di Treviso), per Calmaggiore (suggestiva strada porticata) e poi la visita del Duomo dedicato a San Pietro. E’ un edificio imponente composto da vari stili e da sette cupole. All’interno custodisce opere del Tiziano e del Pordenone.

Dopo la pausa pranzo (a Treviso i ristoranti sono numerosi) e l’assaggio di una fetta di tiramisù (la ricetta autentica è nata proprio a Treviso), abbiamo fatto un giro libero per calli e ponti, come a Venezia.



Curiosità: lo sapevate che  Treviso, assieme a Torino, Lione e Praga, viene definita una città magica ? Lo è fin dalla seconda metà del XIII secolo, ossia dai tempi di Pietro d’Abano che qui insegnò presso la storica università

Neversa della Battaglia, nel segno della storia e...del vino

Lasciata Treviso, il convoglio di camper si è diretto verso Neversa della Battaglia, con una sosta prima di raggiungere il paese, alla cantina Cantina Giusti Wine. La location tra i vigneti (sono anche sopra) è spettacolare e l’architettura è da annoverare tra quelle più avveniristiche delle cattedrali del vino.


Gentilezza, professionalità e vini eccelsi sono alla base della visita guidata alla cantina ipogea (viene anche raccontata la peculiare saga della famiglia Giusti).

Neversa della Battaglia è un piccolo comune trevigiano noto per i fatti storici legati alla Prima Guerra Mondiale e per le sue bellezze naturali.

 Il fiume Piave è a due passi e così il Montello, piccolo monte boscoso che fu teatro di intensi combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale.

Da visitare sul Montello il Museo a cielo aperto (trincee, bunker e postazioni di artiglieria), l’Ossario di Neversa e il Monumento a Francesco Baracca, eretto proprio nel punto dove il 19 giugno 1918 il suo aereo cadde colpito dal fuoco nemico.

Un museo che “vola”

Percorrendo una solitaria stradina lungo la riva destra del Piave, il gruppo di camper Ropa ha raggiunto il parcheggio della Fondazione Jonathan Collection – Aerei Storici Famosi.

 E’ un campo d’aviazione – museo, gestito da appassionati, dove è custodita una flotta di aerei storici (originali e copie perfette) più famosi al mondo, tra i quali il mitico Fokker del Barone Rosso o lo Spad XIII R di Francesco Baracca, l’”asso degli assi”.

 L’Hangar che accoglie questi velivoli è originale della Prima Guerra Mondiale ed è l’unico al mondo ancora utilizzato per scopi aeronautici. Le repliche degli aerei storici sono perfettamente funzionanti e durante particolari manifestazioni volano davvero.

La visita al museo è stata emozionante, come la cena organizzata dallo staff Ropa all’interno dell’hangar accanto agli aerei.

Percorsi di bellezze di storia e di vino

Per le tappe successive, per guadagnare sui tempi, il programma prevedeva l’utilizzo di un pullman turistico con accompagnatore, lasciando i camper nel parcheggio della Fondazione Jonathan. Io, ho seguito il pullman con il camper (per via delle condizioni di salute di Lauretta).

 

Da Neversa della Battaglia, seguendo un percorso pianeggiante e rettilineo, la prima tappa del tour è stata il paese di Biadene (nel comune di Montebelluna) dove il gruppo ha visitato il MeVe – Memoriale Veneto Grande Guerra .



 Ospitato all’interno di Villa Correr Pisani (che possiede meravigliosi gli affreschi) il museo è molto ben organizzato e di grande impatto storico culturale.



 Ispirato all’esperienza dei memoriali francesi, il MeVe è un luogo che induce alla riflessione sull’eredità di conflitti che hanno cambiato per sempre la storia e i comportamenti dei popoli. Nelle sale è un susseguirsi di esposizioni interattive, di percorsi tematici e con interessanti documentazioni. Non manca il bar, l’area relax e un bookshop.



Pochi chilometri di strada per arrivare a Villa Sandi, magnifico edificio in stile palladiano, che ospita una delle cantine più rinomate delle Colline del Prosecco.



A Villa Sandi si visitano le cantine ipogee costituite da una rete di tunnel che risalgono all'epoca della Serenissima. Punti di forza della produzione vinicola sono il Prosecco DOCG e il Prosecco Superiore di Cartizze.

Una villa Patrimonio UNESCO

Situata a Maser, sulla strada per Asolo, Villa Barbaro è uno dei capolavori del celebre architetto rinascimentale Andrea Palladio. Patrimonio UNESCO dal 1996, Villa Barbaro si distingue per la sua integrazione tra l’architettura e il paesaggio collinare circostante. 



All’interno della villa meravigliano gli affreschi di Paolo Veronese, che ha voluto creare un'illusione di spazio con trompe-l'œil, raffigurando scene mitologiche, allegoriche e di vita quotidiana.


Magnifica la scenografia della facciata della villa, con le barchesse laterali che testimoniano la vocazione della villa come centro operativo agricolo, oltre che residenziale.



Asolo, la "Città dai cento orizzonti"

Così l'aveva definita Giosuè Carducci, colpito dai panorami mozzafiato sui saliscendi dei profili collinari. Asolo è un luogo ricco di storia e cultura, e che ha saputo mantenere un'atmosfera elegante e romantica.


Il centro è caratterizzato da stradine in salita acciottolate, antiche mura e palazzi storici. Tra i suoi luoghi più iconici ci sono la maestosa Rocca di Asolo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Asolo è stato un rifugio per artisti e intellettuali, tra cui Eleonora Duse e Freya Stark.

 

A casa di Antonio Canova

Imboccata la Sp26, dopo una decina di chilometri tra paesaggi gradevoli, con vista sui contrafforti del massiccio del Monte Grappa, abbiamo raggiunto Possagno.



Il paese, allungato su un ambiente semicollinare, è noto principalmente per essere il luogo di nascita dello scultore Antonio Canova, uno dei più insigni artisti neoclassici.



 Per conoscere a fondo la figura del grande Canova, abbiamo visitato la sua casa natale (con esposizioni delle sue collezioni), il parco e la Gipsoteca, un museo dedicato alle opere in gesso che lo scultore utilizzava come modello alle sculture marmoree.



 Ma è il Tempio Canoviano, che domina da un’altura, a lasciare senza fiato. Il maestoso edificio, che unisce elementi di architettura classica e cristiana, al suo interno dominato da una cupola semisferica, si ammirano quadri di grande pregio (tra questi la pala canoviana della Deposizione, la tomba del Canova e sculture in bronzo.




Verso il tempio del Prosecco


Da Possagno abbiamo percorso la tranquilla strada Valcavasia che fiancheggia la sponda destra del Piave, che poi abbiamo attraversato per passare sulla sponda sinistra. Un bel paesaggio verdeggiante ci ha accompagnato fino a Valdobbiadene.



 Valdobbiadene è un incantevole paese dell’Alta Marca Trevigiana rinomato a livello internazionale come la patria del Prosecco, uno dei vini spumanti più apprezzati al mondo.

Il centro storico di Valdobbiadene possiede piazze eleganti e chiese storiche, come la Chiesa di San Gregorio Magno.

 

E a proposito di Prosecco, non poteva mancare la visita ad una cantina. Quella scelta dall’organizzazione era la Cantina Bortolomiol-Parco della Filandetta (gestita dalle quattro figlie di Giuliano Bortolomiol).


Bortolomiol (foto dal web)

La location è semplicemente divina e la produzione di Prosecco è di alto livello; durante la degustazione, proposta da personale gentilissimo e competente, abbiamo imparato molto sulla produzione di questo vino di alta qualità, come il Superiore di Cartizze). 


La cantina è ospitata in un’antica Filanda e il Parco della Filandetta è un bell’esempio di recupero di archeologia industriale e ospita suggestive opere di street art.



“Vieni, c’è una strada del vino…”

Nel 1966 era nota come la “Via del Vino Bianco”, in seguito è stata chiamata la Strada del Prosecco, un percorso panoramico che si snoda sinuoso tra le colline da Valdobbiadene a Conegliano. Questo territorio (Patrimonio UNESCO dal 2019) è stato plasmato dalla natura e dall’uomo, che l’ha ricamato con incredibili vigneti.



 Da Valdobbiadene a Conegliano, oltre al vino, la zona è un susseguirsi di borghi, chiese antiche (come l’Abbazia di Follina), cantine e trattorie. Percorrere in camper questo itinerario, ammirando paesaggi mozzafiato, è semplicemente una favola.



In base al programma del tour, la sosta l’abbiamo fatta a Cison di Valmarino, borgo tra i più belli d’Italia, situato nel cuore delle Colline del Prosecco.

 

Il borgo, fatto di case antiche in pietra e palazzi storici, è dominato da Castelbrando, uno dei castelli più grandi e antichi d’Europa.



 Castelbrando, raggiungibile a piedi o in funicolare, è oggi un lussuoso hotel, ma è possibile visitare le sue sale ricche di storia e la parte riservata a un museo.

Chi ha tempo, nei pressi di Cison, può percorrere il Sentiero dei Mulini, per ammirare un paesaggio romantico e edifici restaurati che raccontano la vita rurale di un tempo.

 

Rientro a Neversa della Battaglia

Da Cison, abbiamo ripreso la Strada del Prosecco, tralasciando Conegliano e puntando su Neversa della Battaglia (a 28 km) e il parcheggio del Fondazione Jonathan.

 

La mattina seguente noi siamo rientrati a casa (Lauretta era molto stanca) mentre il gruppo Ropa ha lasciato il Veneto per raggiungere Trieste e poi l’Istria, con meta il camping Porto Sole di Orsera (Vrsar), dove io e Lauretta, negli anni passati, abbiamo organizzato per il Club Ropa due feste di Capodanno e una di Pasqua.

 

Nessun commento:

Posta un commento