mercoledì 20 settembre 2023

Monte Rite, la terrazza sulle Dolomiti

Monte Rite, il tetto del museo Messner

Immaginate un luogo dove ammirare le 10 vette più iconiche delle Dolomiti, visitare il museo più alto d’Europa di Reinhold Messner (aperto fino alla fine di settembre. Questo luogo è il Monte Rite, nel bellunese. Ma non è tutto: ai piedi del monte c’è Cibiana, il borgo dei murales.

Punto di approccio all’unicità di questi luoghi è il Passo Cibiana (1.530 m), valico alpino che mette in comunicazione la Val di Zoldo con quella del Boite in Cadore. Noi siamo arrivati al passo da Forno di Zoldo, grazioso paese ornato da un paesaggio da cartolina.

Paesaggio di Forno di Zoldo

Al Passo di Cibiana domina la natura con prati e boschi di larici e abeti, all’ombra del Monte Rite e dell’imponente Sassolungo di Cibiana. Buone sono le possibilità di sosta, di alloggio e ristoro con la Baita Deona, caratteristica struttura di design alpino (notti da sogno e cucina tipica) e con il Rifugio Remauro. Alle sue spalle c’è un comodo parcheggio con stalli riservati alla sosta dei camper.

Baita Deona, caratteristica struttura dal design alpino

Il Passo Cibiana è anche il punto di partenza per tranquille passeggiate nel verde o per impegnative escursioni nell’ambiente dolomitico circostante. Un percorso medio-facile e molto panoramico si arrampica sul Monte Rite dove Reinhold Messner nel 2002 ha aperto in un vecchio fortino della Grande Guerra uno dei suoi sei musei dedicati alla montagna. Tuttavia il modo più comodo per raggiungerlo è utilizzare la navetta.


Dolomiti e nuvole

L’ascesa al Monte Rite è emozionante: la navetta  arranca lungo gli stretti tornanti della strada militare e lo sguardo assimila una sequenza incredibile di creste e valli. L’arrivo è in vetta al Rite a 2181 metri dove, palpita il Dolomites (il museo nelle nuvole), il più alto d’Europa.

La location scelta dal celebre e creativo alpinista non è stata casuale: Messner cercava un luogo, dove si potesse magnificare l’essenza delle Dolomiti e delle montagne in genere e questo luogo l’ha trovato proprio sulla sommità del Monte Rite.


All’interno del museo il tema della “Roccia” racconta la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico. Lungo il suggestivo percorso di visita numerosi dipinti (dal Romanticismo ai giorni nostri) documentano i tanti aspetti delle Dolomiti e dei suoi scalatori. 



Ci sono poi modelli di famosi gruppi montuosi e riproduzioni di tipiche abitazioni alpine e ricostruzioni di ambienti militari del forte. Il Museo nelle nuvole conserva anche un fossile di conchiglia “claraia” di 250 milioni di anni di anni fa che testimonia l’origine della roccia dolomitica. Non manca il riferimento alla vicina Cibiana, paese dei murales.

 “E’ uno dei panorami più belli al mondo”: parola di Reinhold Messner

All’esterno, sul tetto dell’MMM Dolomites, sembra proprio di essere tra le nuvole. Le cupole in vetro e metallo (intendono riprodurre i cristalli di Dolomia) rendono spettacolare la location. Gli spigoli delle tre cupole sono orientati in direzione delle principali cime, Il Civetta, Il Pelmo, il Sorapiss e l’Antelao. Passeggiare sul tetto del Messner Museum Dolomites, a un passo dalle nuvole circondati da “un’orgia di cime” è veramente emozionante.



 In basso la vista spazia verso il Cadore che appare come una valle adagiata tra le cime e si spinge fino a Cortina  e al campanile della sua chiesa nella piazza centrale.


La montagna non smetterà mai di stupire e meravigliare”: questo è il senso della sfida aperta da Reinhold Messner  attraverso i suoi Mountain Museum.



 Cibiana il paese “illustrato”

Dal Passo Cibiana la SP 347 scende nella valle cadorina del Boite. Pochi tornanti ed ecco apparire Cibiana coronato da uno sfondo di cime dolomitiche. Il borgo di Cibiana è conosciuto in tutto il mondo non solo per le bellezze naturali, ma anche per una forma di street art unica nel suo genere.

Il  “Paese dei murales” ma anche, come dicono i locali, il “Paese che dipinge la sua storia”, conduce il visitatore, attraverso questi grandi affreschi, a comprendere come si viveva un tempo a Cibiana e nelle sue frazioni: cosa facevano i suoi abitanti, chi abitava in quella casa, cosa è accaduto in un certo luogo.


 Tutto ebbe inizio nel 1980 quando il pittore milanese Toni Zarpellon, ebbe l’idea di trasformare le pareti grigie e spoglie del suo paese natale, Cibiana di Cadore, in una galleria d’arte all’aperto. In quasi 40 anni sono ormai più di 50 le opere che artisti italiani e stranieri hanno faticosamente dipinto sui muri, come facevano un tempo i grandi pittori del Rinascimento, arrampicandosi su scale e impalcature.


 Guardarne solo alcuni non basta, perché l’incanto dei Murales di Cibiana ti seduce e devi vederli tutti, uno dopo l’altro, entrando nei cortili, nei vicoli, nelle piazzette di Masariè, Cibiana di Sotto e Pianezze.


Il “Campo Base” di Reinhold Messner


Reinhold Messner
ha lasciato il segno anche a Cibiana di Cadore, nella frazione Masariè, con un nuovo museo ospitato nell’antico Taulà dei Bos. Battezzato con il nome di “Campo Base” è stato inaugurato nel 2019 e Messner lo ha inteso come punto di partenza di una scalata all’arte e alla cultura, in particolare alla storia dell’alpinismo.
Nel piccolo museo si passano in rassegna i classici attrezzi per le arrampicate, le scarpe, le corde, le piccozze, l’alpenstock (bastone di legno da montagna).


 Questo piccolo museo”, racconta Reinhold Messner, “ è il punto di partenza per l’uomo che affronta l’arduo percorso verso la vetta e, idealmente e con onestà, verso la vita»

 Il Taulà dei Bos, antico fienile sapientemente restaurato oltre al museo Campo Base, ospita un centro congressi e un ottimo ristorante.


Per quanto riguarda l’accoglienza dei viaggiatori in camper il sindaco di Cibiana che abbiamo incontrato sul tetto dell'MM Dolomites, ha confermato la realizzazione di un’area di sosta.


Lasciata Cibiana di Cadore siamo rientrati passando per Pieve di Cadore, città d’arte (e paese natale del Tiziano), posta ai piedi del gruppo dell’Antelao.



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