PyeongChang:
ore 2 (ora italiana) del 22 febbraio prima manche slalom maschile e alle 5,30 seconda manche. Sogniamo, con Stefano
Gross, Manfred Moelgg, Riccardo Tonetti e Alex Vinatzer, un oro olimpico come a Vancouver 2010 con
Giuliano Razzoli che sarà in Rai per tifare i compagni.
Ai giochi olimpici coreani di PyeongChang, un po’ di medaglie l’Italia
le ha conquistate grazie soprattutto
alle nostre splendide ragazze. L’oro conquistato da Sofia Goggia nella discesa libera è frutto di una magnifica
impresa, ancor più importante perché nelle gare di sci alpino l’ultima medaglia
d’oro è quella conquistata da Giuliano
Razzoli nel 2010 a Vancouver.
Domani sarà una giornata intensa e
la compagine rosa (di azzurro vestita) può puntare a risultati di grande
prestigio; ma aspettiamo anche i nostri maschietti impegnati nella gara di slalom,
sperando che uno di loro possa salire sul podio.
E in proposito, e come auspicio,
faccio un salto a ritroso nel tempo con un “amarcord” dedicato alla vittoria di
Giuliano Razzoli, alla quale ho
assistito sul maxischermo in piazza a Villaminozzo.
Amarcord “un Razzo d’oro”
Alle ore 15 circa (ora canadese) di sabato
27 febbraio, un lampo anzi un “Razzo”
illumina con una sciata sontuosa la grigia giornata di Vancouver. Giuliano Razzoli,
chiamato appunto “Razzo”dai suoi
rumorosi e gioiosi fans, ha vinto la medaglia d’oro (unica medaglia per l’Italia)
nello slalom speciale dei Giochi
Olimpici Invernali.
A migliaia di km dal Canada c’é il piccolo
borgo di Razzolo che ha dato i natali a questo nuovo campione (che aveva appena
vinto in Coppa del Mondo lo slalom di Zagabria) e dove quasi tutti gli abitanti
portano il cognome di Razzoli, e proprio
nella piazza del comune di Villaminozzzo, a cui appartiene il borgo, un boato
da stadio accoglie l’uscita del “Razzo”
dall’ultima porta.
Piazza
della Pace, in quel di Villaminozzo,
invasa da migliaia di tifosi di ogni età e provenienti da tutte le frazioni e
dai dagli altri paesi della montagna reggiana si è trasformata, prima durante e
dopo l’evento, in una festa incredibile. Sventolio di bandiere, gigantografie del
“Razzo” appesi ai muri delle case,
gruppi musicali improvvisati, palco con le autorità e il gruppo degli
irriducibili fans (più di 500) tutti con la giacca a vento con il simbolo del
Razzo, tutti schierati davanti al megaschermo.
In questa colorita kermesse non poteva
mancare il richiamo culinario preparato dal Razzo Fan Club e coordinato
da mamma Tiziana (il padre di
Giuliano, che in gioventù fu maestro di sci, era naturalmente a Vancouver) con
pastasciutta, parmigiano reggiano e lambrusco. Poi l’apoteosi, la medaglia d’oro il premio di
grande prestigio per questo ragazzo dal fisico possente e dalla faccia dolce e
solare, cresciuto nel mito di Tomba
e intenzionato a ripercorrerne le gesta.
Quanta emozione, da parte di chi scrive,
essere compaesano di Giuliano e aver partecipato a questa festa.
Poi la sua carriera
(15 i podi) ha subito un cambio di rotta: infortuni seri, e un susseguirsi di
problemi fisici, gli hanno creato un sacco di problemi che lo hanno relegato nelle retrovie della
Coppa del Mondo. Le sue gare e la sua epopea la trovate QUI.
Ma il campione di Razzolo di Villaminozzo non molla e si sta impegnando moltissimo per ritrovare
la forma migliore e recuperare posizioni. Sta partecipando a diverse gare di Coppa Europa con risultati
incoraggianti. Il 19 febbraio a Santa
Caterina Valfurva è giunto sesto, oggi sempre nella località valtellinese
nel GP Italia Seniores si è piazzato al quinto posto. Il 4 marzo sarà in pista
nella gara di slalom di Coppa del Mondo
a Kranjska Gora.
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