mercoledì 21 febbraio 2018

Olimpyc Slalom men’s



PyeongChang: ore 2 (ora italiana) del 22 febbraio prima manche slalom maschile e alle  5,30 seconda manche. Sogniamo, con Stefano Gross, Manfred Moelgg, Riccardo Tonetti e Alex Vinatzer,  un oro olimpico come a Vancouver 2010 con Giuliano Razzoli che sarà in Rai per tifare i compagni.


Ai giochi olimpici coreani di PyeongChang, un po’ di medaglie l’Italia le ha conquistate  grazie soprattutto alle nostre splendide ragazze. L’oro conquistato da Sofia Goggia nella discesa libera è frutto di una magnifica impresa, ancor più importante perché nelle gare di sci alpino l’ultima medaglia d’oro è quella conquistata da Giuliano Razzoli nel 2010 a Vancouver

Domani sarà una giornata intensa e la compagine rosa (di azzurro vestita) può puntare a risultati di grande prestigio; ma aspettiamo anche i nostri maschietti impegnati nella gara di slalom, sperando che uno di loro possa salire sul podio.

E in proposito, e come auspicio, faccio un salto a ritroso nel tempo con un “amarcord” dedicato alla vittoria di Giuliano Razzoli, alla quale ho assistito sul maxischermo in piazza a Villaminozzo. 


Amarcord “un Razzo d’oro”



Alle ore 15 circa (ora canadese) di sabato 27 febbraio, un lampo anzi un “Razzo” illumina con una sciata sontuosa la grigia giornata di Vancouver. Giuliano Razzoli, chiamato appunto “Razzo”dai suoi rumorosi e gioiosi fans, ha vinto la medaglia d’oro (unica medaglia per l’Italia) nello slalom speciale dei Giochi Olimpici Invernali.
A migliaia di km dal Canada c’é il piccolo borgo di  Razzolo che ha dato i natali a questo nuovo campione (che aveva appena vinto in Coppa del Mondo lo slalom di Zagabria) e dove quasi tutti gli abitanti portano il cognome di Razzoli, e proprio nella piazza del comune di Villaminozzzo, a cui appartiene il borgo, un boato da stadio accoglie l’uscita del “Razzo” dall’ultima porta.  



Piazza della Pace, in quel di Villaminozzo, invasa da migliaia di tifosi di ogni età e provenienti da tutte le frazioni e dai dagli altri paesi della montagna reggiana si è trasformata, prima durante e dopo l’evento, in una festa incredibile. Sventolio di bandiere, gigantografie del “Razzo” appesi ai muri delle case, gruppi musicali improvvisati, palco con le autorità e il gruppo degli irriducibili fans (più di 500) tutti con la giacca a vento con il simbolo del Razzo, tutti schierati davanti al megaschermo.

In questa colorita kermesse non poteva mancare il richiamo culinario preparato dal Razzo Fan Club  e coordinato da mamma Tiziana (il padre di Giuliano, che in gioventù fu maestro di sci, era naturalmente a Vancouver) con pastasciutta, parmigiano reggiano e lambrusco. Poi  l’apoteosi, la medaglia d’oro il premio di grande prestigio per questo ragazzo dal fisico possente e dalla faccia dolce e solare, cresciuto nel mito di Tomba e intenzionato a ripercorrerne le gesta.

Quanta emozione, da parte di chi scrive, essere compaesano di Giuliano e aver partecipato a questa festa.


Poi la sua carriera (15 i podi) ha subito un cambio di rotta: infortuni seri, e un susseguirsi di problemi fisici, gli hanno creato un sacco di problemi  che lo hanno relegato nelle retrovie della Coppa del Mondo. Le sue gare e la sua epopea la trovate QUI.
Ma il campione di Razzolo di Villaminozzo non molla e si sta impegnando moltissimo per ritrovare la forma migliore e recuperare posizioni. Sta partecipando a diverse gare di Coppa Europa con risultati incoraggianti. Il 19 febbraio a Santa Caterina Valfurva è giunto sesto, oggi sempre nella località valtellinese nel GP Italia Seniores si è piazzato al quinto posto. Il 4 marzo sarà in pista nella gara di slalom di Coppa del Mondo a Kranjska Gora.


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