lunedì 14 novembre 2016

Ed è subito Hirscher



Neve, nebbia e spettacolo.  Hirscher implacabile, Moelgg fantastico, Gross subito out, Razzoli al rientro dopo il grave infortunio di dieci mesi fa, ci riprova, frena e non si qualifica per la seconda manche. Tutto questo nello slalom di Levi.

 Domenica (ieri) Levi si è svegliata sotto una coltre di neve fresca e di una cortina di nebbia (generata dal freddo e dalla condensazione della neve) che ha tolto alla vista la magia dell’autentico paesaggio lappone (quello della foto) e, parzialmente, ha impedito agli spettatori (non molti in verità) una veduta ottimale della pista Black.
Le goccioline di nebbia hanno dato qualche fastidio di visibilità anche agli atleti ma nulla di pregiudizievole. Le due manche andate in scena sono state tanto belle quanto combattute e hanno messo in risalto, oltre ai soliti noti, le belle prove di giovanissime leve. Merito anche della tenuta del fondo della pista che ha concesso buone chance anche agli slalomisti partiti con numeri alti (vedi il nostro Ballerin partito con il pettorale 40).
L’assenza del rivale e re dello slalom Kristofersen ha galvanizzato Marcel Hirscher che ha sciorinato due manche superlative, distanziando sul podio, con oltre un secondo, il giovane e promettente Michael Matt (fratello minore di super Mario) e il nostro Manfred Moelgg (solo un centesimo di distacco dal secondo posto). Per gli altri italiani in gara, Thaler (bella la prima manche, meno la seconda) finisce al 21esimo posto, Ballerin 25esimo. Un irriconoscibile Stefano Gross è uscito per inforcata nella prima manche, mentre Tonetti e Sala non si sono qualificati per la seconda manche e stessa sorte per Giuliano Razzoli.
Ma per il campione di Razzolo la scusante c’é. Affacciarsi al cancelletto per una gara vera, dopo dieci mesi dal grave infortunio di Kitbuhel, non è così semplice. L’atleta si pone un interrogativo: "attacco o scendo con prudenza per testare la tenuta fisica”. Gli allenamenti del “Razzo” sulla neve, anche se confortanti, sono stati pochi; inoltre, la sfortuna ha voluto che qualche settimana fa, durante una prova tra i pali stretti in val Senales (qualcuno ha sussurrato che la pista del ghiacciaio sud-tirolese non fosse adatta per preparare la gara finlandese) a causa di un’inforcata, si è procurato una contusione proprio al ginocchio sottoposto a intervento. Quindi, niente più allenamenti sugli sci, test che sono indispensabili per entrare in forma e far scorrere l’adrenalina. Ma a Levi il “Razzo” voleva esserci e così è stato. Uscito dal cancelletto, ha sciato bene nella parte alta, poi la sua azione è diventata un po’ macchinosa, alquanto prudente sul muro, e nella parte meno ripida, dove di solito la sua progressione non ha rivali, ha rallentato chiudendo la manche in provvisoria 14esima posizione con il tempo di 1,87, troppo alto per rimanere nei primi trenta. E quindi non si è qualificato per la seconda manche.
Giuliano Razzoli, che notoriamente tifo e ne parlo in questo blog (l’articolo "Ricomincio da Levi" pubblicato sabato, Google l’ha piazzato ai primi posti), non l’ho ancora sentito. Sui social queste le sue prime parole: “sapevo che sarebbe stato difficile ma per me era importante esserci e iniziare. Ora avrò ancora tempo per trovare una condizione migliore”. Una domanda maliziosa però mi sorge spontanea: nell’interpretazione della gara ha influito anche una linea di scuderia ….? A chi l’ardua sentenza….?. Comunque va detto che in questo primo slalom non poteva forzare e ci vorranno alcune gare per rivedere il vero “Razzo” che tutti conosciamo. Ora proseguirà la preparazione, in vista del  prossimo slalom di Coppa del Mondo che si svolgerà in val d’Isére l’11 dicembre.




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