Neve, nebbia e spettacolo. Hirscher implacabile, Moelgg fantastico, Gross subito out, Razzoli al rientro dopo il grave infortunio di dieci mesi fa, ci riprova, frena e non si qualifica per la seconda manche. Tutto questo nello slalom di Levi.
Domenica (ieri) Levi si è svegliata sotto una
coltre di neve fresca e di una cortina di nebbia (generata dal freddo e dalla condensazione
della neve) che ha tolto alla vista la magia dell’autentico paesaggio lappone
(quello della foto) e, parzialmente, ha impedito agli spettatori (non molti in
verità) una veduta ottimale della pista Black.
Le goccioline di nebbia hanno dato qualche fastidio
di visibilità anche agli atleti ma nulla di pregiudizievole. Le due manche
andate in scena sono state tanto belle quanto combattute e hanno messo in
risalto, oltre ai soliti noti, le belle prove di giovanissime leve. Merito
anche della tenuta del fondo della pista che ha concesso buone chance anche
agli slalomisti partiti con numeri alti (vedi il nostro Ballerin partito con il
pettorale 40).
L’assenza
del rivale e re dello slalom Kristofersen ha galvanizzato Marcel
Hirscher che ha sciorinato due manche superlative, distanziando sul podio,
con oltre un secondo, il giovane e promettente Michael Matt (fratello
minore di super Mario) e il nostro Manfred Moelgg (solo un centesimo di
distacco dal secondo posto). Per gli altri italiani in gara, Thaler
(bella la prima manche, meno la seconda) finisce al 21esimo posto, Ballerin
25esimo. Un irriconoscibile Stefano Gross è uscito per inforcata nella
prima manche, mentre Tonetti e Sala non si sono qualificati per
la seconda manche e stessa sorte per Giuliano Razzoli.
Ma per il campione di Razzolo la scusante c’é. Affacciarsi
al cancelletto per una gara vera, dopo dieci mesi dal grave infortunio di
Kitbuhel, non è così semplice. L’atleta si pone un interrogativo: "attacco
o scendo con prudenza per testare la tenuta fisica”. Gli allenamenti del “Razzo”
sulla neve, anche se confortanti, sono stati pochi; inoltre, la sfortuna ha
voluto che qualche settimana fa, durante una prova tra i pali stretti in val
Senales (qualcuno ha sussurrato che la pista del ghiacciaio sud-tirolese non
fosse adatta per preparare la gara finlandese) a causa di un’inforcata, si è procurato
una contusione proprio al ginocchio sottoposto a intervento. Quindi, niente più
allenamenti sugli sci, test che sono indispensabili per entrare in forma e far
scorrere l’adrenalina. Ma a Levi il “Razzo” voleva esserci e così è stato.
Uscito dal cancelletto, ha sciato bene nella parte alta, poi la sua azione è diventata
un po’ macchinosa, alquanto prudente sul muro, e nella parte meno ripida, dove
di solito la sua progressione non ha rivali, ha rallentato chiudendo la manche
in provvisoria 14esima posizione con il tempo di 1,87, troppo alto per rimanere
nei primi trenta. E quindi non si è qualificato per la seconda manche.
Giuliano Razzoli, che notoriamente tifo e ne parlo
in questo blog (l’articolo "Ricomincio da Levi" pubblicato sabato, Google l’ha
piazzato ai primi posti), non l’ho ancora sentito. Sui social queste le sue
prime parole: “sapevo che sarebbe stato
difficile ma per me era importante esserci e iniziare. Ora avrò ancora tempo
per trovare una condizione migliore”. Una domanda maliziosa però mi sorge
spontanea: nell’interpretazione della gara ha influito anche una linea di
scuderia ….? A chi l’ardua sentenza….?. Comunque va detto che in questo primo
slalom non poteva forzare e ci vorranno alcune gare per rivedere il vero “Razzo”
che tutti conosciamo. Ora proseguirà la preparazione, in vista del prossimo slalom di Coppa del Mondo che si
svolgerà in val d’Isére
l’11 dicembre.
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