Il 20 marzo a Castel Firmiano, alle porte di Bolzano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione ed inaugurazione della mostra temporanea che ogni anno Rehinold Messner promuove all’interno del suo Messner Mountain Museum Firmian (www.messner-mountain-museum.it ).
Il titolo della mostra 2013 è “Sulle tracce dei ghiacciai” che utilizza la fotografia come mezzo di comunicazione scientifica su un tema di forte attualità ovvero le conseguenze dei mutamenti climatici sul paesaggio dei ghiacciai.
La peculiare ed interessante rassegna racconta il lavoro fotografico e scientifico di Fabiano Ventura (protagonista alla conferenza), giovane fotografo e alpinista e del suo team di scienziati, svolto attraverso spedizioni tra le grandi distese del Karakorum (nel 2009) e tra i ghiacciai inesplorati del Caucaso (nel 2011).

La singolarità della mostra sta proprio nella comparazione fotografica che evidenzia in modo inequivocabile quanto i cambiamenti climatici abbiano mutato il paesaggio di queste immense riserve d’acqua della Terra.
“I ghiacciai – ha affermato il professor Claudio Smiraglia, ordinario di geografia fisica all’Università degli Studi di Milano e coordinatore del Comitato scientifico del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, simboleggiano l’oggetto più fragile del nostro sistema ambientale e non v’è dubbio che i ghiacciai sono gli indicatori più attendibili e più evidenti delle trasformazioni climatiche in atto”.
Il confronto tra le immagini storiche e quelle moderne e le misurazioni scientifiche effettuate sul campo forniscono al Comitato Scientifico del progetto i dati utili per analizzare lo stato di salute dei ghiacciai. Per completare il progetto sono già in programma altre spedizioni che avranno come location l’Alaska, le Ande, l’Himalaya e le Alpi.
Secondo Messner, l’obiettivo della mostra, visitabile fino al 17 settembre, è quella di stimolare una maggior coscienza ambientale.
Quattro chiacchiere con Rehinold Messner
La conferenza é stata anche un’occasione per incontrare Rheinold Messner che conosco da diversi anni, che ho intervistato più volte e ho descritto i suoi 5 musei dedicati alla montagna in un reportage pubblicato sulla rivista Caravan e Camper Granturismo. E così, mi sono messo in fila con gli altri colleghi giornalisti della carta stampata, radio-tv e web, aspettando il mio turno per fare qualche domanda al grande alpinista.
D: quale messaggio intendi dare con questa mostra?
R: noi non diamo messaggi, raccontiamo i fatti e questo è il motivo che mi ha indotto ad ospitare questa mostra fotografica.
E’ chiaro che il caldo globale può portare problemi, ma non è compito mio dire che il mondo “crollerà” per questo motivo. Qui non parliamo di drammi climatici bensì di dati di fatto: queste foto mostrano i cambiamenti. Io generalmente descrivo nel modo più dettagliato possibile quello che succede tra montagna e uomo e quello che vediamo nella mostra tocca anche noi uomini.
D: la mostra ha quindi un ruolo importante.
R: certo, ad esempio, è molto importante per le scuole perchè anche i bambini guardando le foto si rendono conto che qualcosa è cambiato, che i ghiacciai diminuiscono e che al loro posto sono cresciuti dei boschi.
In questo modo gli insegnanti possono poi spiegare tante cose e continuare un percorso didattico.
D: parliamo di te: hai scritto molti libri, il prossimo?
R: sto finendo un libro, esce a giugno, sulle montagne sacre, che è poi il libro base del Museo di Juval. Ho anche iniziato un nuovo libro che sto preparando per il mio 70esimo compleanno(2014), dove descrivo ciò che ho imparato dalla vita con tutte le esperienze che ho fatto attraverso le montagne. Racconto, non dove sono andato, ma ciò che mi ha fatto cambiare nel corso della vita.
D: a quando il sesto Mountain Messner Museum?
R: Non sarà il sesto ma il 5+1 perché sarà una continuazione di quello del Monte Rite con il tema “Roccia e Alpinismo”. Il nuovo museo sorgerà a Plan de Corones (a 2.275 m) a pochi passi dalla punta di “Col dai Corf”. Il progetto è dell’archistar Zaha Hadid. L’inaugurazione è prevista per il luglio 2014.
D: conosci la nostra rivista e hai un’opinione speciale per il turismo in camper. Si parlava di poter utilizzare per la sosta i nuovi parcheggi panoramici di Castel Firmian: è così ?
R: purtroppo non è così. I parcheggi sono del comune di Bolzano e per regolamento devono chiudere quando chiude il castello. Non é perciò permessa la sosta notturna e io non sono d’accordo, ma non posso decidere diversamente. In ogni caso i camperisti potranno trasferirsi per la notte nell’area di sosta di Bolzano. Invece, a Castel Juval, dove il parcheggio è di mia proprietà, non ci sono problemi.
Il camperista è un viaggiatore che si porta la casa dietro ed ha il vantaggio di non avere orari; va e se gli piace e si può, si ferma. Sono turisti con grande libertà che possono vivere la cultura perché sono più vicini a tutto rispetto a chi va in hotel o arriva con il treno e deve poi organizzarsi. Proprio per i camperisti è appropriato il detto tibetano “kalipé”, che significa andare con passo lento, perché possono viaggiare con tranquillità e senza stress.
Messner sul mio motorhome Laika |
particolare del Messner Mountain Museum Firmian |
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