domenica 14 febbraio 2021

Maschere a Carnevale? No: mascherine

Il 2021, causa Covid-19, è un anno triste per quanto riguarda la gaia e fantasmagorica atmosfera delle feste carnevalesche. Qui rivivo le indimenticabili esperienze vissute a Mentone, a Nizza e a Ivrea, con spunti per poter visitare queste località appena si potrà.

Carnevale “al limone” a Mentone

Abbiamo assistito a più edizioni del carnevale di Mentone, ma ogni volta la “Fete du Citron” ha prodotto nuove sorprese ed emozioni. La “bionda Mentone con le sue ghirlande di Limoni” (così la dipinse Stephen Liégeard nella sua opera Côte d’Azur), accarezzata dalle tiepide acque del Mediterraneo,  da tempo immemore dedica agli agrumi una festa irripetibile. 
 

L’affascinante Promenade du Soleil di Mentone è il palcoscenico dove sfilano i colorati carri, le cui figure sono plasmate con tonnellate di agrumi. La scenografia è arricchita dalla processione di gruppi mascherati, da ballerine e fanfare in un tripudio di colori e suoni. Più tranquilla e poetica l’atmosfera che si respira negli splendidi Giardini Biovès, dove su un letto di fiori si ergono gigantesche sculture di agrumi dedicate al tema del carnevale, che cambia in ogni edizione.  Di notte, poi, i giardini sono un trionfo di luci con le varie composizioni che si allungano, si slanciano e sorprendono. Ogni volta si ha l’impressione di essere catapultati in un mondo fiabesco. 


La bella Mentone

Mentone è una meta per tutte le stagioni ed è alquanto piacevole passeggiare sulla romantica Promenade, piena di locali affacciati sul mare per poi infilarsi tra i negozi della coloratissima area pedonale di Rue Saint-Michel.
Intrigante è la città vecchia che dal mare, con un intrico di viuzze strette tra case colorate in stile ligure, si arrampica sulla collina. Di grande impatto è la piazzetta vivacizzata dal Parvis Saint-Michel (pavimento a mosaico con lo stemma dei Grimaldi) e dove si affacciano la chiesa barocca di Saint-Michel e la Chapelle des Pénitents-Blancs. Da non perdere la passeggiata lungo il camminamento dell’antico bastione del Vieux Port e una visita al Museo Cocteau.
 

Nice Carnaval

L’edizione 2021 del Carnevale dedicata al “Re degli animali” è stata rinviata al 2022: tuttavia, la città di Nizza ha messo in programma una serie di iniziative volte a sostenere l’attività della società dei Carnavaliers, considerata patrimonio culturale immateriale della città.
 

 Ricordando il Carnevale di Nizza

Quello di Nizza è ’ annoverato tra i carnevali più famosi e spettacolari al mondo, animato dalle spettacolari e oceaniche  “battaglie dei fiori”  e dalle imponenti “sfilate carnevalesche”. Le battaglia dei fiori fino a qualche anno fa riempiva di colori e di suoni la maestosa Promenade des Anglais, poi per ragioni di sicurezza, sono state scelte come nuove location, la scenografica Place Masséna e l’elegante Promenade du Paillon
 

Place Masséna è anche il luogo dove si svolgono le sfilate carnevalesche in notturna, con i grandi carri (in certi casi raggiungono i 16 metri di altezza) che lentamente sfilano fra le tribune straripanti di spettatori.

Un po’ di Nizza

Anche in assenza del Carnevale, Nizza è sempre seducente e magica e il clima mite di questo periodo è un invito a visitarla.  A parte la splendida Promenade che incornicia la Baia degli Angeli, l’atmosfera più vivace di Nizza si respira nel labirinto di vicoli della città vecchia. Si cammina tra colorati negozietti e boutique, ristoranti e caffè. che si aprono tra l’incantevole mercato dei fiori di Cours Saleya o all’ombra di edifici barocchi come la cattedrale di Sainte Reparate e il palazzo Lascaris

Naturalmente Nizza è tanto altro: come la collina del Castello, la collina di Matisse (Cimiez), il vecchio porto, la cattedrale ortodossa di San Nicola (un angolo di Russia in Costa Azzurra), e naturalmente i tanti musei a partire da quello di  Chagall.


Ricordi del Carnevale di Ivrea

 
Se a Mentone gli agrumi si usano per decorare i carri allegorici, a Ivrea le arance (11.000 quintali) sono i proiettili utilizzati nella famosa battaglia corpo a corpo che trasforma la città del Canavese in una sorta di Pamplona degli agrumi.

Le trame del Carnevale di Ivrea risalgono al periodo dell’occupazione napoleonica poi, periodo risorgimentale, si arricchirono di un nuovo personaggio, uscito da una leggenda popolare. Si tratta della figura di Violetta, una bella mugnaia il cui rifiuto di cedere all’usanza della “jus primae noctis” e con l’uccisione del pretendente, tal signorotto Ranieri di Biandrate, diventò un’eroina e fu il pretesto per una cruenta rivolta popolare.


La “Vezzosa Mugnaia” è così diventata il personaggio principale del Carnevale d’Ivrea e ogni anno viene scelto tra le più belle donne della borghesia locale. Nella serata del sabato grasso, la Mugnania avvolta nell’abito di lana bianca e con il berretto frigio (modello rivoluzione francese) in testa, si affaccia al balcone del Palazzo Civico, per salutare il festante popolo dei berretti rossi.

 Oltre ai cortei storici  con quasi duecento personaggi che animano il centro storico e alla presenza di gigantesche fagiolate a scopo benefico, il clou dello Storico Carnevale d’Ivrea è la “battaglia all’ultimo succo” tra tiratori sui carri trainati da cavalli e le squadre a piedi di “arancieri”. Piazza Ottinetti è uno dei quattro campi di battaglia. Migliaia di arance, come proiettili impazziti, disegnano infinite traiettorie e poi si spremono sulle corazze e su gli elmi dei tiratori sui carri e sui costumi dei tiratori a terra. 


Al termine della battaglia rimangono a terra quintali di arance schiacciate, l’aria è carica di vitamina C e l’intenso odore degli agrumi si mescola a quello dei fagioli cotti in vari punti della città.

Ivrea val bene una visita

Ivrea
, prossima all’ingresso della Valle d’Aosta e bagnata dalla “cerulea Dora” ( dai versi del Carducci) è una città piacevole da visitare. Vanta una storia antichissima, fondata dai Romani nel 100 a.C. e di quell’epoca custodisce i resti dell’anfiteatro. Nella parte alta della città dominano la scena la Cattedrale di Santa Maria (X secolo) e le slanciate torri del trecentesco castello voluto dal Conte Verde Amedeo VI di Savoia. Nella parte bassa di Ivrea da vedere è la rinascimentale Piazza di Città e una passeggiata va fatta sul Lungo Dora. Ai più, Ivrea (Patrimonio Unesco) è conosciuta come la città dell’Olivetti: una città nella città dove fabbrica, case e servizi hanno convissuto (tra il 1940 e il 1960) in una particolare integrazione. Ora, tra gli stabilimenti rinnovati vive il MAAM, il museo all’aperto di Architettura Moderna.

 

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