mercoledì 24 giugno 2020

Ritorno a Canossa


Tra i motivi per andare o ritornare a Canossa, ci sono i sabati sera estivi, con le atmosfere conviviali matildiche, l’ascolto di racconti tra storia e leggenda su Matilde e le  spettacolari camminate notturne attorno alla mitica Rupe, ai calanchi e al magico labirinto, cuore di Matilde.  

 
Canossa, i ruderi della chiesa di S Apollonio fanno da quinta a Matilde e Enrico IV
Un detto afferma che “prima o poi tutti vanno a Canossa” e in realtà sono migliaia i turisti che raggiungono questo luogo dove il senso della storia ancora alita. Tantissimi sono i tedeschi che raggiungono Canossa, poiché la potentissima Matilde fu fondamentale per la storia tedesca ed europea. Causa il Covid-19 tutto si è fermato ma ora, per fortuna, il flusso di visitatori sta riprendendo e qualche tedesco si è già palesato. E’ un confortante auspicio per una positiva estate turistica per Canossa e l’intero circuito turistico matildico.
Noi a Canossa ci siamo andati più volte: io ho scritto diversi articoli per la rivista Caravan e Camper Granturismo e per il mio blog, mentre nel 2015 ho organizzato, in collaborazione con la troupe televisiva Rai di “Sereno variabile”, un tour in camper a Canossa.

La troupe Rai di Sereno Variabile riprende i camper lungo la Matilde Strasse

Lungo la Matilde strasse
Sabato 20 giugno, per la serata inaugurale delle cene matildiche (si protrarranno per tutti i sabati estivi fino a settembre), siamo dunque tornati a Canossa. La strada di avvicinamento, partendo da Quattro Castella, che sale e scende attraverso la bucolica bellezza dell’ondulato paesaggio, ha sempre il potere di regalare sensazioni uniche. E’ un palcoscenico di balconate panoramiche, di campi, boschi e calanchi, dove mille anni fa prendeva vita la politica europea. Lungo questo itinerario sono transitate e guerreggiato le truppe di Enrico IV e quelle di Matilde.

I quattro colli di Quattro Castella con il castello di Bianello al centro


La rupe di Canossa
Dopo aver superato l’antica chiesa di Grassano, la “bianca, brulla erma rupe” (G. Carducci) emerge improvvisa dall’ampio e ondulato paesaggio agreste. Brulla non lo è più, perché il blocco di arenaria è assediato dalla folta vegetazione che la rende ancor più suggestiva. Dell’antica e poderosa rocca dei Canossa costruita nella prima metà del X secolo e cinta da tre giri di mura, rimangono solo ruderi: ma la suggestione salendo su quel che rimane dei camminamenti, all’ombra di tronconi alteri di muri e del vano della chiesa di S Apollonio, è davvero grande.
Canossa, uno scorcio dei ruderi

Sono pietre e sassi che raccontano la storia di quel periodo del Medioevo segnato dalla lotta per le Investiture e, fra queste mura, quando il castello era imponente ed inespugnabile, “Matilda da Canossa” ospitò papi ed imperatori. Qui si fissarono strategie militari e disegni politici che cambiarono i destini d’Italia e, in questa severa cornice, si consumò l’episodio dell’umiliazione di Enrico IV al cospetto del papa Gregorio VII.
Soltstizio d’estate da Matilde di Canossa
Il 20 giugno 2020 siamo arrivati nel parcheggio ai piedi della rupe di Canossa nel tardo pomeriggio, a causa delle restrizioni imposte dal Covid, i partecipanti al convivio matildico organizzato dal dinamico centro turistico Andare a Canossa”, erano una quindicina.
 L’evento è iniziato sorseggiando il brindisi di benvenuto sul belvedere, rallegrati da una vista mozzafiato sull’orrido fluttuare dei calanchi (chiamati gli artigli del diavolo), sulle linee morbide e sfumate delle colline e sulla possente sagoma del castello di Rossena. Magia pura che sale di tono al tramonto con l’accentuarsi delle varie tonalità cromatiche.

Canossa, il tramonto con Rossena al centro del paesaggio
 Poi, Mario Bernabei, creatore del centro turistico, scrittore e profondo conoscitore dell’epopea matildica, con grande trasporto e in modo realistico, ha rievocato i passaggi principali della storia della donna più potente del Medioevo. La sua compagna Federica Soncini (giornalista, scrittrice ed esperta di tarocchi) si è soffermata invece sui risvolti leggendari che avvolgono la figura di “Mathilde von Tuszien” (nome tedesco di Matilde). Applausi per entrambi gli anfitrioni.
Canossa, incontro con Bernabei sul belvedere

Matilde “di gusto”
Prima della cena c’è stato il tempo per visitare il centro turistico dotato di infopoint, bookshop (espone una gran quantità di libri sull’argomento “Matilde”, molti scritti da Mario e da Federica), di vendita di prodotti tipici del territorio e con punto di ristoro. Nella sala al primo piano, dove è stato allestito il convivio (per la fresca serata si è evitato di farlo all’esterno), c’è la mostra iconografica sulle immagini di Matilde, dal Medioevo fino ai giorni nostri. Tra le realizzazioni spiccano i ritratti di Matilde di Canossa con il dipinto seicentesco di Biagio Falcieri  e la magnifica opera dell’artista contemporaneo Omar Galliani.

Centro turistico Andare a Canossa: in primo piano l'immagine di Matilde opera di Omar Galliani

 Anche in questo caso il vulcanico Mario Bernabei (che è anche vice presidente dell’Associazione Matildica Internazionale “Matilda of Canossa and Tuscany International Association”) ha illustrato alcune delle motivazioni che sono alla base della rassegna.
Molto apprezzato è stato anche il banchetto articolato da degustazione abbondante di prodotti tipici del territorio tra i quali salumi, “erbazzone”, “scarpazzone” (versione montanara dell’erbazzone), verdure, formaggi e crostata alla frutta e tanto altro. Il tutto innaffiato da brioso Lambrusco.
Centro turistico Andare a Canossa: un momento del convivio del sabato sera

La magia di un percorso simbolico
Dopo cena, accese le torce, Mario e Federica ci hanno accompagnato nella suggestiva camminata notturna lungo un percorso attrezzato che aggira la rupe canossiana. Una passeggiata ammaliante, sotto il cielo stellato, ascoltando il ritmico gracidare delle rane alternato al “chiù” del gufetto “Assiolo”. In religioso silenzio abbiamo raggiunto l’orrido di Canossa sotto i misteriosi “occhi di Matilde“ per poi proseguire, lungo un percorso attrezzato,  per il “labirinto”, cuore di Matilde, realizzato dal centro turistico Andare a Canossa.
I nostri fantastici accompagnatori, girando nelle spire del labirinto in una sorta di meditazione, ci hanno narrato la storia di questo simbolico percorso, dall’antica Grecia fino alle vie di pellegrinaggio nel Medioevo, “storie, miti e leggende su Matilde di Canossa.
uno scorcio in notturna dell'esoterico labirinto, cuore di Matilde


I sabati sera di Matilde, oltre alla scoperta di una meta iconica, sono un’esperienza sensoriale per la conoscenza di se stessi.

Per questi appuntamenti che andranno in scena fino a settembre, il numero dei posti è limitato, si consiglia la prenotazione chiamando il numero telefonico 3334419407

 
Canossa, panorama sul castello di Rossena
Canossa, momento contemplativo

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