mercoledì 17 maggio 2023

Albenga, la turrita

Alla scoperta di Albenga sorprendente gioiello del Ponente Ligure

 
Albenga, chiesa di Santa Maria in Fontibus, sullo sfondo un paio di torri
Un proverbio ligure dice: “ Ad Albenga chi non ha da fare non ci venga”. 
In effetti  la cittadina del Ponente ligure di origini romane come Vado e Ventimiglia, pare  più interessata alle attività agricole specializzate (orticoltura e floricoltura) che al turismo.

Ma Albenga, un tempo piccola potenza marinara (ora il mare si trova ad un km dal centro abitato), non è soltanto economia e agricoltura: il suo centro storico è uno dei più interessanti e meglio conservati della regione, ed è custode di autentici tesori d’arte che meritano di essere ammirati ed apprezzati. 

Il quadrilatero della città vecchia, in cui è riconoscibile l’impianto romano di Albingaunum, intorno a cui gravita un sistema concatenato di piazze, da cui si alzano verso il cielo i profili delle torri (la torre comunale, la torre del Municipio e la torre Costa): tutte rigorosamente in cotto che rendono Albenga simile a San Geminiano.
ALBENGA, CENTRO STORICO
 
Per entrare nel cuore del centro storico bisogna percorrere via Enrico d’Aste che offre una panoramica mozzafiato del complesso monumentale dominato dalla maestosa Cattedrale paleocristiana del V secolo.

Questo edificio racchiude una peculiare miscellanea di stili, dal romanico della facciata al tardogotico dello slanciato campanile. 
Alle spalle dell’abside della cattedrale si apre la scenografica  piazzetta dei Leoni, mentre nei pressi emerge il Battistero, uno dei monumenti paleocristiani più importanti d’Italia.



Il viaggio a ritroso nel tempo prosegue con la visita al Museo Ingauno (gli Ingauni erano un popolo ligure che si alleò con Cartagine) che custodisce interessanti reperti di epoca romana e medioevale; si continua poi con il Museo Navale Romano, dove si ammirano centinaia di anfore provenienti dai resti di una nave romana affondata nei pressi dell’isola di Gallinara



Albenga è anche una città vivace dove i tipici carruggi e le piazzette, soprattutto nel periodo estivo, sono animate da mercatini ed eventi che esaltano il meglio dei prodotti locali.



Nel centro storico è un susseguirsi di torri, di antichi palazzi, chiese e scorci suggestivi e piacevoli. Il cuore monumentale della città batte in Piazza San Michele e nella viuzza fra la Cattedrale e il Battistero, mentre le ville "Belle Epoque" fanno bella mostra di se lungo l'alberato Viale Martiri della Libertà.
Le spiagge di Albenga

Le spiagge libere e quelle attrezzate di questa cittadina ligure, si trovano alla foce del fiume Centa e godono di un’incantevole vista sulla minuscola e rigogliosa isoletta di Gallinara (nome che pare derivi dalle numerose galline che la popolavano).


L'isola di Gallinara, che accoglie i ruderi di un'Abbazia Benedettina, é diventata una riserva naturale ricca di vegetazione mediterranea e popolata da una colonia di gabbiani reali. I fondali intorno all’isola sono meta di suggestive immersioni.

Anche  i dintorni Albenga offrono motivi d’interesse: Ceriale e Alassio (con il suo famoso “Muretto”) sulla costa e, all’imbocco della suggestiva Valle Arroscia, il magnifico borgo murato di Villanova d’Albenga, uno dei meglio conservati della Liguria.



Una bella passeggiata sul filo della storia

Ci vogliono 2 ore di cammino lungo un percorso che ricalca l’antico tracciato dell’Aurelia, per raggiungere Capo Santa Croce in vista di Alassio. Mappa alla mano, partendo dal suggestivo ponte rosso di Albenga che scavalca il torrente Centa, si sale la collina del “Monte” passando accanto all’abbazia di San Martino e per i siti archeologici del Pilone di epoca romana. Si cammina su tracciato in buona parte sterrato, tra ulivi, ginestre e carrubi e con bellissime vedute sul mare e sull’isola di Gallinara. Infine si giunge a capo Santa Croce annunciato dalle antiche strutture della chiesetta omonima. Chi vuole, in pochi minuti può scendere ad Alassio.





I “magnifici quattro”
Nella fertile piana d’Albenga si rincorrono a perdita d’occhio campi coltivati a peschi e albicocchi e distese di serre  dove si coltivano i  “4 di Albenga” ovvero, l’asparago violetto, il pomodoro cuor di bue, il carciofo spinoso e la zucca trombetta.  Le colline alle spalle della città sono invece luoghi di produzione dei vini Pigato, Vermentino e Rossese.




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